Nel 1949, in seguito alla pubblicazione del romanzo autobiografico “Cristo si è fermato a Eboli” ad opera di Carlo Levi, la città di Matera (designata come Capitale Europea della Cultura per il 2019, riconoscimento che le ha assicurato ingente visibilità internazionale) diviene emblema popolare sia a livello nazionale che globale dell’universo contadino e delle lotte intestine per il controllo degli appezzamenti terrieri ad uso agricolo. In questo contesto sociale e nell’ottica del risanamento dei due rioni dei “Sassi“- da vergogna d’Italia divenuti nel tempo simbolo sublime della Bellezza paesaggistica, sino ad essere dichiarati nel 1993 patrimonio dell’Umanità dall’Unesco – Caveoso e Barisano, costituiti da architetture rupestri scavate nella roccia della Murgia materana, si staglia il celebre intervento urbanistico degli anni cinquanta del secolo scorso volto alla creazione di un borgo rurale: un progetto che coinvolse numerose personalità di spicco dell’epoca fra architetti, imprenditori e intellettuali di fama mondiale, tra cui Adriano Olivetti.
Ed è così che nacque il Borgo La Martella, frazione del capoluogo di provincia lucano, dove attualmente è situata una delle principali zone industriali della città. Ubitennis si è recato proprio nella fantastica appendice materana per raccontare la storia di una delle realtà tennistiche più “giovani” ma allo stesso tempo più solide della regione, ormai inserita in pianta stabile e a pieno regime nel tessuto sportivo e sociale della Basilicata.
Difatti, all’interno del complesso residenziale del Borgo, il 2 dicembre del 2013 è stato fondato lo Sporting Club Matera: il primo Club di tennis della Lucania concepito con tale finalità. Dunque un circolo di recente nascita che tuttavia scalando passi da giganti nei suoi primi dieci anni di vita, grazie in particolar modo alla collaborazione con il coach oriundo Pato Remondegui – Direttore dell’Academy ravennate e protagonista dello spazio relativo alle Pillole di saggezza tennistica – ha dato origine ad una delle Accademie più moderne del Sud Italia: un centro a gestione familiare sotto la supervisione tecnica dei Maestri FITP Fabio e Daniele Fossanova.
In occasione del decimo anniversario dalla fondazione del Club lucano, che verrà festeggiato ufficialmente tra poco più di quattro mesi, e dell’acquisizione di una seconda struttura nella parte Nord di Matera denominata “Sporting 2“, abbiamo fatto visita al centro cogliendo l’opportunità di intervistare il maggiore dei fratelli a capo dello Sporting Fabio Fossanova; perché Ubitennis non si occupa solamente di dare conto dei grandi eventi del Circuito mondiale professionistico concedendo il risalto che meritano alle stelle più luccicanti del firmamento ATP e WTA, ma vuole anche dare voce a quelle piccole e medie “imprese” tennistiche che con il loro incessante operato contribuiscono alla crescita del movimento azzurro e della Federazione.
Ossia a quei centri che sono la vera raffigurazione della sedimentazione nell’intero territorio nazionale della passione italica per la racchetta.
Si avvicina il decennale dalla fondazione, cruciale la sinergia con l’Accademia di Altamura
“Lo Sporting Club Matera ha conservato la denominazione della struttura, già preesistente nel Borgo La Martella, rilevata da noi nel 2013 e che inizialmente prevedeva due campi da calcetto ed uno da tennis. Una struttura meravigliosa, immersa nel verde e situata all’interno di un centro residenziale, che rispecchiava alla perfezione i canoni di quella che è sempre stata la mia personale concezione di cosa dovrebbe essere un circolo di tennis: ossia un Club, un modo di intendere la realtà tennistica praticamente assente nell’approccio culturale della Basilicata, territorio povero di strutture degne di nota e perlopiù di proprietà comunale dove dunque è complesso produrre della qualità gestionale su tutti i livelli del sistema“.
