M. Arnaldi b. A. Fils 3-6 7-5 7-6(5) 5-7 6-4
Lo sapevamo già, ma ora ne abbiamo la conferma: Matteo Arnaldi è senza ombra di dubbio entrato a piè pari nella cerchia degli azzurri che contano, quelli che combattono, quelli che stanno regalando al tennis emozioni uniche da qualche anno a questa parte. Eh sì perché dopo gli ottimi exploit di quest’anno – da Madrid, dove aveva tra l’altro sconfitto Arthur Fils alle qualificazioni, a Umago, passando per la vittoria al Challenger di Heilbronn – che lo hanno portato ufficialmente tra i primi settanta giocatori al mondo, serviva comunque una conferma di un certo livello, magari Slam.
Eccola qua. Potrà sembrare esagerato pensando che al primo turno Matteo ha giocato più un match-riscaldamento che un’effettiva partita, ma guardando questo incontro è parso evidente agli occhi di tutti che il ragazzo ci sa fare non solo sulla terra, non solo quando è favorito, ma anche in contesti più rapidi e con avversari scomodi – per non dire ‘stressanti’, dato l’intensità di gioco che Arthur Fils ha impresso nel rettangolo da gioco sin dall’inizio – che per un buon motivo risiedono tra le prime cinquanta posizioni del ranking. L’abbiamo visto per un set a Toronto con Medvedev, l’abbiamo visto in questo secondo turno con Fils che all’esordio aveva sconfitto in un altrettanto match-maratona l’olandese Tallon Griekspoor, testa di serie n.24 e recente finalista a Washington.
Il giovanissimo francese classe 2004 non ha di certo deluso in questo match, dove sì era favorito ma neanche di troppo secondo i bookmakers. La sua potenza è stata pressante con tutti i fondamentali, ma la differenza l’ha fatta il cinismo del sanremese nei momenti importanti, quelli a fine set, quelli dove bisogna tirare fuori il carattere. Con un solido gioco da fondo campo, con ottime percentuali al servizio e con rapidi guizzi vincenti sia a rete che quando doveva lui fronteggiare l’avversario da quelle parti, Matteo avanza al terzo turno in uno Slam, allo US Open, per la prima volta in carriera e affronterà il britannico Cameron Norrie, che ha certamente giocato un ottimo tennis su cemento in passato, ma che non si può dire imbattibile in partenza osservando i suoi ultimi risultati.
IL MATCH
Primo set: Arnaldi parte bene, poi Fils entra in palla e macina punti al servizio
Niente male la partenza per Arnaldi, che in men che non si dica si ritrova 2-0 avendo per giunta annullato una palla del possibile contro-break. Non riesce, però, a farlo nel game di battuta seguente, dove viene sorpreso dall’avversario che lo aggancia al più presto nel punteggio: 2-2. Fils inizia a essere più costante con la prima di servizio con cui ottiene molti punti; lo stesso non si può dire per l’azzurro, di nuovo incerto alla battuta, tanto da concedere il break a 0 al giovane transalpino. Arnaldi ci prova in risposta ma, pur portando il francese a 30 o ai vantaggi, è costretto a cedere terreno e di conseguenza il primo set dopo trentaquattro minuti di gioco.
Secondo set: Un iniziale equilibrio sfocia in un calo di attenzione del francese. Arnaldi è attento, prende e porta a casa
Un fitto equilibrio è raccontato dall’inizio del secondo parziale, con entrambi i tennisti che tengono i rispettivi primi tre turni di battuta senza neanche mai dover ricorrere ai vantaggi. Poi, invece, inizia a faticare il sanremese nel settimo gioco, dove tra un colpo di fortuna del francese e un paio di errori concede due pericolose palle break, le prime del set. Senza paura l’audace azzurro le annulla facendo affidamento alla sua pressione con i fondamentali che costringono Fils all’errore, e di nuovo ai vantaggi ne cancella un’altra con una buona prima. Con il braccio sciolto l’azzurro continua a tenere la testa del set dopo un’eccellente accelerazione con il dritto e un ace esterno; poi, nel game seguente, arrivano le prime occasioni del parziale. Fils mette a segno un doppio fallo, pasticcia con due semplici volee di rovescio terminate a rete e regala due palle break ad Arnaldi che, però, non le concretizza per merito della potenza del n.48 ATP. Quest’ultimo rimedia ai danni fatti in precedenza sfoderando ace e ottimi fendenti con il dritto, e proprio questa potenza mette in seria difficoltà il sanremese, che è costretto a giocare metri dietro la linea del campo innumerevoli volte.
