Questa settimana il nostro campo principale è sicuramente Ortisei, dove è in corso il tradizionale Challenger 50 (cemento indoor) dove nel 2019 Jannik Sinner chiuse la sua sorprendente stagione Challenger, imponendosi definitivamente all’attenzione del mondo del tennis. Temiamo che quest’anno la ricerca di nuovi talenti, almeno per quanto riguarda noi italiani, andrà un po’ delusa, anche perché i ragazzi sembrano arrivati a fine anno un po’ stanchi e in tanti hanno già tirato i remi in barca. Altri giocano ma è come se per loro la pausa invernale fosse già iniziata, come il nostro Francesco Maestrelli che, come saprete, nel cuor ci sta. Ma bisogna pur dire che questo suo 2023 non è stato certamente all’altezza delle altissime aspettative che aveva suscitato nella scorsa stagione, quando era stato addirittura convocato in Coppa Davis per fare da sparring. Qui in Val Gardena è stato eliminato prematuramente dal 27enne svizzero Antoine Bellier (n.334) ed è superfluo sottolineare come queste siano partite che il tennista pisano non dovrebbe più perdere. Ma quest’anno gli è successo fin troppo spesso (addirittura 36 volte). Il nostro consiglio, ovviamente non richiesto, sarebbe di fare un bel reset, riposarsi e programmare con calma la prossima stagione che per lui sarà molto importante.
Chi invece non delude, anzi sorprende, è il 25enne Luca Giacomini che, dopo una vita nelle retrovie, qui a Ortisei si alza improvvisamente sui pedali e va in fuga, raggiungendo dei quarti di finale del tutto insperati. Partito dalle qualificazioni (dove ha battuto il libanese Habib e il figlio del Sol Levante Ryuki Matsuda), nel tabellone principale ha messo le marce alte, prevalendo su Louis Wessels (n.343 ATP) e sull’ucraino Illya Marchenko (n.212), uno che a 36 anni può ancora creare dei problemi a molti. Bravo quindi il padovano a neutralizzarlo per poi dedicarsi al derby che l’attende nei quarti contro Federico Gaio che vinto in rimonta (3-6 6-3 6-3) contro Francesco Forti.
Bravissimo anche Enrico Dalla Valle che evidentemente alla corte della Galimberti Tennis Academy ha trovato la pozione magica che gli ha permesso di dare una svolta alla propria carriera e adesso addirittura di battere quello che doveva essere il vero protagonista del torneo, quell’Abdullah Shelbayh (n.215 ATP), talentuoso 19enne mancino, che ha messo sulle mappe tennistiche la sua Giordania. E’ andata diversamente e il tennista ravennate ha prevalso in rimonta 4-6 6-3 6-4. Adesso gli tocca il coetaneo Lukas Klein (n.181) e contro lo slovacco non sarà facile, ma nemmeno impossibile.
Al Challenger 100 di Brest (Bretagna, cemento indoor) erano in tabellone due delle nostre migliori promesse: Giulio Zeppieri e Luca Nardi. Il torneo bretone ha un albo d’oro impressionante, basti pensare che nel 2019 sollevava il trofeo un certo Hubert Hurkacz e nel 2021 toccò a Brandon Nakashima. Purtroppo non sarà un azzurro a raccogliere il testimone perché Nardi ha perso malamente (6-3 6-2) all’esordio contro il britannico Liam Broady, discreto giocatore mancino che a 29 anni naviga attorno alla top 100 ma che ormai la sua strada (modesta) l’ha già percorsa. Il tennista pesarese, che invece la sua l’ha appena imboccata, dovrebbe cercare di evitare questi brutti passi falsi che l’enorme disparità di talento non giustifica assolutamente.
Zeppieri fa solo un po’ meglio battendo al primo turno il padrone di casa Antoine Escoffier (n.142 ATP), costretto al ritiro mentre era sotto 6-3 3-1. Ma poi perde 7-6(6) 6-3 da Hugo Gaston (n.92 ATP) e deve rimandare di un altro po’ il suo assalto alla top 100.
Al Challenger 75 di Curitiba (Brasile, terra battuta) l’unico azzurro in gara era ovviamente Luciano Darderi che giustamente non perde occasione per giocare i tornei sudamericani. E, guarda caso, quando sente odore di casa migliora anche il suo rendimento, come ha confermato anche qui in Brasile dove ha superato, non senza difficoltà, due avversari insidiosi come Juan Pablo Ficovich (n.270 ATP) e Renzo Olivo (n.284). Ora l’attende l’incrocio con il padrone di casa Orlando Luz (n.378) e il pronostico è tutto dalla sua parte.