[10] K. Muchova b. [30] S. Cirstea 6-0 6-3
Ci si poteva aspettare che l’epilogo sarebbe potuto essere questo, ma con i livelli espressi da Sorana Cirstea questa settimana qualcosa in più speravamo riuscisse a inventarsi. Sembra semplice detta così, ma dal primo punto del match Karolina Muchova ha iniziato a giocare a flipper con la pallina da tennis, indirizzando colpi da una parte all’altra del campo, cambiando ritmo, velocità, tagli e chi più ne ha più ne metta. Risultato, la rumena in confusione che le prova tutte ma non gliene va bene neanche una per più di dieci minuti. Sì, perché all’inizio del secondo parziale la trentesima forza del seeding aveva provato a mettere in difficoltà l’avversaria accelerando con i fondamentali, ma Muchova ha accettato questa sorte solo per un paio di game (era sotto 0-2), poi ha continuato a mischiare le carte in maniera eccellente, senza sbavature, mettendosi così in tasca il quarto confronto diretto su cinque con la tennista rumena (sfidata sempre sul cemento). La differenza è abissale in questo match in termini di statistiche: 60% di punti vinti con la prima e con la seconda per Muchova con anche 6 ace (Cirstea 39 %, 41% e zero ace), 32 vincenti per la ceca (la rumena 12) e solo 15 gratuiti (l’avversaria 19).
Cirstea ringrazia il pubblico ed esce dal campo un po’ delusa, ma nel profondo siamo sicuri che le rimarranno comunque le ottime prove maturate ai danni di Belinda Bencic e della n.3 al mondo Elena Rybakina, che l’hanno portata in un quarto di finale Slam dopo quattordici lunghi anni. Dal lato opposto, una ritrovata Muchova – che nel precedente match contro la cinese Wang si era un po’ persa – conquista il best ranking al n.8 (salvo un primo e improbabile titolo Slam di Keys in finale con Gauff), accede alla sua terza semifinale Slam, la prima a New York e la seconda in stagione, e sfiderà Coco Gauff che ha rifilato anch’ella una pesante lezione di tennis a Jelena Ostapenko nel match di quarti di finale. Sperando di vedere un po’ più tennis e un po’ meno sofferenza per il caldo – anche se di umidità dovremo rassegnarci – rispetto alla finale di Cincinnati, attendiamo con trepidazione questa semifinale, dove sicuramente Gauff sarà la favorita e la più incitata dal pubblico, ma Muchova cercherà in tutti i modi di toglierle il ritmo con le sue sublimi variazioni e le sue rapide discese a rete.
Primo set: Muchova è troppo per Cirstea, che con il servizio e i fondamentali è troppo morbida
Partenza in salita quella di Cirstea, in difficoltà già dal game di apertura. Poche prime permettono a Muchova di entrare dentro la linea del campo e scagliare vincenti a nastro, tanto da ottenere subito il break. Confermato il break a 30, la ceca mette ancora pressione alla tennista rumena tanto da strapparle nuovamente la battuta. 3-0, poche storie. Dal quarto game inizia il match della trentesima tds che, nonostante ottenga nove palle break, in un modo o nell’altro non ne concretizza neanche una e perde un game durato più di un quarto d’ora. Muchova, che paradossalmente ottiene più punti con la seconda di servizio rispetto a quelli con la prima, continua il pressing su Cirstea, la quale oltre che venire disperatamente a rete venendo trafitta o sorpassata da passanti o lob, tenta in ogni modo di scalfire la 27enne di Olomouc. Troppo solida, poco danneggiabile però Muchova. Ancora break, 5-0 pesantissimo. Va di fretta la tennista rumena, che vuole al più presto lasciarsi alle spalle il primo parziale, e tra errori di dritti e di rovescio ci riesce alla grande: 6-0 Muchova in quarantaquattro minuti (così tanti per ‘colpa’ del quarto gioco) di puro dominio ceco.
Secondo set: Cirstea ci prova con la potenza, ma Muchova è varia e imprevedibile
Si torna a giocare dopo un lungo toilet break della decima forza del seeding e a seguito di una ramanzina dell’arbitro nei confronti del rumoroso pubblico newyorkese. Niente che possa però influire sul tennis di Muchova, decisa già dagli albori della seconda frazione a continuare la sua serie di game consecutivi ai danni dell’inerme rumena. Subito due palle break, ma un sussulto d’orgoglio della 33enne di Bucarest permette a quest’ultima di partire con la testa avanti nel secondo parziale. Dritti, rovesci a rimbalzo e al volo vincenti, gran ritmo di palla, e finalmente primo game conquistato. Il livello e la fiducia di Cirstea si alzano e la rumena è capace di muovere molto meglio l’avversaria rispetto al primo set. Muchova, infatti, è costretta ai vantaggi e a dover annullare due pericolose palle break. La prima la cancella, la seconda no. Break Cirstea e 2-0. Ma la ceca non ci sta e torna subito a manovrare lo scambio a suo piacimento, costringendo inoltre l’avversaria a scomodi colpi a rete. Anche la rumena concede chance di break, tre consecutive; le prime due le annulla, la terza è quella decisiva che permette a Muchova di contro-brekkarla all’istante. Completato l’aggancio sul 2-2 tramite prodezze muchoviane e qualche gratuito avversario, la testa di serie n.10 si porta avanti 0-30 in risposta, ma Cirstea serve bene e beneficia di qualche errore ceco che la riporta in vantaggio nel set. 3-2 in suo favore. Grazie alla battuta Muchova si salva ai vantaggi e nel settimo game la trentesima forza del seeding perde completamente la concentrazione, lasciando a 0 il servizio alla ceca, che sale così 4-3. Con un parziale di otto punti vinti a zero la finalista del Roland Garros si porta 30-0, poi chiude il game concedendo solamente un punto. Non si deve nemmeno aspettare il turno di servizio ceco per il successo della n.10 al mondo, che in risposta continua a mischiare le carte mettendo in confusione Cirstea. Quest’ultima, rassegnata, si concede all’ultimo dritto vincente di Muchova, che porta a casa la partita dopo un’ora e trentanove minuti di comando alla cabina di controllo del tennis.