dal nostro inviato a Vienna
[2] J. Sinner b B. Shelton 7-6(2) 7-5
All’Erste Bank Open, un match combattuto nel quale basta poco per rompere gli equilibri. Jannik Sinner è bravo a mantenere alta la concentrazione contro un Ben Shelton che gioca aggressivo e riesce a sprazzi a guadagnarsi qualche occasione. Jannik però non si scompone e gioca bene i punti importanti, anche grazie a servizi incisivi quando servono; ben 3 servizi vincenti su altrettanto palle break non sono pochi per un giocatore come Jannik che non rientra nella categoria dei big server.
Secondo match che giocano i due a distanza di due settimane dalla grande battaglia di Shanghai. Vista l’età e le prospettive di carriera è assai probabile che questa potrebbe diventare una delle rivalità clou degli anni ’20, per cui c’è grande attesa per il match odierno. Sinner vorrà evidentemente vendicare la sconfitta subita e potrà godere del vantaggio di poter scendere in campo sicuramente più riposato del suo avversario; Shelton viene infatti dalla vittoria di Tokyo e con un viaggio intercontinentale ancora da smaltire, ma il morale è alto e l’attitudine dell’americano – come ci ha raccontato il padre-coach Bryan – è bella battagliera.
Fra l’altro Ben – seppure partendo da molto lontano – è ancora in corsa per le ATP Finals, cosa che lo renderà ancora più voglioso di ben figurare, a differenza di Sinner che si è già guadagnato il pass e dovrà gestire le energie per un finale di stagione molto impegnativo. Jannik comunque in una recente intervista ad atp media ha dichiarato parlando di Shelton: “Ha dimostrato di essere uno dei migliori giocatori della Next Gen. Sento che è migliorato molto durante l’anno. Sono molto contento di giocare di nuovo contro di lui. Ora mi conosce un po’ meglio e io lo conosco anche un po’ meglio“.
Primo set sul filo dell’equilibrio, anche se ai punti meglio Jannik
Ma veniamo al match; Sinner parte subito bene tenendo il servizio e portandosi a palla break sul servizio di Shelton, che deve subito caricare il cannone mancino per disinnescare la pressione di Jannik.
Si va avanti poi con regolarità al servizio con Sinner che sembra maggiormente in controllo anche se Shelton adesso tiene i propri turni di servizio abbastanza agevolmente. Le fasi centrali del primo set hanno poco da dire, per cui avvolgiamo rapidamente il nastro dell’incontro verso il finire del primo set.
Arriviamo al nono game nel quale però Shelton si fa molto aggressivo in risposta e riesce a portarsi anche sul 15-40, ma Sinner riesce ad annullare; Shelton è coerente con il piano di gioco che lo ha portato a palla break, ma non riesce ad impattare bene le risposte in avanzamento e deve cedere a Jannik, che non si scompone davanti agli attacchi all’arma bianca di Big Ben; l’italiano prima annulla con un ace e poi ringrazia un errore in risposta dell’americano che poteva far girare il corso del set.
Nel game successivo la pressione torna sulle spalle di Shelton, che si trova a dover fronteggiare una situazione di 30-30; l’americano però ne esce alla grande, con delle grandi accelerazioni di dritto, sia inside in che inside out. In ogni caso l’idea è quella di non indietreggiare e non perdere campo, costi quel che costi.
La fine del set è insomma decisamente intensa e Shelton continua nella sua tattica di essere aggressivo in risposta; la scelta da i suoi frutti in quanto adesso le percentuali con cui Ben impatta bene la palla migliorano e Jannik sente la pressione: doppio fallo e altra palla break per l’americano, annullata però con un ace da Sinner, che nello scambio successivo è bravo ad accorciare l’apertura e trovare il passante che trafigge uno Shelton che si era nuovamente fiondato a rete.
La partita resta così sui binari dell’equilibrio e Shelton porta il set al tie break con il match che delinea un tema tattico molto chiaro: niente scambi prolungati, addirittura si arriva al tie break con un solo scambio su 70 oltre i nove colpi.
Tie break nel quale Sinner vola via sul 5-0 giocando in modo impeccabile. Shelton continua nella sua scelta di attaccare senza tregua ma Jannik sembra aver trovato le chiavi per disinnescare l’americano; un tie break di grande sostanza per Jannik che porta a casa la prima frazione, avendo la meglio sugli scambi brevi, anche grazie ai numerosi errori in risposta di Shelton che gioca al massimo del rischio.
Secondo parziale, Shelton cede alla pressione dell’azzurro
Si riparte da 0-0 con Shelton che è bravo a resettare ma Jannik non molla la presa; si deve arrivare al quinto game per vedere il primo punto in risposta, che è messo a segno da Sinner; qua assistiamo a un piccolo passaggio a vuoto di Shelton che con un doppio fallo e un dritto che vola via regala palla break all’italiano; l’occasione rimane solo potenziale perchè Shelton rimane calmo e confidente nelle sue armi e con 3 ace consecutivi tiene il servizio. Sui game di Shelton si arriva spesso e volentieri a 30-30 per cui riportiamo la statistica di questa situazione di punteggio, sia dal lato dell’americano che dal lato dell’italiano.
Settimo game nel quale Shelton va al servizio e nuovamente si trova nei guai; Jannik riesce in qualche modo a far partire lo scambio dopo le bordate dell’americano in risposta e torna a palla break; qua però Ben fa vedere di che pasta è fatto e di quanto sia lucido e confidente nei propri colpi migliori; sulla palla break gioca un gran slice mancino ad uscire e fa serve and volley sulla seconda di servizio, con una demivolee non banale anche se a campo aperto, mentre nei punti successivi sfonda con il dritto la difesa di Sinner. Altro game salvato per i capelli da Ben che prova rimanere in scia e anzi nel game successivo arriva a palla break però cancellata da Sinner con un ace. Come nel primo set, sul finire del parziale aumenta l’intensità degli scambi e l’americano si trova a fronteggiare l’ennesima palla break, dopo aver servito una seconda a oltre 210 Km/h; Sinner però vuole evitare di rischiare e al termine di un altro scambio splendido si porta nuovamente a palla break; stavolta però la resistenza di Shelton viene sfondata con un gran dritto lungolinea da parte dell’azzurro che va sul 6-5 con l’opportunità di andare a servire per il match. Sinner insomma tiene fede alla propria statistica del 2023, nella quale una volta su 3 riesce a breakkare quando si trova sul 30-30.
Sinner a questo punto non trema e senza troppi patemi chiude la pratica contro uno Shelton che ha dato tutto, ma che oggi contro questo Sinner non era abbastanza.