[2] N. Djokovic b. [32] L. Djere 4-6 4-6 6-1 6-1 6-3
Guai a dire per vinto Novak Djokovic. Non bastano due set di vantaggio al numero 38 ATP Laslo Djere per avere la meglio del connazionale nel match di terzo turno dello US Open. Per il numero 1 al mondo in pectore si tratta della nona vittoria nelle ultime 10 sfide giunte al quinto set, con un bilancio allo US Open che recita 9 vittorie e 2 sconfitte al set decisivo. Complessivamente è l’ottava rimonta da uno svantaggio di 2 set a zero per Djokovic in carriera, il 38° esimo match vinto al quinto.
Numeri che certificano come il campione serbo sia duro da piegare. Come non sottolineare come Djokovic aveva già recuperato uno svantaggio di 2 set a zero a Flushing Meadows , era il 2011 e in quel caso ad arrendersi in quel match che valeva un posto in finale fu Roger Federer. Le ultime quattro volte che Djokovic ha vinto un match in rimonta da 0-2 ha poi vinto lo Slam (Wimbledon 15 e 22, Roland Garros 21 con le rimonte contro Musetti e in finale con Tsitsipas).
Un match complicato durato 3 ore e quarantacinque minuti, e chiuso oltre l’una e trenta del mattino, che vale al tennista serbo l’approdo alla seconda settimana. Con Djokovic che a fine partita riconosce i meriti del connazionale: “È stato molto difficile per me trovare delle soluzioni. Djere è un giocatore a tutto tondo. Ottimo servizio, risponde bene. Gioca bene sia di dritto, sia di rovescio. Non ho trovato molte soluzioni all’inizio, ma all’inizio del terzo set, ho alzato il mio livello e il pubblico mi ha dato supporto”.
IL MATCH
Il break subito da Djokovic nel gioco d’apertura dell’incontro sembra un incidente di percorso, ma Djere ha altri piani: solidissimo alla battuta, molto aggressivo da fondocampo, gioca in pressione come se fosse… Djokovic, mettendo spesso in difficoltà il più illustre connazionale che appare in condizione piuttosto opaca. Quel break iniziale è sufficiente a Djere per portare a casa il primo set, e tra la sorpresa e la curiosità dei presenti la partita continua sulla stessa falsariga. Con un paio di scelte scellerate Djokovic va 0-40 sul 3-3 e poco dopo subisce il break anche nel secondo set.
Djere continua imperterrito con la sua straordinaria prestazione al servizio e porta a casa anche il secondo set, mettendo in piedi il progetto per la sorpresa della settimana.
Poi, però, il solito copione: Djokovic va a cambiarsi d’abito, e quando torna la partita è cambiata. Djere non è più lui e perde due servizi consecutivi, da fondo Djokovic sbaglia molto meno e anche in risposta rimanda molte più prime palle per far iniziare lo scambio. Il terzo parziale finisce in un batter d’occhio, e quando Djere subisce il break da 40-0 in apertura di quarto parziale sembra tutto deciso.
Djokovic però non ammazza la partita subito, i suoi affondi non sono definitivi come al solito e concede il controbreak per l’1-1. Djere si trova però invischiato in un altro game fiume (16 punti, dopo i 12 del game d’apertura) dopo aver condotto 40-15, e quando finisce per perdere anche quello le sue gambe gli sembrano di piombo.
Con otto giochi consecutivi Djokovic vince 6-1 anche il quarto set e va 3-0 nel quinto. È tutto quello che serve al futuro n. 1 del mondo per portare a casa il match. Annulla con autorità la palla del controbreak mentre serve per chiudere sul 5-3 e dopo 3 ore e 46 minuti di gioco perfeziona la sua ottava rimonta in carriera da uno svantaggio di due set a zero.
Un match dai due volti o come detto da Nole “due partite diverse, i primi due set, poi gli ultimi tre.”
Djokovic che per due set ha sperimentato cosa voglia dire giocare contro se stesso: “Il punteggio forse non rende giustizia per quanto accaduto nel terzo e nel quarto. Penso che fosse molto più vicino di 6-1, 6-1. Ho pensato che stesse goocando alla me. Onestamente non l’ho mai visto giocare così. Sentiva la palla estremamente bene. Una partita preparata tatticamente molto bene.”
Nole sottolinea come la rimonta contro Djere sia una prova che certifica la sua forza e un avvertimento per i suoi avversari. “Penso di aver inviato un messaggio al resto dei contendenti. Sono ancora in grado di giocare cinque set e di notte. Recuperare da due set di svantaggio, manda sempre un messaggio forte ai futuri avversari.”
Messaggio recapitato ma Nole punta a non ripetere l’esperienza: “Non voglio ritrovarmi in questa posizione. Preferisco una vittoria in tre set. Spero di poter tornare sulla giusta strada nella prossima partita.”
Serbo che si mostra comunque autocritico: “Avrei potuto e dovuto giocare meglio, a livello più alto nei primi due set. Non sono sicuro di avere avuto un vantaggio mentale trovandomi con due set di svantaggio. Forse quando ho vinto il terzo, ho sentito che forse ero di nuovo in partita. Sento di aver alzato il mio livello e di aver letto il suo gioco leggermente meglio nel terzo, quarto e quinto rispetto ai primi due set. Penso di aver servito bene quando ne ho avuto bisogno, soprattutto nel quinto. Tuttavia, è stata un ultimo gioco snervante.”
Per Djokovic agli ottavi ci sarà la sfida con il croato Borna Gojo, numero 105 ATP e proveniente dalle qualificazioni. Il tennista croato ha conquistato l’accesso alla seconda settimana regolando in tre set il ceco Jiry Vesely, dopo aver eliminato nei primi due turni il boliviano Dellien e il padrone di casa McDonald.