“Comprendemmo quindi fin da subito le potenzialità del luogo e la sua funzionalità propedeutica a mettere in piedi l’innovativo progetto di regalare un Club ad un realtà che non ne conosceva neppure l’esistenza. Poiché Matera, all’epoca dieci anni fa ma in generale nella sua storia, non è mai stata terreno fertile per i tennisti che volessero approfondire tale disciplina e far sì che si producesse un ciclo virtuoso; proprio per via di un’assenza di cultura tennistica dovuta alla mancanza di tecnici in grado di far esprimere il potenziale del tennis materano, limitati anche a causa di strutture non idonee a loro disposizione. Perciò io e mio fratello Daniele, co-protagonista di questa avventura, abbiamo deciso di emigrare nella vicina Puglia per completare e finalizzare la nostra esperienza, ma più in generale la nostra conoscenza tennistica. Così nel 2009 è cominciata la nostra esperienza professionale e tecnica in Puglia, quattro anni importanti che hanno fatto da volano a quello che sarebbe accaduto dopo: un insieme di esperienze pazzesche che ha accresciuto tantissimo il mio bagaglio professionale dando il là alla fondazione, sotto la mia supervisione, nel 2011 dell’Accademia Tennis Altamura che all’epoca era soltanto un piccolo circolo di provincia senza alcun movimento alle spalle o visione sul futuro, creando di fatto nell’arco di dieci anni sino al 2021 una realtà in grado di affermarsi tra le prime cinque della regione Puglia, ovvero uno dei maggiori vivai dell’intero panorama nazionale“.
“Nel 2013, poi, quando anche mio fratello Daniele di dieci anni più giovane ha deciso di intraprendere la mia stessa strada decidemmo che se avessimo avuto la possibilità ci sarebbe piaciuto fare qualcosa a casa nostra. Non è mai facile essere profeti in patria, ma volevamo fare questa scommessa. E così quando si creò l’opportunità di acquisire la struttura, questo sogno irrealizzabile si è avverato grazie a mille sacrifici portando alla nascita il 2 dicembre del 2013 dello Sporting Club Matera. Da quel momento è stato un susseguirsi di varie situazioni, belle e meno belle, perché avventurarsi dentro questo cammino è stato allo stesso tempo magnifico e complesso, a tal punto che ripensare da dove si è partiti e vedere lungo il corso di un decennio dove si è giunti mi fa venire la pelle d’oca per l’emozione che scaturisce evidenziando i risultati ottenuti ma soprattutto il faticoso lavoro svolto per ottenerli. Ed è così che è cominciato effettivamente il nostro percorso, riqualificando un ambiente che di fatto era in stato di abbandono. Non è stato facile ma alle fine ce l’abbiamo fatta riconvertendo i due campi da calcetto in campi da tennis, e predisponendo immediatamente per tutti e tre i campi adeguate coperture. Perché il nostro obiettivo era chiaro, far diventare questo Club il fiore all’occhiello del tennis lucano. E a quasi dieci anni di distanza dalla nostra nascita, possiamo affermare con orgoglio di essere ai vertici delle realtà tennistiche dislocate sul territorio della Basilicata: potendo inoltre contare grazie alla nostra attenta programmazione, che a posteriori ha pagato i frutti degli investimenti fatti, sul miglior vivaio regionale“.
“La programmazione è infatti la chiave di volta di ogni successo, poiché soltanto con il lavoro un club privato come il nostro avrebbe potuto sostenere i costi dell’investimento iniziale e permettere che si potesse programmare un sistema virtuoso capace di proiettarsi al domani. Ossia il percorso che grazie anche alla convinzione nei propri mezzi, ti consente all’interno di una progettualità a medio-lungo termine di raggiungere gli obiettivi prefissati. Traguardi che il processo realizzato ha tagliato, in totale sinergia con l’altro nostro avamposto di Altamura, superando abbondantemente le aspettative iniziali attraverso in particolar modo la contaminazione reciproca fra le due Accademie condotte in parallelo mediante l’elevato tasso di qualità che l’attività tecnica è stata abile a costruire. Un connubio in grado di fungere da vaso comunicante e garantirci diverse fasi di sviluppo per il nostro progetto: un’interconnessione di conoscenze tra i due circoli che non ha fatto altro che fornire un ventaglio di competenze ulteriori e sempre nuove ai nostri ragazzi. Possiamo dire che è stato un pò il segreto del nostro successo“.
