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Altri incontri di primo turno in questa giornata d’apertura del Rolex Paris Masters.
L. Djere b. [WC] L. Van Assche 6-7(6) 6-4 6-4
Buonissima partita del giovane talento di casa Luca Van Assche, che con personalità si aggiudica il primo set al tie-break dopo aver annullato un setpoint al più esperto Laslo Djere. Alla distanza però il serbo cresce alla battuta e trova i lampi di classe pura che gli permettono di racimolare il minimo vantaggio utile per prendersi il secondo e il terzo set. Per il diciannovenne di madre italiana e padre belga un anno che si chiude comunque con il suo personal best a quota 63 (a inizio anno era 128esimo). Djere avanza e trova la testa di serie numero 16 Khachanov.
Il match.
Il serbo dopo 15 minuti è già 3-0 e poi 5-2, ma Van Assche non smette di cercare la spinta con il dritto, in special modo a uscire, e riesce a trovare il controbreak del 5-5. Djere è però impeccabile alla battuta e sul 6-5 si procura un setpoint, che il francese annulla con coraggio. Il tie-break che chiude la prima frazione vede di nuovo il ventottente di Senta in vantaggio per 4-2 subire una rimonta esiziale che si conclude con l’8-6 favorevole al tennista classe 2004.
Djere è sul punto di andare in pezzi mentre Van Assche spinto dal pubblico strappa il servizio subito al rivale con un portentoso passante di rovescio lungolinea e raggiunge un 3-0 che pare una sentenza. Qui però Luca si blocca e cede due servizi consecutivi, senza più fare male in risposta all’esperto Laslo che imbocca con profitto la via del rovescio incrociato. Cinque giochi consecutivi per lui e set al decimo gioco con un servizio vincente.
La terza frazione è equilibrata e vede comandare per la maggior parte dei cinquantadue minuti di durata il giocatore al servizio. Djere appare quello mentalmente più fresco e favorito nella stretta finale, ma l’ottavo gioco si rivela un crocevia pericolosissimo. Il francese in risposta trova soluzioni appuntite e ai vantaggi sale a palla-break per tre volte ma in almeno due casi vanifica tutto con colpi fuori misura. Djere scappa dalla tagliola e nel game successivo opera il break alla seconda occasione. Il serbo è troppo sicuro sul colpo di inizio gioco e chiude 6-4 con un servizio vincente, subito dopo aver mandato a destinazione un mirabile passante di rovescio incrociato a una mano.
[Q] Y. Nishioka b. [LL] J. Thompson 7-6(5) 4-6 6-2
Yoshihito Nishioka supera in tre set Jordan Thompson, riuscendo col passare dei game a neutralizzare la robusta prima palla dell’australiano e a confonderlo con il suo pressing indigesto, soprattutto quando spinto con il dritto. Per il giapponese ora il favorito numero cinque Andrey Rublev.
Il match
Thompson sale 5-2 cedendo in quattro turni di servizio solo un punto: per lui ci sono undici ace nella frazione, anche se con solo il 48% di prime in campo. In mezzo a un tale uragano il ragazzo di Tsu non perde il suo aplomb e persiste nell’arrotare la pallina con il suo caratteristico dritto e con determinazione trae profitto dall’unico turno alla battuta negativo del rivale per ritrovare l’equilibrio. I due raggiungono senza più rischiare il traguardo del tie-break.
Parte meglio l’australiano che esordisce con un rovescio lungolinea perfetto e arriva al 3-1 costringendo il rivale asiatico a un passante di dritto molto difficile che infatti esce. Nishioka reagisce e si riprende il minibreak con un rovescio vincente. Si gira sul 3-3 e il primo setpoint è proprio per Yoshihito, di nuovo brillante con il backhand. Thompson mette la prima ma la volée di dritto in opposizione cade oltre la linea di fondo e il set è del nipponico.
