[8] B. Haddad Maia b. [7] Q. Zheng 7-6(11) 7-6(4)
Per Beatriz Haddad Maia allo Huafa Technology WTA Elite Trophy di Zhuhai c’è la prima finale e il primo titolo del 2023. Fino a ieri la stagione l’aveva vista rimanere a bocca asciutta e rinculare dalla posizione 15 alla 19 della classifica; con questo successo la ventisettenne mancina si siede sulla sedia numero 11, a un solo passo dal suo personal best. Qinwen Zheng si consola con gli applausi del pubblico di casa e anch’essa con la sua migliore classifica, a quota 15 e con due successi in stagione, a Palermo con Paolini e a Zhengzhou.
Due ore e cinquantadue minuti di lotta serrata con più di un cambiamento di fronte. In generale Haddad Maia si è fatta preferire per la sua maggiore continuità in spinta e in alcuni colpi chiave come la battuta. Zheng è sembrata più di una volta sul punto di cedere ma, sospinta anche dal tifo dell’arena, si è prodotta in recuperi stupefacenti che hanno contribuito molto ad animare e ad allungare il match. Il vero disastro per la cinese è stato proprio il servizio: nove ace ma anche sei doppi falli, di cui due nel secondo tie-break. Il 44% complessivo di prime palle in campo è il dato decisivo, in special modo se rapportato al 72% della rivale. Grandi meriti alla cinese per aver strappato tre volte la battuta alla brasiliana, che avrebbe però forse dovuto chiudere prima la partita.
Primo set: nel tie-break Zheng manca tre occasioni e cede 11-13
Nei primi game alla battuta Zheng è alquanto scontenta del proprio lancio di palla e litiga con la prima di servizio, ma quando fa pace non lascia scampo alla sua rivale. Haddad Maya mette in atto il suo gioco pesante sin da subito ma ogni tanto perde di vista il dritto, soprattutto se deve spingere. L’atleta di casa è sicuramente contratta ma ha lampi di classe quando la rivale si avvicina nel punteggio.
Zheng deve affrontare una palla-break nel secondo game: la tennista asiatica sventa la minaccia e, un po’ a sorpresa, toglie subito dopo la battuta alla sudamericana. Haddad Maia è imprecisa per due volte con il rovescio bimane e subisce il dritto lungolinea vincente di Zheng. La cinese continua a non sentire il servizio e sulla seconda palla si trova ad annaspare di fronte all’aggressività della mancina paulista. Beatriz manca il controbreak immediato solo perché la sua contendente si rialza con classe da 15-40 e mette sul tavolo un ace e due servizi vincenti.
Haddad Maia ritrova l’equilibrio nello score durante l’appuntamento successivo al game di risposta e lo fa risalendo da 40-15: spinge e costringe a diversi errori la cinese, per poi chiudere con un dritto lungolinea tonante. La brasiliana sembra soddisfatta e allenta la pressione, favorendo l’approdo della frazione al tie-break. Il tredicesimo gioco è la summa di alcuni temi del set, soprattutto dell’inadeguatezza del servizio dell’atleta di casa: solo tre prime in campo in dodici turni.
Nel complesso alcuni errori di troppo ma agonismo assai apprezzabile, soprattutto da parte della estroversa sudamericana. Primo cambio di campo sul 3-3 con un minibreak a testa e il primo setpoint è per la giocatrice “ospite”, che però perde due servizi consecutivi a causa anche di un superbo cross di rovescio di Zheng, e concede a sua volta la palla-set. L’atleta di Shiyan subisce però la pressione in risposta e perde l’occasione. Le protagoniste proseguono a braccetto e Beatriz non sembra avere la determinazione per fare il passo in più.
Sul 10-9 in suo favore la risposta della cinese tocca il nastro e lo supera, mortificando a tal punto Haddad Maia da portarla al doppio fallo del 10-11. Pare sia destino, ma Zheng si lascia aggredire sul suo tenero servizio e l’avversaria ritorna a setpoint, per chiudere con un servizio vincente. Un’ora e ventisei minuti, tre setpoint per Zheng, che però scrive 43% come percentuale di prime palle.
Secondo set: Haddad Maia va avanti e si distrae ma vince di nuovo al tie-break
Si ha l’impressione dai primi scambi che l’inerzia sia passata, e non solo per la vittoria nel set precedente, dalla parte della brasiliana. Haddad Maia registra meglio la lunghezza dei colpi, sbaglia meno e mette in luce le difficoltà della rivale sul rovescio, che è ottimo se bisogna riaprire il gioco in un’azione di recupero ma che si rivela deficitario non di rado quando si tratta di guidare lo scambio. Nel secondo gioco arriva il break per la numero 19 del mondo, potentissima in risposta.
La cinese raggiunge il 2-3 rischiando e trova una nuova e sorprendente parità giovandosi di una Haddad Maia distratta, forse troppo rassicurata dalle vicende favorevoli degli ultimi game. È infatti un fuoco di paglia e Zheng serve due deprimenti doppi falli che agevolano il nuovo break per la paulista. Zheng si fa curare la coscia sinistra che è già abbondantemente fasciata e nei primi scambi dopo il medical timeout accusa impacci nel trovare i migliori appoggi.
Haddad Maia si reca a servire per il titolo sul 5-4 ma si lascia di nuovo sorprendere dalla numero 14 del ranking che sulla palla-break trova un passante di rovescio incrociato a una mano strettissimo che accende la platea amica. Sul 5-5 Zheng serve due doppi errori e deve annullare una chance di break: ci riesce e sale 6-5 0-30, prima che la brasiliana si scuota e spenda quattro vincenti consecutivi, che rimandano la decisione nuovamente al tie-break.
E di nuovo nella stretta del tredicesimo gioco risaltano meriti e limiti delle due contendenti, in particolar modo la differenza al servizio: la beniamina di casa mette una prima palla su cinque, la rivale fa sei su sei. Zheng sale 2-0 ma lì si blocca, anche per la zavorra di due ulteriori doppi falli: Haddad Maia ringrazia e trionfa grazie all’ennesimo servizio vincente. A lei il meritato trofeo.