Ci sono novità per quanto riguarda il calendario ATP. Secondo quanto riportato da L’Équipe, dal 2025 il numero dei tornei diminuirà, visto che verranno cancellati cinque 250. Nello specifico, si tratta di Newport, Atlanta, Lione, Estoril e Maiorca. Tutti eventi che attualmente sono condensati tra i mesi di aprile e luglio su diverse superfici, tra terra, cemento ed erba, e che fanno parte di un periodo molto intenso per i giocatori, con i grandi appuntamenti al Roland Garros e a Wimbledon.
Nel frattempo, secondo il noto media francese, altri ATP saliranno di categoria, passando da 250 a 500. Le licenze di Newport, Atlanta e Lione verranno infatti trasferite rispettivamente a Doha, Dallas e Monaco di Baviera, che aumenteranno sia il loro prestigio che, in concomitanza, il loro montepremi.
Questo importante cambiamento si può unire per esempio a quello che ha riguardato i tornei Masters 1000, molti dei quali già dal 2023 sono stati spalmati su 12 giorni, e non più sulla tradizionale singola settimana. E vedremo quali novità verranno annunciate da qui ai prossimi mesi.
L’opinione di Ubitennis
(Vanni Gibertini)
Ci si poteva aspettare che l’allungamento dei Masters 1000 a 12 giorni e 96 giocatori in tabellone avrebbe fatto delle vittime nel calendario, per cui questo annuncio non arriva del tutto inaspettato.
I tornei 250 che sono stati eliminati erano in difficoltà oppure abbastanza giovani.
L’evento di Newport, che è di solito accoppiato alla cerimonia di introduzione dei nuovi membri della Hall of Fame, era probabilmente quello più fuori posto in calendario, essendo programmato sull’erba ma dopo Wimbledon. Il campo di partecipazione nelle ultime stagioni è stato sempre piuttosto scarno, con tabelloni più deboli anche di molti Challenger. Inoltre, dal punto di vista logistico non è proprio semplicissimo da organizzare: i campi in erba della Hall of Fame non sono straordinari in termini di qualità e la loro preparazione è certamente onerosa. E organizzare un torneo a Newport all’inizio di luglio è più o meno come organizzarlo ad inizio agosto a Porto Cervo: altissima stagione, alberghi pienissimi e carissimi. Il conseguente affollamento della cittandina certo aumenta il potenziale bacino di spettatori, ma propone anche tante altri problemi: per esempio, l’ultima volta che sono stato a Newport durante il torneo, il supermercato di fronte alla Hall of Fame faceva pagare $80 al giorno il parcheggio… L’alternativa del parcheggio multipiano fuori dalla città a $2 al giorno (con autobus urbani compresi) è conveniente, ma terribilmente scomoda.
Mallorca è un torneo recente, ma sicuramente dover mantenere campi in erba in un luogo dove fa così caldo non aiuta l’organizzazione, così come il fatto che solitamente nelle località balneari (Acapulco, Umago, Los Cabos,…) si tende a giocare soprattutto di sera per evitare di competere con la spiaggia, ma sull’erba non si può giocare di notte.
Il torneo di Atlantanel 2012 era stato trasferito dalla sua sede storica del Raquet Club of the South di Norcross, a circa 40 chilometri a nord-est della capitale della Georgia all’Atlantic Station, nel cuore di Downtown. La posizione periferica in un circolo privato era stata considerata poco desiderabile, e così quando è stato aperto un nuovo centro commerciale ad Atlantic Station, snodo dei trasporti pubblici di Atlanta, e la nuova proprietà ha offerto agli organizzatori del torneo condizioni di assoluto favore per spostare il torneo, il trasloco è avvenuto immediatamente.
Solo che, dopo un primo rinnovo contrattuale nel 2019, è probabile che le condizioni vantaggiose offerte all’inizio del decennio scorso non siano più disponibili, rendendo necessaria una decisione drastica.
Non conosco la realtà del torneo di Lione, comunque piuttosto giovane, così come non è chiaro cosa succederà al torneo di Estoril, un evento sicuramente di lunga tradizione, anch’esso però organizzato in una località un po’ fuori dalla città di Lisbona.
Con l’upgrade dei tre eventi di Doha, Monaco e Dallas il circuito ATP arriva così ad avere 16 tornei di livello ‘500’, sicuramente un numero importante che ne diluisce un po’ il prestigio e rende la vita ancora più difficile per i 250.
Il Qatar sono parecchi anni che investe sul tennis, e non era difficile aspettarsi che potesse ottenere un riconoscimento di questo tipo dopo le WTA Finals disputatesi a Doha all’inizio del decennio scorso. Monaco è sostenuto dalla BMW, che ha il proprio quartier generale poco lontano dalla sede del torneo, mentre Dallas è forse la scelta più sorprendente, data l’organizzazione quasi “a conduzione familiare” dell’evento del Texas. Il torneo però, oltre a rappresentare il ritorno di un secondo ‘500’ negli Stati Uniti dopo il doloroso declassamento di Memphis nel 2014, arriva a completare un’offerta “geografica” sicuramente allettante per i giocatori americani nel mese di febbraio.
Infatti, in quello che abbiamo spesso soprannominato il “mese della diaspora tennistica”, c’è il circuito dei tornei sudamericani sulla terra battuta, il mini-tour indoor in Europa con l’appendice outdoor in Medio Oriente a Doha e Dubai, e ora con la “promozione” di Dallas si concretizza un circuito alternativo in Nord America con appunto Dallas, Delray Beach, Los Cabos (che da agosto si sposta a febbraio) e Acapulco.