Da quello US Open del 2021, sono passati più di due anni. Emma Raducanu è ancora una giovane ragazza, nonostante certe volte a sentirla parlare si pensi a una veterana consumata. “Credo di avere ancora quindici anni di carriera – ha detto in un’intervista alla radio della BBC -, quindi non c’è fretta. Credo che potrò giocare ancora quattro Olimpiadi se lo vorrò. Quindi quella di poterle disputare non è la mia urgenza maggiore, in questo momento. Voglio solo tornare in campo. Amo gli Slam, ma ovviamente mi piacerebbe fare un’esperienza alle Olimpiadi. Vedremo se potrò qualificarmi.”
Emma fa riferimento ai mesi di infortunio che l’hanno costretta, a causa di problemi al polso e alla caviglia, a giocare pochissime partite quest’anno (non disputa un match da aprile), a malapena una decina. Avendo disputato di conseguenza pochissime partite in Billie Jean King Cup, la sua presenza a Parigi (sempre dando per scontato che si trovi in una condizione fisica accettabile per quella data) apparirebbe molto improbabile. L’eccezione riservata a chi è stato fermo a lungo, però, le dà una ragione per sperare.
Altre volte, invece, la sua giovinezza si palesa evidentemente. Per esempio, nel caso dell’annoso rapporto con i coach. Emma, nella sua giovane carriera, ne ha licenziati già cinque, l’ultimo a giugno, poco dopo le tre operazioni chirurgiche a cui si è dovuta sottoporre. Attualmente, non ha un allenatore fisso. “Mio padre (Ian, ndr) mi ha sempre invogliato a pensare, a fare domande. La mia capacità di ragionare l’ho presa da lui, la resilienza da mia madre”. La motivazione di questi continui licenziamenti starebbe tutta qui, nella “filosofia” di casa Raducanu: “Approcciare in modo diverso l’allenamento e certe decisioni mi dà un vantaggio considerevole, perché non sono certo quella che colpisce più forte, né la più resistente, né la più veloce”.
Faccio un sacco di domande ai miei allenatori. In certe occasioni, non sono riusciti a stare al passo, e probabilmente è finita per quello” dice ridendo. “Non puoi semplicemente dirmi cosa fare: devi dirmi perché lo faccio, e poi lo faccio.”
In ogni caso, la separazione da Sebastian Sachs, l’ultimo, giovane coach di Raducanu, sembra sia avvenuta per delle divergenze contrattuali. Parlando di questo atteggiamento di Emma, il suo agente, Max Eisenbud, ha detto che a causa di questa sua filosofia continuerà a cambiare allenatore ogni pochi mesi, e questo fatto potrebbe allontanare dei nomi molto interessanti.
Scesa al numero 280 del ranking, Raducanu ha intenzione di tornare in campo all’inizio del 2024. Chi siederà sulla sua panchina, e per quanto manterrà il suo posto, rimane una grande incognita.