A Toronto era finita 2 a 1 in favore di Tommy che, in due ore e venti minuti aveva sconfitto il numero 1 al mondo 6-3 4-6 6-3: erano i quarti di finale del Canadian Open ed un Carlos giù di tono soccombeva sotto i colpi del ventiseienne del New Jersey. Ad una settimana di distanza Alcaraz, in occasione del Western & Southern Open di Cincinnati, si è preso la rivincita sul giocatore a stelle e strisce, ma non senza qualche patema d’animo di troppo: 7-6(6) 6-7(0) 6-3 in tre ore e un quarto, il risultato finale della partita, nella quale Paul si è trovato a fronteggiare addirittura 23 palle break, salvandone ben 17, contro le sole 6 del proprio avversario che, alla fine, ha prevalso sfoderando 42 colpi vincenti contro i 30 di Tommy e commettendo solo 19 errori non forzati contro i 30 del proprio avversario.
D. Carlos, cosa rende così difficile giocare contro un avversario come Tommy Paul?
“Senza dubbio Tommy è un bel giocatore: quest’anno sta giocando molto bene, merita di essere tra i primi del ranking (attualmente l’americano è tredicesimo, suo best ranking, n.d.A.). Oggi è stata una partita veramente dura, anche a causa delle condizioni atmosferiche… è stata una giornata veramente ventosa! È difficile giocare con queste folate di vento, bisogna cambiare completamente il modo di giocare, adattarsi… ma nonostante tutto credo che abbiamo giocato una grande partita: questa volta ho vinto io, e ne sono veramente felice!”.
D. Hai giocato contro Tommy anche la scorsa settimana e, anche in quel caso è stata una partita dura. Quali aggiustamenti hai apportato al tuo gioco oggi, rispetto alla scorsa settimana?
“Senza dubbio qui a Cincinnati le condizioni sono molto diverse rispetto a quanto trovato a Toronto. Ritengo che qui la palla rimbalzi molto di più che a Toronto: qui la superficie di gioco è più veloce. Comunque sì, ho provato cose diverse, ho cercato di giocare in modo più aggressivo, di non perdere tanto quanto avevo fatto a Toronto, di essere più solido, oggi. Ma, come detto, le condizioni, non erano le stesse. Oggi è stato anche molto ventoso e ritengo di aver giocato davvero bene in queste condizioni così estreme… è stata una partita molto, molto combattuta che avremmo potuto vincere entrambi”.
D. Qual è stato il segreto del tuo tennis, oggi?
“Ho cercato di rimanere concentrato in ogni momento della partita, mantenendo gli scambi per almeno quattro, cinque o sei colpi, prima di aggredirlo. Il vento tuttavia oggi ha limitato il mio gioco, costringendomi, soprattutto ad inizio match, a limitarmi a tenere la palla in campo, a correre ed a cercare di capire come giocare…”.
D. Alla fine del secondo set, mentre eri in vantaggio per 6-5 su servizio di Tommy, hai avuto tre match point che non sei riuscito a sfruttare, seguiti poi da un tie break perso a 0. Come hai fatto a ripartire, nel terzo set?
“Bisogna pulire, cancellare il passato e rimanere concentrati sul punto presente. In effetti ho avuto numerosi breakpoint oggi, ne ho concretizzati veramente pochi: è stata dura. Dopo aver perso il secondo set mi sono rimboccato le maniche, preparandomi al terzo con positività: ed è andata bene, perché sono subito riuscito a partire forte…”.
D. Come riesci a gestire, mentalmente, i ritardi meteorologici?
“Quella del ritardo, dell’attesa a causa di eventi atmosferici è una costante del nostro sport, un’evenienza con la quale ogni tennista deve imparare a convivere. Si tratta di rimanere concentrati e di riuscire ad essere pronti nei tre, quattro minuti di riscaldamento, per poi partire subito forti… Senza dubbio – sorride – i video di Rocky che ho visto mi hanno aiutato ad essere ‘sempre sul pezzo’ in ogni momento!”.
Matteo Trombacco