Nel turno di battuta successivo, infatti, questa dinamica si ripete spesso, ma l’italiano riesce comunque a recuperare da uno svantaggio di 0-30 grazie a servizi particolarmente insidiosi. Il ritmo è molto alto sul campo 10, dove Arnaldi ce la mette tutta per mettere in difficoltà il classe 2004. Sul 30-30 Fils mette a segno un ace di seconda e una buona prima che lo catapultano con coraggio e un po’ di pazzia sul 5-5, e qui il semifinalista di Umago si garantisce il tie-break senza eccessivi sforzi. Un nastro per parte riconducono nuovamente a un 30-30 dove, però, questa volta ad avere la meglio è Arnaldi, che sfrutta un errore in lunghezza di Fils per portarsi al set point. Il francese pasticcia con il dritto e questo calo di concentrazione gli è fatale: 7-5 Arnaldi dopo cinquantatré minuti di set lottato fino all’ultimo punto.
Terzo set: Nessuno concede alla battuta, ma basta un mini-break e Arnaldi piazza la zampata vincente
Nonostante qualche intoppo iniziale nel primo game, il sanremese è cinico con la battuta e si porta subito in testa al set. I problemi con il dritto continuano per Fils, che si trova sotto 0-30, ma l’incisività alla fine lo premia con l’1-1. Il francese lotta nel gioco seguente dove corre da una parte all’altra del campo, costringendo l’italiano ai vantaggi; Arnaldi, però, non si fa stupire dall’atletismo dell’avversario e mantiene il vantaggio con freddezza. Il transalpino è ineccepibile al servizio, mentre l’azzurro è ancora obbligato a sbrigare il proprio turno di battuta ai vantaggi dove, però, ha ancora la meglio senza dover annullare pericolose palle break. Fils continua a non tremare eccessivamente nei game di servizio – nei quali si gioca, ma al tennis che vuole lui – e questa volta Arnaldi lo segue più che volentieri: 4-3 per l’azzurro senza dover ricorrere ai vantaggi.
Il primo punto dell’ottavo game è da togliersi il cappello e fare i più sentiti applausi al 22enne di Sanremo, che recupera l’impossibile per poi chiudere con il dritto e partire in vantaggio nel gioco. Questo, però, non sembra scalfire le sicurezze del transalpino, vittorioso dei quattro punti seguenti e, quindi, del game. Altrettanto corazzate sono le barriere di Arnaldi, che scaraventa quattro prime obbligando Fils a servire per rimanere nel set. Il francese si trova ancora sul 30-30 dopo un paio di brutte soluzioni, ma gli spettri del secondo parziale non infieriscono sul suo andamento nel terzo; infatti, il 5-5 piomba sul campo 10 anche nella terza frazione. Il n. 61 al mondo si ritrova anch’egli sul 30-30 e qui, imitando l’avversario nel gioco appena passato, conquista il game e si garantisce quantomeno il tie-break. Come per tradizione, ancora 30-30 sul servizio di Fils grazie a buone risposte del ligure, e neanche a farlo apposta arriva il doppio fallo. Questa volta il classe 2004 lo annulla con un’ottima prima e con un’altra il vantaggio vola dalla sua parte. Arnaldi sbaglia un dritto e inevitabilmente arriva il tie-break.
Si parte bene con un’eccezionale volee bloccata dell’azzurro alla quale segue un preciso lob di rovescio dopo aver chiamato l’avversario a rete. Mini-break Arnaldi. Lo restituisce subito, però, con un dritto strappato, ma tiene il vantaggio: 3-2. Fils regala anche lui con il dritto, consentendo così ad Arnaldi di cambiare campo sul 4-2 in suo favore. Una risposta fortunata consente al transalpino di agganciare l’azzurro sul 4-4, ma il vantaggio non intende lasciarglielo. Il 5-5 arriva per merito di un rovescio saetta del francese che, però, poi rovina tutto con l’ennesimo dritto strappato che permette ad Arnaldi di servire per portarsi avanti due set a uno. Detto, fatto: combinazione servizio-dritto e il tennista sanremese si aggiudica la terza frazione di gioco dopo un’ora esatta di set.