“Chiaramente il cammino che abbiamo dovuto percorrere per gestire contemporaneamente due realtà distinte è stato decisamente impervio, tuttavia ci ha regalato immense soddisfazioni sotto il profilo tecnico. Nel 2019 ad esempio, in occasione della Coppa delle Provincie, la squadra di Bari – una realtà che considerando tutta la sua Provincia, di cui fa anche parte Altamura, può vantare circoli clamorosi non paragonabili in alcun modo a quello altamurano in quanto a mezzi e potenziale a disposizione – era composta da 9 membri sui 13 totali da ragazzi dell’Accademia di Altamura. Quell’evento ha rappresentato l’apice della soddisfazione derivante dal lavoro svolto nella nostra piccola Accademia, che difatti negli anni è diventata sempre più grande sfornando numerosi talenti, anche perché fui scelto gioco forza per l’ingente presenza dei miei allievi come Capitano della Selezione“.
“Un decennio, dunque, strepitoso quello nato dalla cooperazione tra Matera e Altamura: in questo contesto non posso però non citare la collaborazione esterna con un tecnico straordinario come Pat Remondegui. Tutto quello che abbiamo realizzato assieme alle sue competenze, ha contribuito alla creazione di un lascito tecnico importantissimo che tutt’ora è il cuore pulsante del nostro operato: cominciammo insieme a Pat con 7 stage l’anno dalla durata di quattro giorni ciascuno e che venivano diluiti a cadenza bimestrale“.
“Assistevamo così agli step di crescita dei ragazzi, senza tuttavia mai rinunciare a programmare ulteriori fasi di sviluppo. Un circolo virtuoso che spero di riprendere il prima possibile con Pat, con cui purtroppo abbiamo dovuto interrompere la collaborazione a causa dell’ondata pandemica. Rimangono però i 6 anni pazzeschi che ci hanno visto lavorare assieme per la crescita tecnica degli allievi materani e altamurani“.
“Chiusa questa parentesi, arriviamo ad un altro snodo cruciale della storia dello Sporting: nel 2021 l’attività tecnica materana, per la nostra gioia e a conferma del percorso ottimale che avevamo intrapreso, si era ingrandita parecchio con numeri talmente importanti che di conseguenza non era più possibile dedicargli soltanto parzialmente le nostre risorse. Per cui, con molto sacrificio, decidemmo di abbandonare Altamura concentrandoci dal punto di vista tecnico esclusivamente sullo Sporting: era doveroso prendere questa decisione, perché i nostri ragazzi meritavano un’attenzione totale. Non a caso, in due anni, dal 2021 al 2023 abbiamo compiuto passi in avanti di una certa rilevanza sul piano tecnico che ci hanno permesso di stabilizzarci attualmente come il miglior vivaio regionale“.
“Il circolo, come detto, nella sua prima fase di vita prevedeva tre campi di tennis. Ma con l’avvento del padel, purtroppo o per fortuna ne abbiamo dovuto sacrificare uno, io sostengo la seconda tesi perché questa nuova disciplina ha aperto un nuovo mondo tecnico anche per noi maestri, che ci siamo ritrovati a dover ampliare il nostro bagaglio rimpinguando e aggiornando il nostro pedigree con altre conoscenze: di fatto ha completato il nostro personale percorso di Maestri“.
“Precisamente abbiamo rinunciato ad un campo da tennis 20 per 40, cioè un ex campo adibito per il calcetto, per trasformalo in tre campi da padel coperti che ci hanno dato la possibilità di continuare a sviluppare il Circolo nella migliore maniera possibile. Paradossalmente, però, dal 2021 – dal Post Covid – i praticanti del tennis non sono diminuiti bensì aumentati, ai quali dunque si sono uniti i nuovi utenti del padel. Perciò ci si è presentata dinanzi una situazione in cui il numero dei tennisti materani era cresciuto considerevolmente, ma al tempo stesso avevamo perso una risorsa tennistica fondamentale: da qui è nata l’esigenza di ampliare nuovamente la nostra struttura per dare un altro campo da tennis ai soci dello Sporting“.
