Potrebbero esserci delle rilevanti novità in arrivo per Wimbledon, il torneo tradizionalmente più importante e atteso di qualunque stagione tennistica ormai da oltre 100 anni. Avevamo già accennato, qualche giorno fa, alle mire di ampliamento da parte del prestigioso circolo londinese per realizzare un impianto più esteso e in grado di ospitare anche le qualificazioni, che attualmente si disputano a Roehampton. E pare che il progetto sia un po’ più vicino a partire.
Come riportato dalla BBC, infatti, i consiglieri del Merton Council (Merton è il quartiere di Londra dove è situato Wimbledon) si sono riuniti e hanno valutato positivamente l’iniziativa dopo aver esaminato la documentazione tecnica, con 6 voti favorevoli e 4 contrari.
Ma cosa prevede esattamente il nuovo disegno? La volontà dell’All England Lawn Tennis Club (AELTC) è di estendere il circolo in maniera rilevante, creando un impianto certamente più moderno e adatto a disputare anche i match del tabellone cadetto e non solo di quello principale, con un nuovo stadio da 8.000 posti dotato di tetto retrattile e altri 38 campi (39 in totale, dunque), per una struttura dunque ben diversa rispetto ai “soli” 19 campi adoperati fino ad oggi per la disputa dei match.
Qualcosa di evidentemente molto ambizioso, che non si realizzerebbe dall’oggi al domani – tanto che si prefigura come data più plausibile (almeno) il 2030 – e che soprattutto darebbe un volto completamente inedito alla strada che parte dall’AELTC e arriva fino al vecchio campo da golf, il Wimbledon Park Golf Club.
Il nuovo campo da 8.000 posti, stando a quanto scrive la BBC, sarebbe circondato da querce e presenterebbe piante rampicanti sulle pareti, ma soprattutto ripondererebbe, grazie al tetto, alla volontà degli organizzatori del torneo di avere un altro stadio adatto a ospitare incontri in qualunque condizione atmosferica.
Di più, fino a 10.000 persone al giorno potrebbero assistere dal vivo ai match di qualificazione, al contrario di quanto avviene attualmente al Bank of England Sports Centre di Roehampton, che offre strutture inferiori agli standard per i giocatori e può accogliere solo circa 2.000 spettatori al giorno.
I pareri contrari
Non è tutto ora quello che luccica, però, visto che le persone contrarie al progetto ci sono e non hanno mancato di farsi sentire fin da subito. È soprattutto la comunità locale a non essere d’accordo con l’iniziativa che potrebbe, secondo molti, contribuire negativamente al cambiamento climatico.
Prima della riunione del Merton Council, circa 75 membri dell’organizzazione Save Wimbledon Park – che si preoccupa dell’impatto ambientale e della perdita di alberi e spazi aperti – si sono riuniti fuori dall’aula per esprimere la loro preoccupazione, e alla fine delle votazioni uno spettatore ha gridato che la sala in cui era stata presa quella decisione si era trasformata in una “scena del crimine climatico”.
Tuttavia, rispetto a tutto ciò, chi ha pianificato l’iniziativa la considera in effetti come portatrice di un “danno fisico” per la Metropolitan Open Land, ma ritiene che alla fine dei lavori i benefici sarebbero decisamente superiori rispetto agli svantaggi, anche per i cittadini stessi e la comunità locale.
Le promesse alla comunità locale e le petizioni
Ma quali sono, allora, i benefici promessi alla comunità, anche a livello ambientale? Intanto, verrebbe creato un nuovo parco pubblico di 23 acri, con accesso libero e gratuito tutto l’anno, escluse le settimane dei campionati. Inoltre, si stima che i nuovi progetti possano stimolare la crescita economica tramite la creazione di più posti di lavoro nell’area locale.
Ma ciò non è bastato a fermare le controffensive di chi si oppone a tutto ciò. Una petizione organizzata da Save Wimbledon Park ha raccolto più di 13.000 firme, e 894 residenti locali si sono opposti alla decisione del Merton Council. Un comitato locale ha definito l’AELTC come “una macchina da guerra senza freni, il cui progetto distruggerà completamente un’oasi di spazio e tranquillità”.
Tra le preoccupazioni, la prima riguarda l’impatto visivo, sonoro e climatico provocato da almeno 6 anni di incessanti lavori, mentre altri si lamentano della chiusura al pubblico di Church Road durante le settimane dell’evento. Altri ancora, protestano per i 296 alberi che verranno abbattuti (a fronte, a onor del vero, dei 1500 piantumati).
I prossimi passi
Sembra che il confronto non sia destinato a placarsi a breve e che le speranze per gli “oppositori” siano ancora accese. La parte più settentrionale del parco di Wimbledon si trova infatti nel distretto di Wandsworth, il cui comitato di pianificazione deve ancora approvare il progetto in una riunione che si spera possa tenersi entro la fine dell’anno. Successivamente, anche il sindaco di Londra Sadiq Khan dovrà esprimersi in merito, e avrà due settimane di tempo per dare il suo verdetto.
Inoltre, non è da scartare la possibilità di una revisione giudiziaria, con i residenti locali che potrebbero tentare di contestare la legittimità del modo in cui è stata presa la decisione, adducendo motivi di illegalità, iniquità procedurale o irrazionalità.
Ecco che allora la partita da giocare non è ancora finita.