Si conclude con una sorpresa e, chissà, una grande scoperta il Japan Women’s Open Tennis di Osaka, che premia la 19enne americana Ashlyn Krueger, alla prima finale nel circuito maggiore dopo il WTA125 di Gaiba vinto qualche mese fa contro Maria. Ha battuto con il punteggio di 6-3 7-6(5) la n.35 al mondo e prima testa di serie del tabellone Lin Zhu, che a quasi 30 anni sta giocando il suo miglior tennis e da domani ritoccherà anche il proprio best ranking attestandosi come n.31 al mondo, a un piccolissimo scalino dall’ingresso dalle prime 30. Tutto ciò è comunque non abbastanza per rubare la scena alla giovane americana, classe 2004, che dopo un po’ di difficoltà e gavetta sembra aver trovato il ritmo del suo tennis. E, last but not least, da domani entrerà per la prima volta tra le prime 100 al mondo, scalando 50 posizioni per attestarsi al n.73 della classifica mondiale.
IL MATCH
Il match ha visto sin dall’inizio Krueger sugli scudi, a praticare il suo tennis potente e con poco spazio per francesismi, tipico da scuola americana. Tattica che subito ha pagato, impedendo a Zhu il suo palleggio ritmato che possa togliere tempo alle avversarie. E, così, break già al secondo gioco a favore della 19enne di Springfield, brava a mantenerlo fino alla fine sfruttando una buona resa al servizio, con il 71% di prime in campo, 14 punti su 20 ottenuti in queste occasioni, e 4 ace per chiudere il primo parziale con il punteggio di 6-3.
C’è stato un po’ più di tennis, e soprattutto un po’ più di lotta, invece nel secondo, dove si è rispettato l’ordine dei servizi, senza nessuna palla break (Krueger non ne ha concesse in tutto l’incontro) e addirittura neanche un game ai vantaggi, rimandando tutto al tie-break. L’americana è la prima a passare in vantaggio, ma cozza contro il vigore e l’esperienza della cinese, alla seconda finale dell’anno dopo la vittoria a Hua Hin, che ha saputo imporre buone giocate in risposta e trovare colpi profondi e a media altezza.
Spettri per Krueger, che è stata costretta anche a fronteggiare set point in risposta. Da lì, sul 5-6, tre punti di fila, tra cui un pazzesco dritto vincente in risposta, consegnano la meritata vittoria alla 2004 americana, nel tie-break per 8 punti a 6. Primo sigillo per l’ultimo prodotto della scuola a stelle e strisce; l’impressione, forte, è che non sarà però l’ultimo per un’altra “nipote d’America”.