[1]C.Alcaraz b. M.Arnaldi 6-3 6-3 6-4
Per Carlos Alcaraz, numero 1 ATP (fino a lunedì prossimo), un ottavo di finale sull’Arthur Ashe Stadium contro Matteo Arnaldi probabilmente è il più classico degli “another day at the office“, come usano dire a New York. Per i’italiano, è la partita della vita e della carriera, fino adesso. L’emozione si fa sentire, soprattutto all’inizio, e costa un break subìto, che decide il primo set, ma poi Arnaldi si mette lì a giocare, e non sfigura per nulla davanti al super avversario. Il tetto è chiuso, a causa di qualche lieve pioggerellina che a tratti cade su Flushing Meadows.
Come prevedibile, Carlos picchia forte, attacca a tutto campo, e chiude a rete con ottima efficacia. Dall’altra parte, Matteo manovra con sicurezza, controbatte colpo su colpo, e appena può attacca a sua volta, facendo vedere anche diverse belle cose, in particolare con la risposta di rovescio, che Alcaraz inizia giustamente a evitare. Il problema di Arnaldi è che sul servizio di Carlos non riesce quasi mai a incidere davvero, nei primi due parziali non va mai oltre al “30” in ribattuta.
Il secondo set, infatti, si svolge in modo simile al primo, lo spagnolo va in vantaggio, allunga fino al 5-3, e poi brekka l’italiano per la terza volta, e siamo 6-3 6-3. Matteo, sull’1-1 nel terzo parziale, finalmente piazza una zampata in risposta, e brekka a zero, applaudito con un boato da tutto lo stadio, che è esaurito in ogni ordine di posti, siamo quindi a 24.000 spettatori. La reazione di Carlos è immediata, però, e il contro-break arriva subito, peccato, Arnaldi aveva avuto anche una palla per salire 3-1. In ogni caso, la partita è divertente, che Alcaraz sia di categoria superiore va accettato, e quantomeno il rischio della classica “stesa” è scongiurato, l’azzurro sta facendo una buonissima figura.
Il gioco è equilibrato adesso, Alcaraz è attentissimo e concreto, urla “vamos” a ogni punto conquistato, il che è un attestato di stima implicito non banale per Matteo. Il decimo game vede la conclusione del match con un break conquistato da Carlos dopo un gran passante di dritto. “Bravo, bravissimo” dice Alcaraz ad Arnaldi durante la stretta di mano, e noi non potremmo essere più d’accordo.
“Guarderò Sasha e Jannik stasera, sarà una partita dura, non so chi la spunterà, tutti ci ricordiamo la partita dell’anno scorso contro Sinner, ma devono ancora giocare lui e Zverev, vedremo“, conclude soddisfatto Carlos durante l’intervista in campo.