Il torneo di doppio maschile ha conosciuto i nomi delle coppie finaliste. Nella parte alta del tabellone, lasciata sguarnita dall’eliminazione agli ottavi di Koolhof e Skupski, testa di serie n. 1, approdano in finale Rohan Bopanna e Matthew Ebden che hanno battuto Pierre-Hugues Herbert e Nicola Mahut. La gara si è conclusa in 93’ con un 7-6(3) 6-2. Spartiacque del match è stato il tie-break del primo parziale che ha stroncato l’equilibrio.
Malgrado un inizio sfavorevole caratterizzato da tre palle break annullate nel primo game e di un break subito nel quinto gioco, la coppia testa di serie n. 6 ha prima cancellato due palle del doppio break nel settimo game e poi è rientrata nell’ottavo game. Nel tie-break dominio assoluto di Bopanna ed Ebden bravi a perdere solo sei punti con la prima di servizio, cinque dei quali nel primo set. Poi sono diventati ingiocabili, tanto da non concedere palle break nel secondo set.
I francesi, invece, non hanno trovato grande continuità al servizio servendo solo il 47% di prime palle nel secondo set. La coppia finalista ha ottenuto ben 36 vincenti, quasi il doppio di quelli dei propri avversari.
Molto più avvincente la semifinale che ha consegnato Rajeev Ram e Joe Salisbury alla finale dell’Us Open. L’affiatatissima coppia testa di serie n. 3 nel seeding ha eliminato Ivan Dodig e Austin Krajicek con il punteggio di 7-5 3-6 6-3 in due ore e 17’.
Entrambe le coppie hanno fatto valere la propria forza al servizio concedendo poche opportunità di break. Alta la percentuale di punti vinti con la prima per entrambe le coppie: 83% per Ram e Salisbury, 77% per i loro avversari.
Nel primo set il break decisivo arriva nell’undicesimo game con il duo statunitense-britannico che ha chiuso a “0” il set, 7-5. Nel secondo parziale invertiti i ruoli: entrambe le coppie sbagliano pochissimo e, nell’unica chance di break avuta nel set, Dodig e Krajicek si guadagnano la chance di andare a servire per il parziale chiuso 6-3.
Ram e Salisbury, forti della loro esperienza, prendono subito in mano le redini del gioco e nel secondo game del set decisivo strappano subito il servizio agli avversari e poi sono bravi a non concedere chances agli avversari.
Adesso la finale, che si giocherà già venerdì 8 settembre alle 18 italiane sull’ Arthur Ashe Stadium, prima delle semifinali di singolare