Quarto set: Nuovamente stabilità, ma questa volta il primo a sfruttare l’occasione è Fils
In apertura di quarto parziale Fils concede immediatamente due palle break a seguito di un doppio fallo e di numeri circensi dell’avversario, ma con carattere e solide battute cancella il brutto momento e parte in vantaggio. Qualche difficoltà anche per Arnaldi nel primo gioco al servizio: rimedia, però, da uno svantaggio di 0-30 e procede sull’1-1. Nessuna fatica per il transalpino nel gioco seguente; lo stesso combina l’azzurro, che rimane attaccato al giovanissimo avversario con le unghie e con i denti. Nel sesto gioco il sanremese è costretto ai vantaggi, ma ancora nessuna palla break concessa: 3-3 in un fitto equilibrio.
Con poco tennis da raccontare si giunge al 5-4 Fils che, senza particolari sforzi, obbliga il tennista di Sanremo a servire per rimanere nel set. Nessuna pressione emana il n.61 ATP, che tra volee da doppista e smorzate ‘alla Janowicz’ aggancia il vincitore di Lione sul 5-5. Qui, di nuovo tornano le tradizioni: 30-30 e brivido per entrambi. A dire il vero il francese ne esce più che egregiamente, con un’efficace prima centrale e con un recupero da un pallonetto niente male. Arnaldi, però, sotto 5-6 sbaglia due dritti a causa della tensione e si ritrova 0-30. L’azzurro sente molto il momento e accorcia i colpi; Fils non si lascia sfuggire l’occasione e con un doppio fallo italiano in chiusura porta questo match di secondo turno al quinto set dopo tre ore abbondanti di tennis a ritmo serrato.
Quinto set: Arnaldi vola subito in vantaggio, Fils non molla e tenta un recupero quasi riuscito. L’azzurro non ci sta e chiude di cuore
Così come accaduto agli albori del match, dopo ore di gioco Fils ha la geniale idea – e lo ringraziamo – di restituire il favore ad Arnaldi della fine del quarto set. Due doppi falli e un errore del transalpino, spezzati da un rovescio vincente dell’azzurro, concedono subito il break all’italiano, che ringrazia e conferma il vantaggio a 0 nel gioco seguente. Ancora problemi per Fils nel terzo game, dove annulla una palla break – ancora concessa con un doppio fallo – ma rimane in gara seppur sotto nel punteggio. 2-1 e servizio Arnaldi.
Il francese non ha alcuna intenzione di mollare: lascia andare il braccio e con due siluri si porta 0-30 nel quarto game. Gelido, il n.5 d’Italia recupera con ottime battute e mette il fiocco con una straordinaria accelerazione lungolinea di rovescio. Il vantaggio persiste, 3-1. Ancora chance per mettere quasi il punto conclusivo a questo incredibile match: palla break per Arnaldi; la prima non va, la seconda va eccome. Errore di Fils, doppio break per l’azzurro, racchetta frantumata dal classe 2004 e warning per ‘racket abuse’.
Ci stiamo dirigendo verso le battute finali… o forse no. L’italiano restituisce il primo break al transalpino dopo un brutto game in battuta, e il francese combatte nel gioco successivo accorciando così le distanze: 4-3 Arnaldi, con un solo break di vantaggio. Una perfetta risposta di Fils e un errore in lunghezza dell’azzurro portano il transalpino sullo 0-30; qui, ace e smash a rimbalzo vincente dell’italiano ristabiliscono l’equilibrio, 30-30. Due errori del n.48 ATP graziano Arnaldi, che vola sul 5-3 dopo aver provato ben più di un brivido. Il 5-4 presto arriva e il sanremese deve mettercela tutta per chiudere, o rischierebbe di subire una pericolosissima rimonta di un giovane affamato di agonismo e di vittorie nella sua acerba carriera.
È normale un po’ di emozione, il cosiddetto ‘braccino’ incombe per Matteo Arnaldi, ma non è abbastanza bloccato da proibirgli di fare la storia, la sua di storia. Dopo quasi quattro ore di match a un ritmo elevatissimo – che pochi avrebbero pensato potesse tenere anche su campi veloci – l’azzurro che ammetterà scherzosamente nel post partita: “A New York le energie non finiscono mai” vince ed è ancora dentro in questo torneo, è al terzo turno in uno Slam per la prima volta nella sua vita.