[18] G. Dimitrov b. [1] C. Alcaraz 5-7 6-2 6-4
Grigor Dimitrov batte Carlos Alcaraz in rimonta dopo tre sconfitte in altrettante partite (Bercy 2022, Madrid 2023, Queen’s 2023): il bulgaro nei tre precedenti non aveva mai vinto nemmeno un set e anche nel corso dell’ottavo di finale de Rolex Shanghai Masters la storia sembrava la solita storia sbagliata di sempre, con un primo set perso col punteggio di 7-5 dopo aver sprecato un vantaggio di cinque giochi a tre.E invece.
E invece Dimitrov ha approfittato di un Alcaraz spento e a tratti superficiale per vincere uno dei match più prestigiosi della carriera (non batteva un top2 dalla versione autunnale di Indian Wells, quella del 2021, vittoria col numero due Medvdedev): una vittoria assolutamente meritata, considerando il dominio degli ultimi due set e il vantaggio accumulato nel corso del primo (poi perso). 5-3, 6-2, 6-4: se escludiamo il parziale arrivato nel finale del primo set firmato da un Alcaraz versione deluxe la partita è stata un monologo di Dimitrov, un monologo tecnico (slice di rovescio, servizio esterno da sinistra) ma anche fisico, col bulgaro che è sembrato più vispo del giovane collega sia in difesa che negli scambi più lunghi.
Per Dimitrov prosegue il momento positivo dopo la sconfitta ma in lotta con Sinner a Pechino: per lui si tratta del diciassettesimo quarto di finale della carriera a livello Masters1000 (8-8 il suo record) e il primo dal torneo di Montecarlo del 2022 quando perse in semifinale con Davidovich Fokina.
Dopodomani affronterà Nicolas Jarry, che negli ottavi ha eliminato il redivivo Diego Schwartzman.
Alcaraz subisce un duro colpo nella rincorsa a Djokovic per il trono di numero 1 del mondo, ma a conti fatti già i segnali nel corso del match con Evans non erano stati incoraggianti, pur nel contesto di una partita assolutamente divertente e di alto livello: nel tennis ogni giorno è diverso dall’altro e non esiste la proprietà transitiva ma se soffri con Evans c’è il rischio che tu possa complicarti la vita anche con Dimitrov.
E’ sembrato un Carlos un po’ spento a livello agonistico, senza nessun tipo di reazioni emotive, quasi travolto da un palcoscenico un po’ ovattato come quello di Shanghai.
Primo set: Dimitrov serve per il set ma Alcaraz cambia passo chiudendo con un parziale di quattro game a zero
Dimitrov concede due palle break nel suo primo turno di servizio ma le cancella con due grandi prime da sinistra (ace e servizio vincente). La prima esterna da sinistra del bulgaro rappresenta una delle chiavi del primo set, una traiettoria precisa che (al netto degli ace) consente al numero 19 del mondo di prendere in mano il gioco, sbattendo Alcaraz fuori dal campo.
Dimitrov è ispirato, i suoi slice di rovescio sono il solito spettacolo, e nel quinto game si inventa il break con due fantastici colpi vincenti consecutivi: prima un rovescio (in top) in cross in avanzamento che toglie il tempo ad Alcaraz e poi, sulla palla break, una violenta risposta di dritto vincente su una seconda probabilmente troppo morbida del suo avversario.
Grigor difende il break fino al 5 a 3 con Alcaraz che non riesce ad accendersi, quasi irritato dalla sensibilità nelle schermaglie a ‘pittino’ dell’avversario, che ha mano e fantasia da giocoliere.
Sul 5-4 per Dimitrov però il numero 2 del mondo cambia passo, alza i decibel del grunting ma soprattutto il livello di intensità dei piedi, risvegliandosi dal sonno e disputando un game eccezionale, sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista atletico, con una serie impressionante di recuperi e corse.
Dal 15 pari Carlos vince i due punti migliori del torneo, spezzando la partita: lo spagnolo non si ferma al controbreak (5 pari) ma in piena trance agonistica vince altri due game, chiudendo il set con il punteggio di 7-5, con Dimitrov, in apnea, che ormai non gioca più una partita ma butta via dalla racchetta una serie di colpi casuali, che spesso terminano fuori di metri.
Secondo set: Dimitrov gioca un tennis eccellente e porta al terzo un Alcaraz superficiale
Dopo un secondo set del genere, chiuso da Alcaraz con un parziale di 4 a 0, ci si aspetta la fuga definitiva dello spagnolo, che invece comincia in maniera pigra, perdendo immediatamente la battuta in apertura (a 30) con Dimitrov che nel game successivo conferma il break ai vantaggi.
La superficialità dello spagnolo regala a Grigor un entusiasmo che sembrava ormai perduto e il punteggio consente al numero 19 di impostare un gioco brillante, basato sulla splendida condizione atletica del 32enne di Haskovo e su un rovescio in back (il migliore del circuito) morbido e penetrante, che gli consente di guadagnare tempo e di tenere a bada la potenza di Carlitos.
Alcaraz non concede però nessun tipo di segnale di nervosismo, ritornando nel letargo di inizio partita: il secondo break sul 2 a 4 non sorprende nemmeno più di tanto e Dimitrov chiude tranquillamente il set col punteggio di 6-2 concludendo una splendida prestazione al servizio (83% di prime in campo, 19/23 con la prima e 4/4 con la seconda) grazie all’ennesimo errore di dritto del numero 2 del mondo.
Terzo set: Dimitrov concede le briciole al servizio e chiude senza patemi la partita
Alcaraz prova a tirare fuori la faccia giusta ma la prima scarica di adrenalina del set è tutta di Grigor Dimitrov, che dopo una difesa magica (chop in corsa di dritto) sfodera uno dei suoi classici passanti: elasticità e classe.
E’ la scarica che svolta la partita, perché nel game successivo il bulgaro piazza la zampata decisiva, con Alcaraz che sulla palla break prova a salvarsi col serve and volley, ma la volèe di rovescio finisce lunga.
Grigor controlla i game di servizio con maturità ed attenzione, continuando ad affidarsi alla solita prima esterna da sinistra, una vera e propria sentenza che produce ace e servizi vincenti.
Carlitos non risponde mai, e quando risponde si perde nella ragnatela bulgara, costruita grazie allo slice di rovescio.
Lo spagnolo finalmente dopo l’ennesimo errore di dritto decide di sfogarsi, buttando fuori tutta la sua frustrazione emotiva con un vero e proprio urlaccio prolungato che spezza il silenzio ovattato del Centrale di Shanghai.
La scossa non funziona, Dimitrov continua a servire come un treno (nel terzo parziale 70% di prime, 16 punti su 18 con la prima in campo e 4/8 con la seconda) e nemmeno un miracolo di Alcaraz nel terzo punto dell’ultimo game lo scalfisce: Grigor si affida al solito servizio e chiude con uno smash vincente che quasi travolge l’avversario.