Con la vittoria contro la Svezia e la qualificazione alle finals di Malaga l’Italia ha salvato la spedizione di Bologna, partita col piede sbagliato. Primo tifoso e vero uomo squadra, Matteo Berrettini, ancora infortunato, è accorso a Bologna per assistere i compagni nella partita decisiva del girone, quella di venerdì scontro contro il Cile. A rendere ancora più piacevole la qualificazione è stato l’attaccamento alla maglia dimostrato dal giocatore romano, attualmente fermo per l’infortunio alla caviglia rimediato durante lo US Open.
“La ripresa sta andando bene – ha detto Berrettini ai microfoni di Sky Sport -. Come avevo comunicato, il mio infortunio è meno grave del previsto, fortunatamente o sfortunatamente ne ho avute tante di queste distorsioni e so quale sia il processo che mi aspetta. Sto meglio, dopo tutto quello che è successo quest’anno mi sentivo più infortunato dentro che fuori. Ho dovuto recuperare soprattutto da questo punto di vista e devo dire che questi giorni a Bologna mi hanno aiutato molto a ritrovare le giuste sensazioni. Il pensiero che potrei giocare a Malaga è una motivazione in più. Da quando ero bambino, ho sempre visto la Davis come una competizione nella quale la squadra va a trionfare, riuscendo a creare un gruppo molto forte. È quello che ci siamo detti con Volandri e i ragazzi e stiamo provando a fare. Non importa chi gioca, necessario essere compatti per unico obiettivo. Devo essere egoista, sono venuto qui anche per me e sentire quell’energia positiva. Uno stimolo per giocare a Malaga e recuperare ancora più in fretta”. Sulle chance di vittoria degli azzurri: “Credo che quest’anno la Davis non sia cominciata bene per noi qui a Bologna, ma poi ci siamo qualificati. E ora sanno tutti, noi compresi, che siamo una squadra molto pericolosa”