Non è stata l’annata migliore per Stefanos Tsitsipas, nonostante fosse partito in quarta con la finale all’Australian Open. Un infortunio a seguito della trasferta oceanica l’ha impossibilitato a giocare il suo miglior tennis per un paio di mesi, ma in realtà in tutto l’arco del 2023 i risultati da lui ottenuti sono stati piuttosto sottotono rispetto al suo solito o a quello che ci si poteva spettare da lui quest’anno. Spiccano, se così si può dire, la finale a Barcellona, la semifinale a Roma, i quarti al Roland Garros e il titolo a Los Cabos – oltre alla sopracitata finale in Australia a inizio anno -, ma per il resto una stagione piuttosto modesta. A livello amoroso non si può dire lo stesso; per quanto riguarda il rendimento e la stabilità con il proprio team, invece, c’è molto da dire.
Come si sa è da anni che il tennista greco si affida alla guida del padre Apostolos, ma nel 2023 nel team del 25enne di Atene ci sono stati dei vai e vieni non trascurabili. Dapprima l’aiuto di Mark Philippoussis nel viaggio che ha portato Tsitsipas in finale all’AO, poi l’intera stagione su terra ed erba europea con il padre, per continuare con il ritorno dell’ex tennista australiano per lo swing sul cemento americano, terminato ancora una volta dopo lo US Open a seguito della sconfitta del giocatore greco contro Dominic Stricker solamente al secondo turno. Ora, in un video disponibile su TennisTV, Tsitsipas informa di come il padre Apostolos si stia riavvicinando a lui, o anzi, spiega di come non se ne sia mai andato. “Anche quando le persone non lo vedevano, lui era sempre lì” avvisa il n.5 al mondo; “Nonostante in molte occasioni mio padre non ci fosse fisicamente, digitalmente ci tenevamo sempre in contatto. Non ho mai avuto l’intenzione di cambiare la mia collaborazione con lui e men che meno mi è balenata in mente l’idea di mandarlo via”.
Un rapporto coach-giocatore, quindi, che apparentemente può essere sembrato più distante in alcuni momenti, ma il n.1 greco rassicura ora sulla sua situazione e, invece, ammette che “spesso ci sono persone che creano dicerie per distruggere te e le persone che ti stanno vicino”. Per quanto riguarda, invece, il rapporto con Philippoussis, “lui non fa più parte del mio team. Volevo provare con un coach diverso e vedere come sarebbe andata, ma in molte occasioni non c’è stata sintonia. Non vedere mio padre nel box mi è sembrato quasi come perdere un po’ della mia identità da tennista, perché con Mark non riuscivo ad applicare nel mio gioco i suoi insegnamenti e i consigli che mi dava”. Il 25enne di Atene conclude l’intervista facendo sapere che “in TV l’ho guardato tanto quando ero piccolo e lo ammiro tutt’ora” ma, e lo possiamo aggiungere tutti noi perché le sue dichiarazioni terminano qui, si vede che non c’è stata chimica.