[WC] C. Wozniacki b. J. Brady 4-6 6-3 6-1
Dietro questa gara ci sono tante storie che si intrecciano. Arrivano al terzo turno di uno Slam la n. 623 del ranking e la n. 433: una neo-mamma ritornata nel Tour, una giocatrice davvero sfortunata per i tanti infortuni ricevuti. Caroline Wozniacki vince questa sfida particolare con Jennifer Brady con il punteggio di 4-6 6-3 6-1 in due ore di gara. L’americana ha avuto la chance di salire 3-0 nel secondo set, ma poi sul più bello il fisico non ha retto più e Caroline resiste, fa passare la mareggiata e poi piazza il 9-1 in termini di giochi che le vale l’accesso agli ottavi di finale. Cambia tutto in un “amen”: la danese sbaglia molto con il rovescio ed è in balia delle onde con la Brady che ha il pallino del match. Poi all’improvviso Wozniacki si scopre solida, rientra in partita con i denti e non sbaglia più nulla. Il crollo fisico della statunitense è risultato decisivo nell’economia del match.
Primo set molto equilibrato con l’americana che spezza l’equilibrio sul finire, con uno strepitoso colpo di reni. E’ molto fallosa la danese, mentre Brady gioca un ottimo tennis e meritatamente chiude il primo parziale in suo favore. La prima a scappar via è Caroline, subito ripresa nel quarto gioco dalla sua avversaria. Deve annullare due palle break nel sesto gioco Wozniacki che poi ha la doppia chance del 5-3 ma subisce i vincenti della sua avversaria. Brady riesce a muovere l’ex n. 1 al mondo e fioccano gli errori di quest’ultima e piazza otto punti in fila che le valgono il primo set.
La scia si prolunga diventa, 19-5 e significa 2-0 40-15 in favore della statunitense che ha in mano la partita. Wozniacki, però, non ci sta e di grinta ribalta il parziale e strappa l’immediato controbreak. Lentamente l’inerzia cambia e Brady comincia a far fatica negli scambi: piomba a 0-40 nel settimo gioco, annulla tre palle break, ma non può nulla contro i vincenti di dritto della sua avversaria. Per la neo-mamma Caroline 15 errori gratuiti nel primo set, dieci nei restanti due, numeri che la dicono lunga sul fatto che alla distanza sia stata molto più determinata la danese. Brady si è piantata, invece, nel terzo set ma merita un grande applauso per la tenacia che l’ha riportata in campo, sperando che le nuvole siano ora lontane.
Per Wozniacki la vincente del match tra Elise Mertens e Coco Gauff.
[20] J. Ostapenko b. B. Pera 4-6 6-3 6-3 (di M.S.)
Vittoria in rimonta per Jelena Ostapenko che vale gli ottavi di finale contro Iga Swiatek. Non gliel’ha resa facile la statunitense nativa di Zara Bernarda Pera, che si è ripresa subito il break subito all’inizio ed è passata in vantaggio al nono game per poi chiudere con la battuta un parziale in cui ha messo a segno due vincenti in più dell’avversaria e commesso quattro errori in meno.
Nervosetta quanto basta, Ostapenko sale 4-1 nel secondo parziale, ma deve fare i conti con il tentativo di rientro della mancina n. 73 WTA. Solo un tentativo, perché Pera serve per un 4 pari che non arriverà mai: la seconda parecchio lunga è seguita da due brutti dritti. Ostapenko si ritrova quindi dove avrebbe voluto essere, in battuta sul 5-3 per portarla al terzo. Bernarda manca l’occasione dello 0-30, ci aggiunge una cosa insensata e Jelena pareggia i set con un tracciante bimane.
Pera sparisce dal campo all’inizio della partita finale, c’è qualche doppio fallo che certo non l’aiuta e si ritrova sotto uno 0-3 pesante. Piccolo blackout lettone in occasione di un break restituito ma immediatamente recuperato. Sulla palla del 5-1, dopo cinque opportunità statunitensi di accorciare, un uomo sugli spalti alle spalle di Ostapenko urla e disturba. Lei prima ne chiede l’allontanamento all’arbitro che mette mano al walkie-talkie, poi chiude il game ed è lei stessa a urlargli contro: saggiamente, l’uomo se ne va senza bisogno di ulteriori inviti. Pera piazza un paio di game, ma perde di nuovo la battuta al nono e ultimo gioco.
Quando la prima è entrata (53%, non benissimo), Jelena ha fatto il punto tre volte su quattro, ma sulla seconda c’è un impietoso 27% di trasformazione, al quale si affianca un bilancio winners-unforced di 17-37. Contro Swiatek dovrà migliorare qualcosa, ma entrerà in campo forte del 3-0 nei precedenti duelli, l’ultimo – l’unico lottato – lo scorso anno a Dubai.
X. Wang b. A. Schmiedlova 4-6 6-3 6-2 (di Marianna Piacente)
Partenza poco solida per Anna Karolina Schmiedlova al servizio che, tra un errore e l’altro, riesce a tenere il turno di battuta grazie a una Xinyu Wang altrettanto fallosa. La partita assume subito un tono interlocutorio: scambi alla ricerca dell’errore dell’avversaria – mai troppo atteso – e vincenti troppe volte rimessi alla fortuna del nastro. Sul 3-2 per la slovacca, entrambe le giocatrici cambiano marcia: dalla difesa all’attacco. Schmiedlova lo fa meglio di Wang: recuperi a rete piazzati sull’incrocio di fondocampo prima spiazzano e poi indispettiscono la cinese, che tuttavia non tarda a rispondere con la stessa moneta tenendosi in scia. Wang cerca tenacemente la parità anche nel decimo gioco in cui è al servizio, ma qui si interrompe l’equilibrio: annullati complessivamente quattro set point, con un dritto rimasto a rete è costretta a rinunciare al parziale, intascato da Schmiedlova con una percentuale di prime palle pari al 79% (vs. 60% di Wang, autrice dell’unico doppio fallo del set).
Bella copia del primo il secondo parziale: entrambe le racchette che ricercano maggiore spinta – l’una per il set, l’altra per il match – per un risultato che parla di nuovo più di errori che di vincenti. Nel quinto gioco Wang ha la prima possibilità di rifarsi: arriva il break anche per lei, lo conferma al servizio nel game successivo e si porta quattro giochi a due. La slovacca non vuole cedere all’idea di un terzo set e racimola un altro game, ma poi Wang la costringe a farlo. È di nuovo parità.
Con i parziali aumentano anche i giri del motore. I primi due game sigillati da Schmiedlova mettono Wang alle strette, ma la cinese riesce a salvare il gioco successivo grazie a una Veronica e un rovescio lungolinea vincenti; con un filotto di tre game, poi, capovolge le sorti del parziale: si va tre giochi a due. Wang fa la bocca al match e inizia a cercarlo senza vedere altro in campo. Neanche Schmiedlova. Non si lascia scappare un campo avversario troppe volte scoperto e, tra spinte da fondocampo e smorzate a rete, chiama presto il 5-2 su cui si prepara a ricevere per il match. Nessuno sforzo, anche qui la slovacca l’aiuta: un dritto sul corridoio. Gli ottavi di finale vanno a Wang.