Nella corso della sessione serale del Kinoshita Group Japan Open Tennis di Tokyo si sono completati i match di secondo turno della parte bassa del tabellone: nel primo match è arrivata una brutta sconfitta per Casper Ruud, sconfitto nettamente da Marcus Giron col punteggio di 6-3 6-4. Casper adesso avrà bisogno di un mezzo miracolo per qualificarsi alle ATP Finals di Torino, dove difende la finale e ben 800 punti.
Nella partita successiva Ben Shelton ha invece completato la seconda rimonta nel giro di 24 ore, dopo quella all’esordio col qualificato giapponese Taro Daniel. Il numero 19 del mondo ha sconfitto col punteggio di 6-7(5) 6-4 6-3 l’australiano Jordan Thompson e venerdì nei quarti di finale affronterà il connazionale Tommy Paul in un derby tutto da gustare.
[Q] M. Giron B. [2] C. Ruud 6-3 6-4
Sconfitta pesante e inaspettata per Casper Ruud (24 anni, numero 8 del ranking ATP): il finalista in carica delle ATP Finals di Torino è stato eliminato al secondo turno dell’ATP 500 di Tokyo in due set (6-3 6-4) dal qualificato americano Marcos Giron (30 anni, numero 79 del mondo).
Una sconfitta che rischia di diventare decisiva nella lotta per gli ultimi posti disponibili per il Masters di fine anno col norvegese che attualmente occupa la posizione numero 10 della Race e che, al netto dei risultati che otterranno i suoi rivali nel corso della settimana, deve già recuperare circa 300 punti al numero 8 Rune (impegnato a Stoccolma) e 150 punti al numero 9 Fritz (tds numero 1 proprio del torneo di Tokyo). Ruud nelle ultime settimane sembrava aver ritrovato un pizzico di fiducia e di ritmo nei colpi da fondocampo: due vittorie a Pechino e due vittorie a Shanghai, sconfitto nel primo caso da un grande Alcaraz e nel secondo da un Marozsan in stato di grazia.
I segnali erano indubbiamente positivi ma nel corso del primo incontro della sessione serale il due volte finalista del Roland Garros è ripiombato nel limbo che ha caratterizzato la sua stagione dal torneo di Parigi in poi (finale a Bastad, quarti ad Amburgo e Pechino, un rendimento oggettivamente mediocre).
Giron ha disputato una partita praticamente perfetta al servizio: 9 ace, zero doppi falli, 72% di prime in campo (79% di punti conquistati con la prima, 30/38) e una sola palla break concessa in nove turni di battuta.
Il californiano, grazie al suo dritto esplosivo, ha subito strappato il servizio all’avversario nel corso del terzo game per poi ripetersi nell’ultimo gioco del set: un parziale completamente controllato da Giron (solamente quattro punti concessi al servizio) e chiuso col punteggio di 6-3.
Nel secondo set l’ex numero due del mondo ha reagito e finalmente è entrato in partita, breakkando Giron nel quinto game (3-2 e servizio Ruud) e confermando il vantaggio nel gioco successivo (4-2): ma l’illusione norvegese è durata poco e Giron ha chiuso la partita in un’ora e venti minuti (6-4) con un parziale finale di quattro game consecutivi (decisivo il break subito da Ruud sul 4-3, un game nel quale Casper ha commesso addirittura due doppi falli).
Per Giron (best ranking di numero 49 nel 2022), che già a Shanghai- con Sinner– era sembrato in crescita, si tratta della quarta vittoria nel torneo di Tokyo (di cui tre ottenute contro tennisti giapponesi, nelle qualificazioni aveva sconfitto Uchida e Uchiyama, al primo turno del tabellone principale invece il numero 44 Nishioka) e venerdì nei quarti di finale affronterà il redivivo Auger-Aliassime.
B. Shelton b. J. Thompson 6-7(5) 6-4 6-3
Un’altra rimonta vincente per Ben Shelton: il giovane americano approda ai quarti di finale eliminando col punteggio di 6-7(5) 6-4 6-3 il 29enne australiano Jordan Thompson (numero 60 del ranking mondiale) e venerdì sfiderà Tommy Paul per un posto nella semifinale dell’ATP 500 di Tokyo (terzo confronto stagionale tra i due dopo gli ottavi dello US Open e i quarti dell’Australian Open, una vittoria per parte).
I match di primo e secondo turno hanno costretto Shelton a rimanere in campo per oltre cinque ore (2 ore e 34 minuti con Daniel all’esordio e 2 ore e 50 minuti con Thompson) ma queste sono le partite sporche e lottate di cui ha bisogno il 21enne di Atlanta per completare il proprio processo di crescita.
Un processo che l’ha improvvisamente scaraventato tra i primi 50 del mondo dopo i quarti di finale raggiunti a Melbourne ad inizio stagione, proiettandolo in una realtà (quella del circuito ATP ad alto livello) per la quale probabilmente non era ancora pronto: ma dopo mesi di sconfitte e sofferenze Shelton pare abbia trovato finalmente fiducia e continuità, grazie all’entusiasmo per la prima semifinale slam in carriera raggiunta a New York.
Se consideriamo infatti gli ultimi tre tornei (New York, Shanghai e appunto Tokyo) il numero 19 del mondo si trova nel pieno di una striscia positiva, caratterizzata da 10 vittorie in 12 partite (sconfitte con Djokovic allo US Open e con Korda nei quarti di Shanghai): Shelton è riuscito a prendere confidenza col circuito ATP anche se da Gennaio a fine Agosto ha giocato solamente una manciata di partite ufficiali, perdendone la maggior parte.
Una stagione quasi paradossale, con un ranking costruito fondamentalmente in tre tornei, ma che gli ha permesso di arrivare più fresco degli altri al rush finale del 2023: fisicamente sta bene e si vede, e la sua ottima condizione atletica gli concede di prendersi qualche pausa all’interno delle partite, consapevole di avere nelle gambe la benzina sufficiente per ribaltare un punteggio sfavorevole.
A dire il vero nel match che ha chiuso la giornata giapponese Shelton era anche partito meglio del suo avversario (4-2, con break nel terzo game) ma nell’ottavo game era arrivata la reazione di Thompson (4 pari), che poi si era portato avanti sul 6-5 dopo aver annullato ben quattro palle break.
L’australiano, che al primo turno aveva sconfitto a sorpresa Zverev, aveva poi vinto il tie break per 7 punti a 5, dimostrando di adattarsi alla perfezione alla rapida superficie di Tokyo (sei palle break annullate su sette nel corso del primo parziale).
Nel secondo set i servizi avevano dominato il punteggio in un match complessivamente piuttosto divertente, con entrambi i giocatori che mettevano in mostra un tennis brillante e propositivo, ma sul 5-4 Shelton era finalmente riuscito a spezzare l’equilibrio, breakkando l’avversario al secondo set point (6-4).
L’inerzia era diventata dunque improvvisamente tutta americana e la svolta del terzo parziale arrivava in fretta, nel quarto game (break e 3-1 Shelton), col numero 19 del mondo che a quel punto non si guardava più indietro, chiudendo rapidamente la partita col punteggio di 6-3, al secondo match point.
Shelton completava quindi l’ennesima prestazione eccellente al servizio (13 ace, 65% di prime in campo, 81% con la prima, due sole palle break concesse in totale) vincendo un’altra partita lottata e gestendo al meglio la pressione del favorito.