M. Arnaldi b. A. Popyrin 4-6 6-3 6-4
Riecco il Matteo Arnaldi che ormai abbiamo imparato a conoscere. Quando in campo scende il ventiduenne ligure non c’è mai spazio per atteggiamenti negativi o errori di frustrazione. Il linguaggio del corpo non esprime mai particolare nervosismo né tantomeno disperazione: il match non è mai finito e se si perde il primo set, tutto quanto non è andato per il verso giusto lo potrà fare da lì in poi.
Questo trasmette Arnaldi, classe 2001 che però tatticamente sembra abbia tutt’altra e ben più profonda esperienza di tanti suoi coetanei. Oggi nel primo turno del Rolex Shanghai Masters ha dovuto convivere con i missili di dritto e alla battuta di Alexei Popyrin: lo ha fatto con diligenza e non perdendosi d’animo quando il rivale riusciva a tenergli testa negli scambi da fondo campo per poi magari trovare anche la rete e chiudere il punto. Al termine del match vinto 4-6 6-3 6-4, come spesso accade, ha più birra in corpo del suo contendente. Anche oggi è stato così: nel secondo turno il suo rivale sarà la testa di serie numero 21 Jan-Lennard Struff.
Primo set: un solo break e Popyrin fa sua la frazione
Partita piacevole sin dai primi scambi. Chi trova l’iniziativa chiude spesso il punto: Popyrin si avvale di un servizio più penetrante e mette in mostra le sue buone capacità di giocatore serve and volley, mentre Arnaldi sembra poter contenere l’esuberanza alla battuta del rivale spostando con efficacia l’australiano per costringerlo all’errore.
Matteo ha però presto un passaggio a vuoto e sul punteggio di 1-1 cede la battuta alla seconda palla-break. Il game successivo si rivela probabilmente quello più importante dell’intero parziale: Arnaldi non subisce la prima palla dell’avversario e con alcune azioni in contrattacco si porta sul 15-40. La reazione del numero 43 del mondo è pronta ed efficace e passa attraverso un servizio vincente e un paio di apprezzabilissime soluzioni al volo.
Arnaldi continua a difendere con buona sicurezza i turni alla battuta ma non riesce più ad avvicinarsi al controbreak, pur non sfigurando mai alla risposta. Il primo set si conclude per 6-4 in soli 41 minuti: entrambi mettono a segno nove colpi vincenti, mentre gli errori non forzati sono otto per l’italiano e dieci per il tennista oceanico. Due ace a uno in favore dell’azzurro, 64% di prime palle per Popyrin e solo 42% per Arnaldi; 9 punti su dodici discese a rete per chi ha vinto la frazione.
Secondo set: Arnaldi cede la battuta ma reagisce al meglio e vince il parziale
Arnaldi comincia bene ma non abbastanza da impensierire Popyrin nei propri turni di battuta. Nelle prime battute del set non si vedono insomma i segni premonitori della reazione che avevamo ammirato nel match di Coppa Davis a Bologna contro Garin. Al contrario, è proprio il ventiduenne sanremese a cedere per primo la battuta sul punteggio di 2-2.
Matteo è in ritardo per 15-30 dopo che il suo rivale si è aggiudicato il punto più spettacolare dell’incontro, una gara di tocco che l’australiano risolve con un passante di dritto strettissimo. Il ventiquattrenne di Sydney si aggiudica il punto successivo con una risposta di rovescio molto agevolata da un nastro-killer ma manca la prima palla-break per un ottimo dritto inside-in dell’italiano.
La seconda opportunità è però quella buona, con l’azzurro che commette il primo doppio fallo del match. Quando, quindi, si potrebbe temere un crollo, ecco riapparire il Matteo formato-Davis. Trova una prima palla per il controbreak grazie a un double fault del rivale, che reagisce di forza e si porta a sua volta a un passo dal 4-2. Arnaldi non si impressiona più di tanto e mette a segno due vincenti, uno di dritto e uno di rovescio, per tornare a palla-break.
Gliene servirà una terza e l’azzurro ritrova così l’equilibrio nel punteggio. Non pago di tutto questo, trova un nuovo break con uno splendido passante di rovescio lungolinea e, tornato al servizio, chiude la frazione per 6-3 alla quarta palla del set. Dieci vincenti a testa, undici errori a nove per Popyrin, Arnaldi sempre sotto il 50% di prime palle (47). Set da quarantotto minuti, con game più lottati che nel precedente.
Terzo set: Matteo fugge 5-1 e non si fa più riprendere
Si riparte e Popyrin, nonostante tenga a zero il primo game, appare più statico sulle gambe. Arnaldi riprende a tessere le sue trame ma mentre nelle prime due frazioni l’avversario aveva non di rado buon gioco nel contenere con il rovescio slice con dritti profondi in top, ora gli scambi sono complessivamente meno lunghi e con qualche errore in più dell’atleta oceanico.
Sul punteggio di 1-1 il game-capolavoro: Arnaldi viene chiamato rete da una palla corta ma riesce a risolvere a proprio favore il punto con una valle incrociata di diritto. Popyrin si lancia rete per riequilibrare il game ma quello che trova in rapida successione sono un passante di dritto incrociato e soprattutto uno di rovescio lungolinea difficilissimo. È il break!
Matteo non molla la presa e dopo il cambio di campo conferma di essere dei due quello con le gambe più leggere e rapide, che gli permettono di ottenere un secondo break. Sul 2-5 L’australiano reagisce, cancella un break di ritardo e arriva sul 4-5, ma Matteo non trema e chiude 6-4 al secondo matchpoint, con una palla corta di dritto. Stretta di mano cordiale con l’australiano che durante il game finale applaude sportivamente un’altra palla corta perfetta dell’italiano.