Il secondo parziale si apre con il classico break subito da chi ha appena vinto un set molto equilibrato. Thompson strappa la battuta da 0-40 alla terza opportunità. L’atleta di Sydney trova solo cinque ace ma la prima palla è più costante nel consentirgli di comandare lo scambio e di soffrire meno le rotazioni del giapponese. Il momento caldo è racchiuso nel sesto game, quando Thompson rientra da 0-40 e annulla complessivamente quattro palle-break; scampato il pericolo il tennista d’Oceania raggiunge in 44 minuti il 6-4 che porta i due alla frazione decisiva.
Nishioka entra male anche nel set finale, ma risale da 15-40 e arriva a giocarsi due palle-break nel game seguente, che però manca per errori in due passanti parsi non impossibili. Thompson non trova più un sostegno degno nel servizio e le sue difficoltà a reggere il palleggio del rivale crescono. Sull’1-2 ecco il break per il tennista d’Asia, che beneficia di un doppio fallo sul 15-40.
Jordan potrebbe rientrare sul 2-4, ma la chance di break finisce a mezza rete nel tentativo di ammaestrare un dritto rotante di Nishioka. È l’ultimo treno per Thompson, che sul 2-5 cede la battuta con un dritto che oltrepassa la linea di fondo di almeno un metro.
[Q] B. Van De Zandschulp b. A. Mannarino 6-4 7-5
Poca fortuna ma anche molto nervosismo per Adrian Mannarino, che lascia il torneo con una sconfitta al primo turno per mano di Botic Van De Zandschulp. Il ventottenne di Wageningen gioca con intelligenza e costringe il più quotato rivale a ricostruire diverse volte, cadendo alla lunga in diversi errori nella misura che ne minano le basi del gioco. Botic vince 6-4 7-5 e al secondo turno sfida Paul.
Il match
Il qualificato dei Paesi Bassi gioca una prima frazione impeccabile alla battuta. Sette ace e un solo doppio fallo, 76% di prime palle in campo sono le cifre quando mette la palla in campo per primo. Il numero 25 del ranking imbastisce lo scambio con i suoi caratteristici colpi di attesa per cercare un varco all’improvviso, in special modo con il dritto in cross; Van De Zandschulp fa però ottima guardia e gestisce i colpi in difesa come meglio non potrebbe, non sbagliando quasi mai.
Il set è piacevole e anche Adrian tiene la battuta con sicurezza, concedendo una palla break solo nel secondo game. Quando il tie-break sembra avvicinarsi ecco il passaggio a vuoto dell’atleta di casa che cede la battuta sul 4-5. In 43 minuti sei vincenti e tre errori per Mannarino, mentre ci sono undici vincenti e un solo errore per l’olandese.
Nella seconda frazione il francese riparte con l’intento di controllare lo scambio facendo spostare l’olandese, ma il numero 60 del ranking mostra una buona preparazione atletica e sufficiente pazienza per continuare a complicare l’operatività dei piani del fantasista transalpino. Mannarino è palesemente infastidito dalla resistenza del rivale e commette un numero di errori importante.
Durante il quarto gioco Adrian subisce una risposta vincente di rovescio in apertura di gioco e si trova poco dopo a dover fronteggiare due palle-break consecutive per due errori nella misura del rovescio. Le annulla ma ne causa una terza, che VDZ sfrutta al meglio con un passante di rovescio lungolinea. Il pubblico spinge il beniamino di casa che sull’1-3 si ribella e sfodera un tris di dritti incrociati che cancellano la palla per l’1-4 e portano Adrian al controbreak.
Mannarino si rinfranca ma di nuovo perde le staffe e durante l’ottavo game ammassa un numero di errori che mandano il rivale a servire per il match. Van De Zandschulp non ha più però il supporto del servizio come nel primo set e cede il turno di battuta a zero, con annesso doppio fallo. È il momento migliore per il transalpino che sale 5-5 e 15-40 nel game successivo alla risposta.
