[16] A. Zverev b. A. Mannarino 6-2 6-3
Non siamo ai livelli di Djokovic-Monfils e, vista l’età di Adrian Mannarino, sarà praticamente impossibile arrivarci. Quel che è certo, però, è che anche oggi Alexander Zverev dimostra il motivo per cui ha trionfato in tutti e sette i precedenti con il francese, incluso l’ultimo, il più netto: 6-1 6-0 (Montpellier 2022). Sascha non soffre minimamente il gioco del suo avversario, servendo alla grande e trovando molti vincenti dal lato del rovescio. Impegnato nel suo 25° quarto di finale a livello ‘1000’, al n°17 ATP – impegnato anche più tardi in doppio – basta meno di un’ora e un quarto per imporsi 6-2 6-3, raggiungendo la semifinale n°16 in un Master. Sfiderà Novak Djokovic, vittorioso sulla teste di serie n°9 Taylor Fritz.
Primo set: Zverev perfetto, parte e chiude alla grande
L’avvio di match è decisamente a favore del tedesco, che tiene il suo primo turno di battuta a zero e trova subito il break nel primo turno di risposta, confermato poi sul 3-0. Zverev non soffre i colpi piatti di Mannarino, la cui curva mancina – che tanto fastidio dà a molti giocatori – termina la sua corsa sul rovescio, colpo di gran lunga più solido del teutonico. Il n°1 di Francia, tra l’altro, in avvio è anche poco assistito dalla prima di servizio, che invece, quando entra, regala praticamente sempre il punto a Sascha (13/15 nel primo set).
Il primo vincente di Mannarino arriva dopo venti minuti, ma Zverev continua imperterrito a macinare punti al servizio, trascinato da un rovescio particolarmente penetrante. Dopo il break ottenuto all’inizio ecco che ne arriva un altro alla fine: sotto 2-5 il transalpino si ritrova a dover salvare tre set point consecutivi, capitolando alla terza occasione: l’ex n°2 ATP gioca un altro grande punto e, in poco più di mezz’ora, strappa 6-2 la prima frazione.
Secondo set: Mannarino mai pericoloso, Zverev torna in semifinale
Ciò che è mancato maggiormente a Mannarino nel primo set è stata indubbiamente la prima di servizio, con appena il 36% di prime in campo. Anche in avvio di secondo parziale le cose non cambiano e, uniti ai tanti errori da fondo, il n°32 ATP deve cedere nuovamente la battuta, finendo subito sotto 3-0 e scagliando la sua frustrazione sulla racchetta, che ne fa le spese. Si continua a giocare pochissimo nei turni di battuta di Zverev, davvero molto solido tanto da fondo quanto al servizio, non arrivando mai a concedere palle break.
Sul 4-1 il finalista dello US Open 2020 ha la chance di andare avanti di due break, ma non riesce a sfruttarla, permettendo al suo avversario di mantenersi in scia e vincere il game più lungo del match. Mannarino serve meglio nell’ultimo frangente di match, ma ormai è troppo tardi, visto che in risposta non riesce ad essere propositivo (principalmente, va detto, per meriti del suo avversario). Senza mai fare arrivare il francese neanche ai vantaggi, Alexander Zverev si impone 6-2 6-2 in un’ora e dodici minuti, raggiungendo la sua sedicesima semifinale ‘1000’ della carriera, la seconda a Cincinnati dopo quella del 2021, anno in cui vinse il torneo.