[1] A. Zverev b. R. Safiullin 6-7 (2) 7-6 (5) 6-3
Alexander Zverev è il nuovo campione del Chengdu Open. In questa inedita finale dell’ATP 250 giocata di martedì, il numero 10 del mondo ha sconfitto in tre set il coetaneo Roman Safiullin (26 anni, numero 55 ATP, alla prima finale della carriera nel circuito maggiore) dopo una bella e intensa battaglia durata quasi tre ore.
Zverev prosegue la sua risalita in classifica dopo un anno difficilissimo, un vero e proprio incubo iniziato nel corso della semifinale del Roland Garros 2022 con un tremendo infortunio alla caviglia e terminato proprio quest’anno a Parigi, dove ha approfittato di un tabellone favorevole per difendere tutti i punti.
La semifinale con Ruud è stata una mattanza, ma quel torneo ha senza dubbio rappresentato una svolta per l’ex numero due del mondo e da lì è iniziata un’estate serena di risalita e di rivincite con la semifinale ad Halle, e poi il titolo di Amburgo, la semifinale a Cincinnati battendo Medvedev, e infine i quarti a New York con la vittoria su Sinner. Ricordiamo che Sascha si era presentato a Parigi da numero 27 del mondo con oltre 700 punti da difendere e il rischio concreto di un potenziale terremoto a livello di ranking.
Quattro mesi dopo Zverev si ritrova numero 10 del mondo e soprattutto, dopo la vittoria nel 250 cinese, al numero 7 nella race valida per la qualificazione alle ATP Finals (che il tedesco ha già vinto due volte, nel 2018 e nel 2021, nella prima edizione italiana di Torino), ad una manciata di punti dal numero 5 occupato da Andrey Rublev.
Safiullin si è inevitabilmente commosso nel corso della premiazione, nel suo sguardo un misto di orgoglio (a fine 2022 era ancora fuori dai primi 100 del ranking) e allo stesso tempo di rimpianto per l’occasione persa (nel corso del tie break del secondo set è arrivato a due punti dalla vittoria).
Per il russo resta comunque una settimana memorabile, un probabile punto di partenza: ha infatti raggiunto la sua prima finale a livello ATP e l’ha raggiunta senza perdere nemmeno un set, battendo uno dietro l’altro Nakashima, Evans, Thompson e Musetti, ed anche nel corso della finale ha oggettivamente controllato per lunghi tratti il gioco, mettendo in mostra un tennis brillante e completo, che ben si adatta al cemento rapido tipico dei tornei asiatici.
Grazie a questo risultato, il migliore della carriera dopo i quarti di finale raggiunti un paio di mesi fa a Wimbledon, ritoccherà nuovamente il proprio best ranking, arrivando fino al numero 41.
LA CRONACA DELLA PARTITA
Primo set: Zverev non sfrutta tre set point consecutivi, Safiullin chiude al tie break
Zverev parte fortissimo al servizio, con una percentuale di prime in campo quasi irreale (intorno al 90%) considerando la velocità media di quei servizi, spesso oltre i 210 km/h.
Nei suoi turni di battuta non c’è storia, quei servizi sono troppo pesanti per il russo, che però, dopo essersi salvato nel secondo game (palla break, brutta risposta in rete del tedesco) imposta una partita coraggiosa: Sascha sta lontano dal campo, invitandolo a spingere, e Safiullin non si fa pregare, rischiando e attaccando il più spesso possibile, anche in controtempo.
Ma sul 4-5 il 26enne russo si mette improvvisamente nei pasticci con tre errori gratuiti (compreso un doppio fallo): 0-40 e di conseguenza tre set point consecutivi. Ma il numero 55 reagisce annullandoli con tre punti eccellenti (da segnalare in particolare la combinazione dritto-smorzata sul 30-40) e, grazie anche ad un errore piuttosto generoso di Zverev sul 40 pari, riesce a sopravvivere: 5 pari.
Nel game successivo il numero 10 del mondo sembra subire il contraccolpo delle occasioni appena mancate: la sua prima di servizio, fino a quel momento impeccabile, scompare completamente, costringendolo al primo turno di battuta faticoso dell’intero match.
Sul 15-30 si salva con una grande seconda, ma alla fine arriva la prima palla break della partita di Safiullin: il russo però sente troppo il momento, interpretando lo scambio in maniera stranamente timida con Sascha che ovviamente non si fa pregare chiudendo il punto col suo classico rovescio lungolinea in avanzamento.
Si arriva al tie break, e qui il debuttante si trasforma in veterano: scappa subito e poi gioca in scioltezza.
Da segnalare in particolare il vincente con il quale si porta sul 6 a 2, ovvero un dritto in contropiede sontuoso, in cross, che toglie il tempo a Zverev lasciandolo completamente immobile. È 7-2 Safiullin, che prosegue il suo cammino immacolato a Chengdu (nove set vinti su nove).
Secondo set: Zverev sopravvive in un tie break rocambolesco
Primi tre game piuttosto elaborati, con Safiullin che tiene in apertura salvandosi da 15-40, poi breakka a 30 (solito doppio fallo di Zverev da destra, il suo tallone d’Achille, seguito da un clamoroso errore di dritto) e infine perde la battuta sul 2-0 dopo avere avuto anche una palla del 3-0.
La sensazione è che, al netto di una percentuale assurda di prime palle in campo da parte del tedesco (a metà secondo set ancora intorno all’80%), la partita sia sotto il controllo tennistico di Safiullin: è lui che decide cosa succede nello scambio, è lui che sceglie la diagonale, è lui che imposta il ritmo. Sascha di conseguenza può dunque solo aggrapparsi al servizio, in attesa di qualche errore gratuito dell’avversario.
Senza colpi di scena si arriva ancora al tie break, con Zverev che tiene facilmente il servizio sul *5-6 grazie ad uno splendido riflesso nei pressi della rete (volèe bimane di opposizione, una vera e propria parata).
Nel momento clou Zverev diventa improvvisamente aggressivo e prova a scappare con un meraviglioso rovescio lungolinea (mini-break e 4-2) ma successivamente pasticcia a rete con due errori nello spazio di pochi punti: prima decide di giocare un serve and volley sciagurato su una seconda di servizio (4-3) e poi non chiude un comodo smash a rimbalzo (5 pari).
Il russo però per la prima volta sembra sentire la pressione e infatti sul 5 pari questo tie break rocambolesco si risolve nel modo più scontato, con il campione che mette a segno un ace (il numero otto della sua partita) e il debuttante che invece nel punto successivo commette doppio fallo. Zverev di conseguenza si salva, vince il tie break col punteggio di 7 a 5 e prenota il trofeo.
Terzo set: dopo lo spavento Zverev vince il match in scioltezza
Come prevedibile Zverev, dopo un tie break in cui si è ritrovato a due punti dalla sconfitta, prende subito il controllo del terzo parziale. Il break decisivo arriva sul 2-1 grazie a quattro errori gratuiti di uno stanco Safiullin, e il tedesco da quel momento in poi non si guarda più indietro. Cinque punti totali persi al servizio in cinque turni di servizio, sintomatici di un set giocato sul velluto e chiuso in meno di mezz’ora col punteggio di 6-3.
Jacopo Gadarco