I due protagonisti ingaggiano una lotta di 18 punti con quattro palle-break e all’ultima Mannarino giunge grazie a un rovescio incrociato prodigioso. Ma altri due rovesci in cross in corridoio e un terzo in rete vanificano tutto e danno il game all’olandese, con meritato warning per racchetta fracassata al trentacinquenne talento di casa. Il quale forse ha esaurito la pazienza e cede la battuta per un’ultima volta, salutando Bercy al primo turno.
[12] T. Paul b. [WC] R. Gasquet 0-6 6-2 7-6(6)
Disgraziatissimo primo set per l’americano, già apparso provato a Vienna contro Borna Gojo. Paul incamera il miserabile bottino di tredici punti, mandando pallate da ogni parte al cospetto di un Richard Gasquet intenzionato a fare bella figura davanti al suo pubblico. Il favorito numero dodici scrive zero(!) su nove con la seconda palla, che deve servire nel 53% dei casi, non potendo quindi contare troppo nemmeno sulla prima palla. Gasquet si difende con ordine e chiude in sei giochi e ventotto minuti.
Il no contest del primo parziale si riverbera negativamente sulla concentrazione dell’anziano eroe della folla, che gioca distrattamente e cede subito la battuta. Paul ha l’umiltà di ripartire da questo primo successo cercando di ritrovare la misura dei colpi e di non regalare più come nel set d’apertura. Così facendo il ragazzo del New Jersey scopre che Gasquet è tutt’altro che impeccabile e alterna sbracciate d’autore a errori marchiani.
Paul difende con cura i propri turni di servizio lasciando solo quattro punti in tre turni alla battuta e mette in carniere un secondo break con cui sigla il 5-2. Poco dopo il 6-2 con un dritto troppo largo del francese. Undici vincenti a uno per l’americano in una seconda frazione che ribalta completamente la prima.
La frazione decisiva vede Gasquet in debito d’ossigeno arrancare sempre più in ritardo sui colpi dell’americano. Paul si porta sul 5-2 con doppio break di vantaggio ma Gasquet si presenta nell’ottavo game con un passante incrociato di rovescio che scalda la folla; in breve, il francese strappa la battuta al rivale con una volée di dritto. I parigini presenti si fanno sentire sottolineando anche gli errori di Paul e Gasquet si gasa al massimo: il secondo break arriva con un rovescio lungolinea strepitoso. Sul 5-5 Richard si concede la volée in tuffo e arriva a 6-5, presto raggiunto da Tommy, frastornato ma non ancora battuto.
Nello jeu decisif il primo vero allungo è del francese, che si stacca 4-2 con il passante lungolinea di rovescio. Gasquet gioca al meglio i turni alla battuta e arriva al 6-3, ma Paul, a un passo dai saluti, risponde con coraggio e annulla appoggiandosi alla battuta i primi due matchpoint. Il terzo lo annulla l’idolo di casa, con un doppio errore drammatico.
Il secondo turno alla battuta finisce per il francese con un dritto in cross nettamente in corridoio. Il matchpoint è ora per lo statunitense, che si giova di un errore nella misura del magico rovescio del suo contendente: 8-6 per Paul, applausi per lo sfortunato moschettiere. Per Tommy ora c’è Van De Zandschulp.
[9] T. Fritz b. S. Baez 6-1 6-4
Il primo set è facilmente appannaggio dell’uomo di San Diego, che arriva a vincere sedici punti consecutivi nel cuore della contesa. Ben due break a zero contro un avversario che fatica ad applicare gli schemi di gioco più a lui familiari sulla superficie veloce. Dodici punti sono il bottino miserando del ventiduenne di Buenos Aires; dodici vincenti dello yankee contro uno solo del sudamericano.
Seb può solo fare meglio e nel secondo si implica in maniera commovente contro un Fritz perfetto. L’argentino perde a zero il turno di servizio iniziale, ma per il resto del set tiene bene alla battuta e arriva anche alla palla-break sul punteggio di 1-2. Taylor schiva l’insidia e conduce le danze di conserva sul break di inizio set. È 6-4 in quarantadue minuti, con 17 vincenti e solo un errore per Fritz, che si prepara alla sfida di secondo turno con Altmaier o Fils.