Nell’ultimo paio d’anni il tennis italiano sta vivendo, a livello maschile, uno dei migliori momenti della sua storia. Dietro ai vari Sinner, Berrettini, Musetti, Sonego e da qualche mese anche Arnaldi c’è una serie molto nutrita di giocatori che sta lottando per salire alla ribalta. L’ultimo è stato Flavio Cobolli, recentemente entrato in top100, raggiungendo un obiettivo che ti ronza in testa quando sei giovane.
C’è, però, anche chi tra i primi 100 giocatori del mondo non è mai riuscito o non riuscirà mai ad entrare. I motivi possono essere diversi, da ragioni prettamente tennistiche ad altre di natura mentale e, purtroppo, in certi casi anche fisica. Uno di questi casi è quello di Matteo Donati, che a fine luglio 2015 è stato anche n°159 ATP ma negli ultimi anni ha dovuto convivere con troppi problemi al gomito, che purtroppo lo hanno spinto a chiudere prematuramente la carriera a soli 28 anni.
“Ci ho messo un po’ di tempo per accettare la brutta notizia di qualche mese fa, quando i dottori mi hanno detto che purtroppo il mio gomito non riuscirà più a sostenere lo stress a cui è sottoposto giornalmente“ – ha esordito Donati in un lungo post pubblicato su Instagram.
“In questi ultimi quattro anni, nei quali ho dovuto sottopormi a tre interventi chirurgici, sono stati più i momenti difficili di quelli belli. Oggi, in modo forzato, sono costretto a salutare il tennis giocato“ – ha scritto l’alessandrino classe 1995, ex n°27 junior. Matteo aveva conquistato molto presto il suo primo punto ATP, all’età di appena 16 anni.
“Il tennis è stato tutta la mia vita, da quando ho preso in mano per la prima volta la racchetta a cinque anni fino ad oggi. Questo sport mi ha dato tanto, tutto, mi ha fatto vivere momenti indimenticabili e mi ha insegnato ad affrontare le difficoltà sempre a testa alta“ – ha proseguito il piemontese, finalista in doppio a Wimbledon junior quando, nel 2012, si arrese soltanto di fronte ad Andrew Harris e Nick Kyrgios.
Spazio, infine, anche per i numerosi ringraziamenti, a famiglia, amici e “ognuno che, a modo suo, mi ha aiutato e sostenuto durante tutta la mia carriera”. Donati ha vinto soltanto un match nel circuito maggiore, sempre nel 2015, il suo anno migliore. Accadde agli Internazionali BNL d’Italia, dove sfruttando una wild card battè in rimonta Santiago Giraldo, sconfitto 2-6 6-1 6-4 in una battaglia di quasi due ore, prima di arrendersi all’allora n°5 del mondo Tomas Berdych al secondo turno.
Quell’edizione degli IBI fu ricca di soddisfazioni anche in doppio, quando insieme a Stefano Napolitano – suo grande compagno nei tornei junior – si impose 14-12 al super tie-break contro John Isner e Sam Querrey, non certo gli ultimi arrivati. Non sono mancati i commenti sotto il suo post, da Luca Nardi al “ci mancherai” di Francesco Mastrelli, cui ci uniamo anche noi augurando a Matteo il meglio per la sua vita lontano dai campi.