Al termine del match con Rublev, Jannik Sinner si è presentato in conferenza stampa per le domande di rito; approfittando della sua perfetta padronanza del tedesco ha risposta prima alle domande della stampa austriaca; per ultimi, approfittando del fatto che eravamo gli unici rappresentanti della stampa italiana qua a Vienna abbiamo fatto alcune domande in italiano.
PRESS: Hai mai pensato che ti saresti sviluppato così velocemente da solo? Con il senno di poi come vedi la scelta da aver cambiato coach dopo Piatti?
SINNER: Difficile dire se la decisione di cambiare era giusta o no. Forse sarebbe stato meglio rimanere con Ricardo, ma impossibile saperlo. Per me era importante continuare a svilupparmi, sia come giocatore che come persona e penso che in generale sia andata molto bene. Rispetto al team sono contento, sia con Simone che con Darren, così come con il team fisioterapico e di allenamento atletico. La situazione è molto buona al momento. Con Darren aiuta il fatto che ha molta esperienza e che era un buon giocatore, quindi con lui è più facile, ma la combinazione con Simone è molto buona.
PRESS: Mentalmente, ogni partita di tennis è come un’altalena di emozioni. Come affronti queste situazioni e cosa provi?
SINNER: Non è facile, perché ogni situazione in campo è diversa. Sto cercando di allenare la mia mente per gestire meglio queste situazioni. La forza mentale è fondamentale. Come ho detto, penso di essere diventato un giocatore migliore negli ultimi due anni. È facile migliorare quando sei giovane, ma in generale, gioco meglio a tennis ora; ho più fiducia e sto giocando ad un livello molto buono, quindi le decisioni in campo sono più facili. Ma certo, ci saranno anche dei momenti difficili.
PRESS: Qua a Vienna come ti trovi?
SINNER: Vienna per me è un torneo importante, sono vicino a casa, e poi mi ricordo di quando nel 2019 mi hanno dato un wild card per giocare qua.
PRESS: Come la vedi domani contro Medvedev? A Pechino lo hai battuto per la prima volta
SINNER: Penso che ogni giocatore abbia avversari con cui è più facile o più difficile giocare. Per esempio, uno degli avversari più difficili potrebbe essere Daniil. Ma mi sto preparando per giocare contro di lui domani. Sicuramente cambierà qualcosa visto che ha perso l’ultima volta. Ma ogni giocatore deve studiare i propri avversari, specialmente quelli nelle prime 30 o 40 posizioni mondiali. Se sottovaluti un avversario, potresti perdere. Al momento ci sono tre giocatori sopra gli altri che hanno vinto un Grand Slam. Ma mi sento tra i migliori giocatori del mondo e vedremo cosa succederà domani.
DOMANDA UBITENNIS: Hai raggiunto le 55 vittorie in un anno, sei il giocatore italiano che ha conseguito più vittorie in una stagione ATP, sei soddisfatto?
SINNER: Io non gioco per la storia italiana, gioco per me stesso. È stata un’ottima stagione, molto positiva, nella quale ho vinto molte partite anche giocando meno partite. Credo di poter essere molto contento soprattutto per me stesso.
DOMANDA UBITENNIS: Rispetto all’anno scorso una partita come questa con Rublev forse non l’avresti portata a casa; cos’è che ti senti di aver migliorato di più rispetto all’anno scorso?
SINNER: Forse il servizio; come ho detto prima quando sei giovane è anche più semplice migliorare; a 20 anni non puoi essere completo; abbiamo sempre lavorato abbastanza bene. Il servizio ultimamente mi sta dando una mano in più anche se oggi ho servito un po’ peggio, però ogni partita ha la sua storia. Ripeto, fa tutto parte dell’allenamento e del processo di miglioramento.
DOMANDA UBITENNIS: Nel preparare la partita con Medvedev, vedere come ha giocato Djokovic in finale dello US Open proprio contro Medvedev, pensi che quella possa essere una fonte di ispirazione?
SINNER: Sì, diciamo che guardo le partite più importanti che giocano gli altri; guardo cosa posso mettere dentro al mio gioco. Io e Nole siamo due giocatori diversi. A Pechino ho trovato la chiave per vincere e cercherò di ripetermi; d’altro canto lui cercherà di cambiare qualcosa, quindi mi devo aspettare qualcosa di diverso, ma insomma questo è il bello del tennis; vedremo come andrà domani.