Il day 5 del Western & Southern Open di Cincinnati era cominciato all’insegna del caldo e del sole, salvo poi doversi fermare in serata causa pioggia. Ciò che invece è stato costante per tutta la giornata è stato il vento, partito dal match tra Zverev e Medvedev – vinto dal tedesco – e giunto fino all’inizio della sera, accompagnando Carlos Alcaraz e Tommy Paul per larghi tratti della loro partita, almeno fino a quando il maltempo non ha interrotto il match. Tra questi due incontri, comunque, ce ne sono stati altri quattro, che hanno visto l’Australia dominare con Popyrin e Purcell, oltre alla rinascita di Mannarino e alla fragorosa caduta di Tsitsipas, che da lunedì regalerà il n°4 ATP – e di conseguenza anche la preziosa quarta testa di serie dello US Open, utile ad evitare Alcaraz e Djokovic prima della semifinale – ad Holger Rune. Vediamo come sono andati i match.
[LL] A. Popyrin b. E. Ruusuvuori 6-2 1-6 6-3
Non accenna a fermarsi la cavalcata trionfale (e tremendamente fortunata) di Alexei Popyrin, che neanche doveva giocare a Cincinnati. O meglio, ci aveva anche provato, ma era stato sconfitto al turno decisivo di qualificazioni nel derby australiano contro Max Purcell, anche lui sorprendentemente approdato ai quarti di finale. Poi, d’improvviso, negli ultimissimi minuti disponibili arriva martedì mattina il forfait di Karen Khachanov. E così, dopo un lunedì passato in casa a mangiare hamburger e a divorare serie TV, alle 10.45 di martedì Alexei aveva cominciato a lavorare con il suo fisioterapista alle 10.45. Dieci minuti dopo gli viene detto che alle 11 sarebbe dovuto scendere in campo contro Altmaier (anche lui ripescato dopo il ritiro di Murray), senza aver avuto il benché minimo tempo di preparare la partita né studiare l’avversario.
Problema che, comunque, si è proposto anche per il tedesco, che è stato il primo giocatore sconfitto da Popyrin nel tabellone principale. Poi ecco arrivare un altro ritiro, quello di Nicolas Jarry – chiamato ad assistere alla nascita del suo secondogenito – che avrebbe dovuto affrontare l’australiano al secondo turno. Il n°58 del mondo (entrato ora virtualmente per la prima volta in top40) ha così trovato Emil Ruusuvuori sulla strada verso i suoi primi quarti in carriera in un Masters1000: battendo il finlandese, il 24enne di Sydney è diventato anche il quarto lucky luser dopo Chardy (2012), Benneteau (2009) e O’Brien (1994) a raggiungere i quarti a Cincinnati. Dopo essersi spartiti in modo piuttosto netto i primi due set, è stato Popyrin il primo ad allungare nel terzo, trovando il break decisivo nel quarto gioco e difendendolo fino alla fine. Dopo un’ora e tre quarti l’australiano si è imposto 6-2 1-6 6-3, regalandosi un’altra chance per continuare a sognare: da qui a fine stagione ha la miseria di 81 punti da difendere e, se continuerà su questa strada, almeno un ingresso in top30 non dovrebbe essere così complicato da raggiungere.
H. Hurkacz b. [4] S. Tsitsipas 6-3 6-4
L’avversario di Popyrin ai quarti di finale sarà Hubert Hurkacz, che ha sorpreso 6-3 6-4 Stefanos Tsisipas in uno dei match clou di questa giornata, ottenendo la sua prima vittoria stagionale contro un top10, nonché i primi quarti a Cincinnati e, in generale, i primi quarti ‘1000’ del 2023. Devastante al servizio il polacco, bravo ad annullare tutte e tre le palle break concesse, raccogliendo 11 ace, l’85% di punti con la prima e il 67% con la seconda. Di poco inferiori le statistiche del greco, che però ha pagato carissimo i due avvii a rilento, che di fatto gli sono costati il match. Dopo aver mancato un break point nel game inaugurale, infatti, Stef ha subito perso il servizio, partendo sotto 3-0. Nel settimo game il polacco ha offerto altre due chance di contro-break, prontamente annullate per poi chiudere il set con un turno di battuta a zero pochi minuti dopo.
