“Ho dovuto convivere con problemi al polso sin dall’inizio dello US Open e tutto per problemi di cambio delle palline da gioco. Ne abbiamo avuto tre tipi in tre settimane”. A parlare dal suo profilo su X (ex Twitter) è Taylor Fritz. La sua è solo l’ultima voce di un coro sempre più numeroso che punta decisamente il dito al frequente cambio di modello di palle da gioco come causa del consistente numero di infortuni nel circuito.
Nella giornata di sabato 30 settembre il tennista belga Zizou Bergs, che ha recentemente sofferto di uno strappo a un legamento del polso sinistro, ha a sua volta avuto un’uscita social nella quale afferma: “penso che sia giunto il momento di fare molta attenzione al fatto che tanti atleti stanno avendo problemi al polso, (problemi) che si possono prevenire evitando di cambiare le palle da gioco ogni settimana”. In una storia sul suo profilo Instagram, Stan Wawrinka rilancia la dichiarazione di Zizou aggiungendo un laconico quanto significativo “yep”.
Lo scorso marzo fu Stefanos Tsitsipas ad accusare un infortunio alla schiena. Il due volte campione di Montecarlo dichiarò infatti che “l’argomento del cambio troppo frequente di palline tiene banco spesso nei discorsi tra noi tennisti. È necessario mantenere palline della medesima consistenza per un periodo più lungo di una sola settimana. Penso” – prosegue Tsitsipas – “che, soprattutto durante i tornei sulle superfici dure, questo accorgimento diminuirebbe sicuramente il numero di infortuni. Sono convinto che i miei problemi alla schiena nel periodo susseguente l’Australian Open siano derivati proprio da questa pratica”.
Anche Daniil Medvedev ha espresso le sue preoccupazioni in merito, ricordando anch’egli l’inizio della stagione. “A Melbourne” – dice il russo – “Non ne ho parlato più di tanto perché inizialmente ho pensato fosse solo un problema mio. Però in effetti mi sono accorto che le palline da gioco non erano assolutamente adatte al tipo di superficie”.