“In realtà c’è da tempo nei nostri piani programmatici l’obiettivo di realizzare altri campi, purtroppo però la destinazione d’uso del suolo situato accanto al nostro Club non ci permette momentaneamente di poterci ingrandire. Speriamo che fra qualche anno questa annosa questione si possa sbloccare, nell’attesa che ciò avvenga vista l’imprescindibilità di avere un altro campo abbiamo colto la palla al balzo acquisendo nel cuore della città di Matera una seconda struttura a cui difatti abbiamo attribuito la denominazione di “Sporting 2”, dove si erge un unico, ma molto grande, campo in erba sintetica. Un’evoluzione del nostro progetto nata da una problematica, in un primo momento ostacolo per il nostro cammino ci ha invece garantito successivamente di poter tornare a svolgere la nostra solita attività tecnica. E’ prevista prossimamente la copertura anche per questa struttura“.
Il 2023, anno di grandi trionfi per il Club materano
“Quest’anno festeggiamo il decimo anno dalla nascita dello Sporting, e non potevamo chiedere di meglio a livello di risultati per il 2023 considerato che abbiamo vinto tutti i campionati a squadre a cui abbiamo partecipato, ad eccezione della Serie C maschile (Regionale) – la cui squadra vede impegnati anche i due maestri Fossanova – in cui abbiamo fatto gli stessi punti del TC Potenza, classificatosi al primo posto, ma abbiamo alla fine perso per un solo incontro di differenza: il doppio che loro hanno vinto in trasferta. Sarebbe stato per noi un successo clamoroso, dato che ora come ora non abbiamo a disposizione una squadra in grado di poter vincere un campionato di Serie C perché i nostri Under non hanno ancora un livello tecnico tale da poter trionfare in competizioni di questa portata“.
“Tuttavia rimane la grandissima annata, per lo Sporting si è trattato solamente del secondo campionato di Serie C regionale e concluderlo comunque per punti ottenuti al primo posto è motivo di grande orgoglio. Ci siamo comunque consolati nel migliore dei modi, essendo stata questa l’unica nostra piccola delusione: lo Sporting ha infatti trionfato dapprima nel Campionato invernale a squadre miste disputato in gennaio, dopodiché trionfi in rapida successione nell’Under 12 femminile, nell’Under 16 femminile e nei campionati promozionali Green e Super Green. Adesso invece i nostri ragazzi saranno impegnati nelle finali nazionali del Trofeo Coni, che si svolgeranno proprio qui in Basilicata, dandoci l’opportunità di confrontarci con tutte le regioni d’Italia. Abbiamo poi vinto anche la Seri D1 femminile e l’anno prossimo quindi prenderemo parte alla Serie C femminile, ma la faremo in Puglia vista l’assenza di tale competizione in Basilicata. Una cosa molto bella per i nostri ragazzi, perché se da una parte si tratta di un investimento non indifferente sia economicamente che a livello di tempo e risorse impiegate; dall’altra è una grande occasione per i nostri allievi di cimentarsi con realtà ben più evolute della nostra. Infine, per concludere in bellezza, le nostre squadre si sono anche imposte nella Serie D2 sia maschile sia femminile e nella Serie D maschile e femminile di padel“.
“Dunque abbiamo praticamente vinto tutto quello che potevamo vincere, lo Sporting è stato perciò assoluto protagonista delle attività in Basilicata. Essere i primi delle nostra Regione, noi che veniamo da un trascorso importante in Puglia, ci inorgoglisce ma al tempo stesso ci stimola ad alzare ancora di più l’asticella consapevoli che le realtà a cui ambiamo e con cui bisogna veramente confrontarsi ai massimi livelli siano altre. Tuttavia questo non sminuisce in alcuno modo il nostro lavoro, poiché siamo perfettamente consci su quali aspetti dobbiamo lavorare per migliorare“.