Italiani presenti in gran numero, ben dieci, sulla terra battuta di Lisbona (Challenger 75) e tre di loro sono approdati ai quarti di finale: Flavio Cobolli, Franco Agamenone e Riccardo Bonadio. Cobolli è stato l’ultimo in ordine di tempo ad unirsi alla festa e, dopo aver battuto all’esordio il recente finalista di Santa Margherita di Pula Enrico Dalla Valle, nel tardo pomeriggio di giovedì ha superato l’ucraino Oleksii Krutykh col punteggio di 7-6(2) 6-3. Non sono state partite facili, nonostante la differenza di classifica e di talento, la stessa differenza che si spera faccia valere nei quarti contro il francese Calvin Hemery (n.221 ATP) che giocherà contro pronostico.
Molto bravo Bonadio che ha prima eliminato la terza testa di serie, il kazako Timofey Skatov (n.134 ATP) e poi ha rimontato un Edoardo Lavagno molto tonico. Adesso l’aspetta un derby non semplicissimo contro Agamenone che, sempre alla ricerca della convinzione perduta, ha prima battuto l’imprevedibile Matteo Gigante e poi ha fatto una gran fatica (7-6 6-3) contro il 19enne spalatino Luka Mikrut, ennesimo esponente della scuola croata, che nel primo turno aveva avuto la meglio sul nostro Stefano Travaglia.
A Mouilleron le Captif (Challenger 125, cemento) va in scena il secondo appuntamento del trittico iniziato la settimana scorsa a Orleans e che si concluderà a fine mese a Brest. Tutti appuntamenti che si giocano in splendide arene e con un campo di partecipanti di prima fascia. Nel caso di Mouilleron avevamo Hugo Gaston e Dominic Stricker (però già eliminato) come prime due teste di serie, con Draper, Goffin e i nostri due alfieri (Giulio Zeppieri e Luca Nardi) a cercare di rubare la scena. Zeppo è partito molto bene raggiungendo i quarti senza particolari problemi. Ha battuto al primo turno il qualificato svizzero Remy Bertola (n.363 ATP), sempre stilisticamente inappuntabile col suo bel rovescio a una mano ma troppo leggerino e troppo piccolo (175 cm) per poter aspirare a un vero salto di qualità. Nel secondo turno poi il tennista romano si è sbrigato in appena un’ora (6-0 6-3) contro il russo Karlovskiy. Ora gli tocca il britannico Arthur Fery che gli è dietro di parecchio in classifica (n.319) ma è reduce da un ottimo periodo e nel secondo turno ha eliminato David Goffin.
Nardi invece ha esordito sul velluto (6-2 6-3) contro il qualificato francese Adrien Gobat (n.622) e poi ha alzato i giri del motore contro il padrone di casa Benjamin Bonzi (n.89), il dominatore della stagione Challenger 2021, che si è dovuto arrendere 7-5 6-4. Il prossimo incrocio con il ceco Tomas Machac, fresco vincitore ad Orleans, appare proibitivo ma mai sottovalutare le chance del nostro ‘braccio d’oro’.
Encomiabile Andrea Pellegrino che, dopo la vittoria a Bad Waltersdorf, ha deciso di cavalcare l’onda con una trasferta parecchio impegnativa fino a Campinas (Brasile, Challenger 100, terra battuta). Una scelta che al momento è stata premiata dai risultati perché il tennista di Bisceglie ha raggiunto i quarti battendo all’esordio l’argentino Marco Trungelliti, costretto al ritiro mentre era sotto 6-4 1-0, e poi il britannico Jan Choinski (6-4 3-6 6-3). Ora l’aspetta il padrone di casa Orlando Luz (n.437) e se la giocherà da favorito.
In tabellone anche l’italo-argentino Luciano Darderi che, al contrario, nei tornei sudamericani non va in trasferta ma a casa. Nel primo turno ha battuto 6-1 6-4 il brasiliano Matheus Pucinelli De Almeida (n.312) che continua ad avere un nome molto più evocativo di quanto non sia il suo tennis. Nell’impegno successivo ha battuto nettamente (6-2 6-4) il più giovane dei fratelli Cerundolo, Juan Manuel (n.102 ATP). Si prospetta equilibrato l’incrocio con Roman Andres Burruchaga (n.250) il 21enne figlio dell’eroe di Mexico City…sì proprio quello del gol decisivo alla Germania su lancio di Maradona. Non si può certo dire che al Challenger 100 di Alicante (cemento) i tennisti azzurri siano partiti col piede giusto. Erano in quattro ai nastri di partenza e tre di loro non hanno nemmeno fatto in tempo a disfare le valigie, a partire da un Federico Gaio chenon è stato certo fortunato nel sorteggio visto che ha pescato la prima testa di serie, il francese Constant Lestienne (n.94 ATP), cui si è arreso 6-1 7-5. Francesco Maestrelli ha perso 6-4 4-6 6-4 contro la grande speranza spagnola, il 17enne madrileno Martin Landaluce (n.667). Del ragazzo si dice un gran bene, anche se a noi in realtà non fa impazzire ma, visto che avevamo detto le stesse cose di un giovane Alcaraz, vincitore qui nel 2020, forse è meglio che non ci sbilanciamo. Come invece avevamo fatto per il tennista pisano quando lo scorso anno scalava la classifica a tappe forzate. In questa stagione i risultati sono stati modesti (20 eliminazioni al primo turno, se abbiamo contato bene) e probabilmente la pausa invernale gli farà solo bene. Raul Brancaccio aveva iniziato alla grande questo 2023 con la vittoria in Nuova Caledonia, poi è calato molto e Arthur Cazaux (n.125) non gli ha certo teso la mano, bastonandolo con un severo 6-2 6-1. Il gol della bandiera lo segna allora Mattia Bellucci che supera 6-4 7-5 l’australiano di origini giapponesi Akira Santillan (n.430 ATP). E ci mancherebbe altro, aggiungiamo noi, perché qui stiamo veramente parlando del minimo sindacale. Poi contro lo svedese Elias Ymer (n.179), che aveva fatto la sua bella fatica per battere il bulgaro Adrian Andreev, ha alzato bandiera bianca col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-3, dopo aver lottato per quasi due ore e mezza.