[5] A. Rublev b. [12] T. Paul 7-5 7-5
Conclusi gli ottavi del Master 1000 di Shangai, Andrey Rublev, testa di serie numero cinque del tabellone, rimane l’unico top ten in gara: dietro di lui, le teste di serie 16, 19, 18, 22, 26, 32. Sarà quest’ultima a contendere al russo l’accesso alle semifinali (Humbert l’ha già battuto nella finale di Halle del 2021 e una sola settimana fa a Pechino.) La situazione del torneo ricorda quella di Parigi Bercy 2017: allora, in semifinale giunsero Krajinovic, Isner, un Benneteau sul viale del tramonto e Jack Sock, che poi vinse il torneo qualificandosi per le ATP Finals.
Tommy Paul non è stato però di certo un avversario morbido: l’americano ha dato filo da torcere ad Andrey, strappandogli, nel sesto game del primo parziale, il primo break del suo torneo. Controbrekkato immediatamente, Paul ha cominciato ad essere più falloso e a tenere con più difficoltà i suoi turni di servizio, fino a concedere due break simmetrici nell’undicesimo gioco di primo e secondo set.
L’americano, alla fine, chiude con un saldo negativo di quindici vincenti e ventitré errori, mentre Rublev conclude 22-15. La posizione di favorito non si adatta certo all’umilissimo Rublev: “Ogni volta che le aspettative erano alte, le ho sempre deluse” ha detto nell’intervista post partita. Dopo il successo di Montecarlo, però, è indubbio che un secondo master 1000 della stagione sia un’eventualità da tenere fermamente in conto.
IL MATCH
Andrey Rublev, nel corso di questi dieci mesi, è riuscito a raggiungere gli ottavi di finale in quattro degli altri sette eventi Masters – escluso Monte Carlo dove ha vinto – ma non è riuscito ad andare oltre nemmeno una volta. Tommy Paul invece ha fermato la sua sequenza di cinque sconfitte consecutive. Questa è la prima volta in assoluto che lo statunitense partecipa a Shanghai. La testa di serie numero 12 ha raggiunto cinque ottavi di finale in altrettanti eventi Masters sul cemento quest’anno. Scontri diretti: Andrey Rublev è in vantaggio per 4-1 (1-1 negli eventi Masters).
PRIMO SET – Il ritmo è molto alto fin dal primo quindici. L’intensità degli scambi da fondo è feroce, nessuno dei due giocatori molla di un centimetro. Nel quinto gioco Rublev si fa vedere in risposta: il russo arriva a due palle break ma Paul si difende egregiamente e le annulla. Nel sesto gioco tocca a Paul rispondere e lo statunitense centra il break giocando in maniera diligente, rischiando quando c’era da farlo. La testa di serie numero 5 non ci sta e il contro break arriva immediato nel game seguente con un buon turno in risposta. Sul 5-5 Rublev arriva a due palle break che lo manderebbero a servire per il set. Al russo basta la prima dato che la volée di Paul si infrange sulla rete. Rublev è libero di chiudere il primo set 7-5 in 45′.
SECONDO SET – “Be quiet!”, urla un nervoso Andrey Rublev al suo angolo: si accende così, dopo quattro game di ordinaria amministrazione, il secondo set della sfida, nonostante il russo si sia preso il primo parziale e non conceda più di tanto nei suoi turni di servizio. È piuttosto l’americano a faticare col rovescio e a giocare, nel complesso, molti più punti del suo avversario nei turni di battuta. Il game del 2-2 si rivela molto importante per entrambi: Paul deve annullare una palla break, e dopo una lunga serie di vantaggi riesce a tenere il servizio.
Per i game successivi il russo non riuscirà più ad avvicinarsi al break, almeno fino al 5-5. Come nel primo set, anche in questo secondo l’undicesimo gioco ha un’importanza cruciale, e anche in questo secondo set è Rublev ad ottenere il break a quindici. Poco dopo, passati un’ora, trentacinque minuti e un ultimo diritto sulla riga , l’unico top ten rimasto in gara (e dunque favorito d’obbligo) raggiunge i quarti di finale di Shanghai, dove affronterà Ugo Humbert, contro cui ha perso a Pechino la settimana scorsa.
(ha collaborato Matteo Beltrami)