[6] J. Sinner b. [25] S. Baez 3-6 6-3 6-2
Altri 45 punti vanno a rimpinguare il bottino cinese di Jannik Sinner in virtù della vittoria in rimonta su Sebastian Baez al terzo turno del Rolex Shanghai Masters. 3-6 6-3 6-2 in due ore per la sfida inedita contro l’argentino da un mese e mezzo scopertosi capace di dire la sua anche fuori dalla terra battuta: dei 14 successi su 39 match ATP in carriera sul duro, infatti, ben 8 sono arrivati a partire dal torneo di Winston-Salem vinto lo scorso agosto. Per dire che il semplice presentarsi in campo all’ora fissata dal giudice arbitro non assicura più un buon 75% di chance di vittoria contro il 170 cm di Buenos Aires.
Dal canto suo, però, Jannik si annunciava in gran fiducia – un understatement, dopo il trofeo pechinese alzato regolando anche Alcaraz e Medvedev – e lo aveva dimostrato mantenendo un livello di concentrazione sufficiente per superare indenne l’esordio contro Giron per la cinquantesima vittoria in stagione che gli è valsa anche la qualificazione alle ATP Finals di Torino. Insomma, se le quote del bookies dicevano che per incassare una cifra pari al montepremi di chi arriva agli ottavi bisognava puntare su Sinner l’assegno del vincitore del torneo, Baez ha rifiutato il ruolo di comparsa e anzi è stato lui quello dominante nella prima frazione, complice anche la resa al servizio di Jannik. Bravo dunque il nostro a invertire il senso di marcia del match, con la personalità e i colpi che si addicono a un tennista della sua caratura, andando a prendersi gli ottavi di finale con una prestazione in crescendo, di fatto annullando qualsiasi velleità del pur ottimo Baez.
Primo set – Baez prorompente, poche prime per Jannik
Sinner sceglie di rispondere e Baez parte subito molto aggressivo anche quando non gli entra la prima. Jannik replica chiudendo il proprio game con la battuta seguita a rete, togliendosi la palla dai lacci in mezza volata con la disinvoltura di un Mischa Zverev in giornata. Fallito un dritto in entrata che lo avrebbe portato a doppia palla break, è lui a trovarsi in difficoltà al servizio: si salva bene due volte da sinistra, ma tra poche prime, dritti imprecisi e vincenti argentini finisce per capitolare.
A proposito di dritti, il ventiduenne da Sesto Pusteria inizia a colpirne molti di più dopo un inizio di match impostato sulla diagonale sinistra. Poco impressionato e unico in questa fase a mettere qualche volta il naso sulla rete, Baez tiene e sale 4-1, mentre il nostro continua a soffrire parecchio sulla seconda – non che l’altro ne ricavi tanto di più ma, giocandone di meno, la matematica è dalla sua.
Numero 29 del ranking ma 62° nella classifica per resa al servizio, quello con il cappellino al contrario è atteso per la conferma sul 5-3. E conferma pure troppo, Baez, piazzando un game autoritario a chiudere un set di altissimo livello: 21 vincenti contro 5 di Jannik, quattro errori in meno e 10-5 negli scambi lunghi.
Secondo set – Jannik, glaciale, la gira
“Lo scherzo è bello quando dura poco” deve aver pensato Sinner che, mentre la grafica rivela una velocità media di 134 km/h riferita al dritto di Sebastian, prende in mano gli scambi; l’altro avverte la pressione, ci mette anche il primo doppio fallo e il 3-0 azzurro è presto messo a referto.
La prevedibile reazione argentina al quinto game viene sedata con il carattere che compete a chi occupa la quarta posizione mondiale e ora il 4-1 è italico, certo in forza di un’accresciuta percentuale di prime ma anche di un’altissima resa con la seconda battuta. Tenuto a zero il turno del 5-2, Jannik deve fronteggiare una palla break al momento di pareggiare il conto dei set, ma Baez fallisce la risposta di dritto su una seconda invero profonda e precisa, proprio nell’angolo esterno, e dunque il 6-3 è restituito.
Terzo set – Jannik fa sentire il suo peso, troppo per Sebastian
Mentre Baez passa da due metri e mezzi a quattro dietro la riga in risposta sulla seconda azzurra, Sinner è ben determinato a mantenere l’inerzia favorevole, il che significa prendere il controllo degli scambi facendo valere pesantezza e precisione della propria palla. Il drittone vincente in corsa, ventesimo colpo dello scambio, gli porta due palle break: basta la prima per mettere la testa avanti già dopo tre game. Sebastian rimane attaccato e, se al cambio campo passa The power of love di Huey Lewis and the News, la grafica mostra la progressione della potenza del dritto altoatesino nel corso dei set.
Jannik continua a pestare forte, a presentarsi a rete con sicurezza, a lasciare poco margine alla ribattuta di un Baez che prova a riguadagnare un paio di metri sulla seconda. Sinner è ormai in modalità top player ma-proprio-top, fa i buchi per terra, copre il campo facendolo sembrare piccolissimo e nulla può il ventiduenne di Baires che si vede strappare un altro turno di servizio. Jannik chiude 6-2 e raggiunge agli ottavi Ben Shelton, altra sfida inedita. Il mancino di Atlanta ha rimontato un set a Roman Safiullin, imponendosi 3-6 6-3 6-4 in due ore di tennis godibile da parte di entrambi.