Tsitsipas non è nemmeno riuscito a sfruttare il vantaggio di servire per primo nel secondo parziale, visto che ha immediatamente perso la battuta, senza peraltro avere mai neanche una singola opportunità per rientrare nel match. Nella seconda frazione Hurkacz ha lasciato per strada solamente quattro punti in cinque game al servizio, imponendosi 6-3 6-4 in poco più di un’ora ed estromettendo dal torneo il finalista uscente. Il prematuro KO costa carissimo all’ellenico, visto che dalla prossima settimana scenderà al n°7 del ranking, perdendo la possibilità di essere testa di serie n°4 allo US Open (posto che sarà occupato da Holger Rune, che però non vince una partita da Wimbledon). Negli ultimi (quasi) quattro anni Tsitsipas era rimasto fuori dai primi sei giocatori del mondo soltanto per una settimana.
A. Mannarino b. [WC] M. McDonald 6-4 3-0 rit.
Chi di ritiro ferisce, di ritiro perisce. Forse non era proprio così l’antico detto latino, ma in un certo qual modo si può provare ad usare per spiegare gli ultimi due giorni tennistici di Mackenzie McDonald. Che mercoledì aveva passato il turno grazie al ritiro di Holger Rune, pur disputando un’ottima partita prima del forfait del danese, mentre giovedì è lui il giocatore costretto ad alzare bandiera bianca. Ad approfittarne è Adrian Mannarino, che a sua volta interpreta bene il match e riesce a far fronte ad una falsa partenza, recuperando da 0-3 e vincendo cinque giochi consecutivi nel primo parziale, garantendosi la possibilità di servire per portarselo a casa nel decimo gioco.
Dopo aver ottenuto la frazione inaugurale, il francese strappa due volte su due il servizio al suo avversario, portandosi sul 3-0 pesante. Qui lo statunitense è costretto a lasciare il campo, consegnando al 32enne di Soisy-Sous-Montmorency il lasciapassare verso il secondo quarto di finale ‘1000’ in carriera (dopo quello raggiunto in Canada nel 2017, perso con un giovanissimo Shapovalov) e il ritorno in top25 per la prima volta dopo oltre cinque anni. Al momento Mannarino è n°23 nel ranking live: sulla sua strada c’è ora Alexander Zverev, che è finalmente riuscito a battere Daniil Medvedev per la prima volta nel 2023.
[Q] M. Purcell b. S. Wawrinka 6-4 6-2
Detto della favola di Alexei Popyrin, l’Australia avrà un secondo componente nei quarti a Cincinnati, che a sorpresa risponderà al nome di Max Purcell, giustiziere dello stesso Popyrin al turno decisivo di qualificazioni. In una carriera dedicata prevalentemente al doppio, con due finali all’Australian Open e il titolo a Wimbledon negli ultimi tre anni, Purcell centra per la prima volta in vita sua i quarti in singolare in un Masters1000, irrompendo anche in top50 e raggiungendo il best ranking. A farne le spese è Stan Wawrinka, che dopo aver sorpreso Francis Tiafoe nella notte italiana non riesce a sfruttare una ghiotta chance per fare strada in un torneo importante.
Ai quarti, come detto, ci va l’attuale (e ancora per poco) n°70 del mondo, che dopo aver battuto Casper Ruud si regala un altro scalpo importante. Decisivo, nel primo set, il break ottenuto dall’australiano nel settimo gioco, che gli ha consentito di conquistare la prima frazione e dilagare nella seconda, vincendo cinque game di fila (in cui ha perso complessivamente solo 4 punti) e portandosi rapidamente sul 5-1. Qui l’ex n°3 del ranking riesce a salvare due match point, ma rimanda solo di qualche minuto il verdetto finale: dopo poco meno di un’ora e un quarto Purcell chiude 6-4 6-2 alla quinta chance: attende ora il vincente della sfida tra Carlos Alcaraz e Tommy Paul.