[4] A. Fils b. [1] S. Tsitsipas 7-6(5) 7-6(4)
Non ha deluso le aspettative del pubblico belga dello European Open il match clou della giornata (e forse dell’intera settimana). C’è stato infatti grande spettacolo ed equilibrio tra il numero 1 del tabellone Stefanos Tsitsipas e il giovane ma già solidissimo Arthur Fils, già alla quinta semifinale a livello ATP. Dopo due ore esatte è il classe 2004 a spuntarla per 7-6(5) 7-6(4), due tie-break come nel match di esordio (dopo il bye) contro il ventenne estone Mark Lajal.
Due set tirati come suggerisce il punteggio anche se dall’andamento differente. Il primo si accende nel finale, caratterizzato dalla grande freddezza da parte di entrambi nell’annullare le tre palle break complessive (due affrontate da Fils, che ha però avuto il set point), affidandosi alla seconda battuta, anche se Tsitsipas avrebbe potuto rispondere con più profondità sulla chance numero due. La seconda frazione ha invece visto Arthur fare gara di testa fino a mancare al momento di chiudere, salvo poi imporsi di nuovo al tie-break senza mai tirare indietro il braccio.
Primo set – Equilibrio e qualità
Che sarebbe stata una gran partita lo si è capito fin dal primo game, quando il greco si è guadagnato una palla break con un passante fenomenale di dritto, poi prontamente annullata dal francese. Entrambi hanno poi servito molto bene tenendo i rispettivi turni di battuta con autorevolezza invidiabile e con percentuali elevatissime anche con la seconda.
Gli scambi da fondocampo sono rimasti all’insegna della qualità anche nella fase calda del parziale e sono bastati un paio di colpi steccati da Tsitsipas per portare Fils a un punto dal set. Il numero 7 del mondo ha però risposto da campione e nel game successivo si è conquistato una palla break dopo aver lasciato fermo il francese con una super risposta di rovescio lungolinea. Anche Arthur, però, ha reagito e i giocatori sono così approdati al tie-break. Qui è stato il classe 2004 a prendere le redini di quasi tutti gli scambi tenendo altissimo il ritmo con il dritto: Fils si è portato in vantaggio di un mini-break per tre volte e alla fine ha messo il punto esclamativo andando a chiudere a rete.
Secondo set – Arthur parte meglio, si incarta e infine rimedia
Tsitsipas comincia il secondo set con un doppio fallo, subisce l’aggressività dell’altro e cede il game con un errore di rovescio. Poca “mano” in tre occasioni da parte di Fils (due errori sono comunque forzati) che si inguaia al momento di confermare il vantaggio ma, chiamato due volte da sinistra a salvarsi, risponde in maniera impeccabile e sale 2-0. Il numero 7 del mondo muove il punteggio, ma i turni di servizio sono tornati a dettare legge; buon per il diciannovenne di Bondoufle che continua a far esplodere il dritto facendo danni nella metà campo greca.
5-4 e servizio, che poi diventa un doppio fallo, seguito da un’incursione a rete liberatoria dietro una seconda prevedibile che invece costa a Fils lo 0-30. Due punti per lui, ma ora il dritto fatica a uscirgli e alla quarta palla break Stefanos pareggia.
È di nuovo tie-break, aperto da un dritto in uscita scarico e Arthur sale 3-0. Tsitsipas regala anche con il rovescio in palleggio e si cambia sul 5-1 dopo un rovescio difensivo francese che sorprende l’avversario – il colpo che probabilmente pesa di più sull’esito finale. Stef rimane lì e accorcia le distanze, ma fallisce il passante di rovescio che varrebbe l’aggancio su un attacco non irreprensibile di Fils che chiude il match al punto successivo.
Domenica contro Alexander Bublik (sfida inedita) sarà la sua seconda finale in carriera, dopo quella vinta a Lione lo scorso maggio, nell’occasione approfittando anche del (profetico?) default di Mikael Ymer e del walkover su Auger-Aliassime.
(ha collaborato Michelangelo Sottili)
[3] A. Bublik b. [Q] M. Marterer 6-4 6-4
Il sempre imprevedibile Alexander Bublik per una volta non è stato complice di grandi sorprese. La terza testa di serie del 250 di Anversa ha infatti rispettato i pronostici contro Maximilian Marterer, che resta comunque autore di un torneo a dir poco sopra le righe. Nonostante la sconfitta, il tedesco, proveniente dalle qualificazioni e alla seconda semifinale ATP della carriera, guadagnerà infatti ben 22 posizioni in classifica avvicinandosi alla top 100 (sarà, nella peggiore delle ipotesi, n. 107) da cui è assente dal 2019. Il match odierno ha avuto un andamento piuttosto lineare, ben sintetizzato dal doppio 6-4 conclusivo in un’ora e mezza di gioco.
Nel primo parziale, Bublik ha brekkato a freddo l’avversario e poi ha condotto con grande tranquillità fino al 4-3 contando su una prima che oggi viaggiava a velocità insostenibili per chiunque o quasi. Negli ultimi due turni di battuta, però, le percentuali del kazako si sono leggermente abbassate e Marterer ha potuto approfittarne per ottenere tre palle break. Il numero 36 del mondo, però, è rimasto concentrato ed è riuscito a non complicarsi la vita.
Il secondo set si è sviluppato su queste stesse basi: la prima di Bublik ha continuato a sopraffare il tedesco (a fine partita saranno 12 gli ace e solo 3 su 38 i punti persi con questo colpo per Alexander) ma lasciando comunque spazio a diverse seconde. Così Marterer ha avuto tre palle break consecutive nel secondo game, ma anche in questa occasione nessuna è stata concretizzata.
Sul 3-3, allora, è stato il kazako ad allungare in maniera decisiva. Il numero 3 del seeding ha infatti accarezzato la vittoria già in risposta sul 5-3 e poi se l’è andata a prendere in battuta subito dopo, non senza qualche affanno. Bublik potrà quindi giocare la sua nona finale nel circuito ATP (la quarta sul cemento indoor) con l’obiettivo di migliorare un bilancio piuttosto negativo: ne ha infatti vinte solo due su otto fin qui (ad Halle quest’anno e nel 2022 a Montpellier).