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[WC] F. Fognini b. T. Seyboth Wild 7-6(3) 7-6(9)
Fabio Fognini, ormai sprofondato al numero 147 del ranking ATP, torna alla vittoria nel circuito maggiore dopo mesi passati a lottare nei challenger (non vinceva un match a livello ATP dal secondo turno del Roland Garros con Jason Kubler) sconfiggendo in due set il brasiliano Thiago Seyboth Wild (23 anni, numero 74 del mondo) con il punteggio di 7-6(3) 7-6(9). Il ligure approda al secondo turno del Moselle Open di Metz dove affronterà il finalista dello scorso anno Alexander Bublik (26 anni, numero 32 del ranking e tds numero 5 del torneo francese). La partita di Fabio, in tabellone grazie a una wild card, sembrava in discesa dopo un primo set vinto dal ligure al tie break con Seyboth Wild che dava la sensazione di essere piuttosto scarico sia dal punto di vista fisico (problema al braccio destro con annesse smorfie di dolore) che mentale. Il brasiliano, dopo una fase di carriera contrassegnata da lunghe pause per infortunio, nel corso del 2023 ha guadagnato oltre 300 posizioni nel ranking mondiale (aveva chiuso il 2022 fuori dai primi 400 e a fine settembre ha raggiunto il best ranking di numero 74) grazie alle 83 partite disputate, una stagione impressionante condita da quattro challenger vinti (di cui due in Italia, a Como e a Genova, proprio in finale su Fognini) e dal terzo turno raggiunto al Roland Garros (cinque vittorie nel torneo partendo dalle qualificazioni, compresa l’impresa con Medvedev). Fognini, avanti di un set e di un break, si è però messo nei pasticci con una serie infinita di falli di piede (come spesso gli è capitato in Francia) e di doppi falli, smarrendo completamente il servizio (nel secondo set 42% di prime in campo e 8 doppi falli) e riaprendo una partita che sembrava praticamente chiusa. Il primo giocatore nato negli Anni 2000 a vincere un torneo ATP (Santiago 2020, finale con Ruud) ha però messo in luce tutti i suoi limiti su una superficie rapida come quella di Metz, dimostrando di non avere ancora la sensibilità e le qualità fisiche e tecniche per emergere anche al di fuori della terra (quello di oggi era infatti solamente il settimo match indoor della carriera di Seyboth Wild) e nel finale di partita si è sciolto di fronte alla classe e all’esperienza di Fognini che, al netto di un servizio che nel corso dei minuti era diventato un vero e proprio handicap, ha saputo muovere la palla e l’avversario con la consueta fluidità vincendo gli scambi decisivi da fondocampo. Al secondo turno Fognini affronterà Bublik: il kazako, tds numero 5 del torneo, è stato spostato nello slot occupato da Rune (numero 1 prima del forfait). Sarà un match apertissimo in cui Fabio partirà in teoria sfavorito ma nel quale potrà approfittare delle pause di un Bublik con chissà quali motivazioni(ricordiamo che Metz quest’anno è un torneo particolare, che arriva addirittura dopo Bercy, e la maggior parte dei tennisti ha la testa già alle vacanze).
PRIMO SET: Dominano i servizi, Fabio annulla due palle break in apertura e poi piazza la zampata decisiva
Fognini fa fatica a carburare e parte in maniera un po’ pigra, tiene ai vantaggi i primi tre turni di servizio della sua partita annullando un paio di palle break (una nel primo gioco, una nel terzo) nonostante quattro doppi falli totali. Seyboth Wild non concede praticamente niente al servizio e una percentuale molto alta di prime in campo (78%) gli consente di prendere in mano il gioco con continuità: quando il brasiliano ha tempo e colpisce da fermo può scatenare tutta la potenza dei suoi colpi a rimbalzo, mentre fa molta più fatica quando deve muoversi lateralmente. Il brasiliano col passare dei minuti risponde sempre meno e le ampie aperture dei suoi colpi sembrano proprio metterlo a disagio su una superficie rapida come quella di Metz: in alcune circostanze Seyboth si fa letteralmente travolgere dalla palla, colpendo in ritardo e affossando inevitabilmente i propri colpi in rete. Il punteggio si assesta e i due giocatori non concedono occasioni all’avversario e anche Fabio, consapevole delle difficoltà difensive del rivale, prende ritmo e cresce alla battuta (chiuderà il set con 5 doppi falli ma anche con 5 ace). Si arriva al tie break, con Seyboth Wild che, visibilmente infastidito da un problema fisico (avambraccio, gomito destro), commette due doppi falli decisivi (chiuderà il primo parziale con tre doppi falli e sei ace), il primo per regalare il mini break, il secondo addirittura sul set point. Nel mezzo una serie di scambi gestiti in maniera molto saggia da Fabio, che riesce a far correre Seyboth Wild ma senza rischiare più del dovuto: il primo set lo vince dunque l’italiano col punteggio di 7-6 in 54 minuti.
SECONDO SET: Fognini supera l’angoscia dei doppi falli, annulla tre set point e vince un tie break infinito
La vittoria del tie break ha dato un pizzico di serenità a Fabio che nel corso dei primi scambi del secondo set controlla senza grossi problemi il gioco e dopo aver sprecato una palla game in apertura riesce finalmente a breakkare l’avversario nel terzo game (2-1 e servizio). Seyboth Wild sembra ancora soffrire di un dolore al braccio ma Fognini non azzanna la partita e, dopo aver sprecato una palla del 3-1, regala il controbreak al brasiliano. Per Fabio cominciano improvvisamente altre due partite, quella contro i giudici di linea e quella con sé stesso: ritorna l’incubo dei falli di piede, un incubo ricorrente nella carriera dell’italiano, specialmente nei tornei francesi. Fognini non riesce a gestire la dinamica del servizio, completamente travolto dall’ansia e dall’angoscia, e commette di conseguenza un doppio fallo dietro l’altro (saranno 13 a fine partita, di cui 8 solamente nel secondo set). Seyboth Wild ne approfitta ma non del tutto (appena è costretto a colpire in corsa arriva, automatico, l’errore gratuito) e perde ancora il servizio sul 3 pari, con l’italiano che però restituisce immediatamente il favore nel game successivo (altri due doppi falli e una seconda di servizio che ormai supera solo a fatica i 100 km orari). Ancora due doppi falli sul 4-5, ma Fabio si salva annullando un set point: si arriva al tie break, dove succede di tutto. Gli errori non si contano più, i falli di piede di Fognini nemmeno: Fabio spreca un match point sul 6-5* (bel punto di Seyboth, che sfodera i suoi classici drittoni anomali) e uno sul *7-6 (errore banale di driitto in uscita dal servizio). La battuta è diventata un handicap e il punteggio non segue il servizio ma i nervi dei due giocatori, col brasiliano che non sfrutta due set point (il secondo- sul 9 a 8- lo butta via sbagliando una comoda risposta di dritto in rete su una seconda tremebonda di Fabio, che supera a stento il nastro) e poi alla fine cede: passante lungolinea di Fognini che chiude il tie break e la partita (al terzo match point) col punteggio di 11 punti a 9 dopo due ore e sette minuti di gioco.