Dopo l’epica finale di oltre tre ore dell’ATP 500 di Vienna vinta da Sinner (qui la cronaca del nostro inviato Federico Bertelli), il primo a presentarsi in conferenza stampa è stato Medvedev che ovviamente non poteva essere soddisfatto per il risultato, ma con la solita signorilità ha risposto alle domande dei giornalisti.
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PRESS: Daniil, oggi è stata una gran partita ma purtroppo non poteva finire in pareggio, come la stai prendendo?
MEDVEDEV: Odio perdere, ma dipende anche da come giochi; non ho rimorsi, è stata una partita combattuta, ma non ho sprecato match point, oggi ci stava perdere; non tornerò a casa, devo andare a Parigi; ovviamente se tornassi a casa sarei più contento; ho avuto alcune sconfitte in cui sono stato giù; quest’anno non ricordo momenti veramente critici che mi abbiano segnato parecchio, e anche oggi esco dal campo a testa alta; so che dovrò migliorare alcune cose, ad esempio sotto l’aspetto fisico e lavorerò per essere pronto la prossima volta. Ovviamente non è stata la partita più importante della mia carriera, ma sono molto deluso della sconfitta. Io comunque ho continuato a lottare durante tutto il match, anche dopo aver perso un primo set molto combattuto. Nel terzo set ho sbagliato quel dritto sanguinoso (nel quarto game infinito), ma non sapevo se sarebbe andato a coprire il dritto o il rovescio, lui ha indovinato l’angolo ed è andata così. in generale comunque gran match per entrambi, Un match che in ogni caso darà confidenza a entrambi per il futuro. Jannik è in rampa di lancio, sta giocando alla grande; avrei potuto vincere ma non ci sono riuscito, per cui sarà per la prossima volta
PRESS: Quanto è migliorato Jannik negli ultimi mesi? e in quale aspetto?
SINNER: si vedeva che Jannik aveva il potenziale per essere un gran giocatore, ma adesso ha trasformato il potenziale in realtà; in questo finale di stagione siamo un po’ noi 4 una spanna al di sopra gli altri (riferendosi a se stesso, Alcaraz e Djokovic, ndr), ma questa è una cosa che può cambiare in qualsiasi momento, Ad esempio Stafanos potrebbe ritrovare la fiducia e ritornare ai suoi livelli. ma in questo momento io e jannik stiamo giocando parecchi match; visto che è così giovane staremo a vedere se continuerà a migliorare a questo ritmo – e allora sarà dura per tutti – o se come tutti gli altri avrà i suoi alti e bassi. Questo è quello che fa la differenza fra che vince 20 Grand Slam e chi invece ne vince solo qualcuno. Rispetto a cosa sia migliorato di più direi che adesso commette meno errori, Non so come abbia fatto, se sia attraverso l’allenamento, se sia un fatto mentale, se sia l’esperienza, ma in ogni caso adesso sbaglia meno. è sempre stato capace di giocare rapido e di giocare vincenti. Avevi però la sensazione che poteva sbagliare, anche in momenti importanti. Non è che adesso non sbaglia più ma sbaglia molto meno e quindi questo implica che vince più partite.
PRESS: Cosa ci puoi dire di quel game fiume del terzo set ? (il quarto game da 32 punti, ndr)
MEDVEDEV: sono riuscito a breakkare subito, ma devo dire che mi è costato parecchie energie, ho finito il game stanco. non credo che sia stato così cruciale, perchè ho fatto il controbreak. Ovviamente se l’avessi vinto e breakkandolo dopo sarebbe potuto essere un’altra storia, ma questo è il tennis. Credo che anche lui abbia pagato quel game, ma credo che fisicamente stesse leggermente meglio di me nel terzo set. era in grado di correre dietro alle palle e di giocare dei gran colpi, io invece stavo cominciando a fare fatica, i miei colpi non erano più così penetranti e la palla camminava di meno. Cose che possono capitare. però c’è un aspetto che va sottolineato: è stato un game molto lungo però era solo il secondo dopo che le stesse erano state cambiate. La palline erano diventate ingiocabili, il cui non è una gran cosa per Dunlop, spero che al riguardo il prossimo anno le cose possano migliorare
PRESS: L’anno prossimo sarai ancora a Vienna?
MEDVEDEV: ogni anno è sempre una scelta difficile, se venire qua o andare a Basilea; io sono andato a giocare una volta a basilea e lì ci ho fatto semifinali perdendo con Roger. Però devo dire che qua a Vienna mi trovo bene, mi piace un po’ tutto, la città, il cibo, gli hotel, l’organizzazione. Poi qua ho giocato bene per cui penso di tornare anche l’anno prossimo. La grande domanda è poi la gestione delle energie. Adesso andrò a Parigi subito dopo Vienna e recuperare non è facile. Ma in ogni caso penso che se l’anno prossimo dovessi giocare questa settimana dell’anno verrò a Vienna.