Lorenzo Musetti è il primo favorito del seeding al Sofia Open, l’ATP 250 che insieme a Metz chiude la stagione dei tornei “regolari” sfociando direttamente nelle ATP Finals di Torino. Esentato dal primo turno, in attesa di esordire nella capitale bulgara dove lo scorso anno a inizio ottobre fu fermato da Huesler in semifinale, Lorenzo risponde in italiano alle domande dell’inviato di Ubitennis Ivan Mrankov. Si parla del confronto tra quest’anno e il 2022, ma anche di Coppa Davis, di Jannik Sinner…
D. Saluti da parte di Ubaldo. Siamo all’ultimo torneo, come giudichi la tua stagione? È stata forse meno positiva rispetto all’anno scorso quando hai vinto due tornei? Però ci sono miglioramenti in tutti i settori del tuo gioco ed è anche normale per i giocatori più giovani avere un anno meno forte dopo quello dell’esplosione perché devono stabilizzarsi. Ti senti migliorato, pensi sia stata una stagione positiva?
“È stata una stagione non semplice, ma come hai detto tu anche di assestamento. Nella parte centrale sono riuscito a trovare un’ottima continuità in termini di risultati. Ovvio, è iniziata un po’ male. Avendo giocato tanto alla fine della scorsa stagione, è stato forse più complicato iniziare l’anno nuovo con un marcia alta. Quindi ci ho messo un po’ a carburare, ho giocato molto bene da Monte Carlo in poi. Diciamo che è stata una stagione con pochi picchi. L’anno scorso, le settimane di Amburgo, Napoli, Parigi-Bercy erano state molto alte come livello.
“Sicuramente mi sento migliorato come tennis e fisicamente, sto lavorando tanto, anche se la gente a volte vede solo i risultati ma non quello che c’è dietro. È stata una stagione di prime volte, anche se prendiamo l’esempio di Jannik, l’anno scorso ha avuto una stagione di adattamento, differente dagli standard che quest’anno ha messo in campo. E spero anch’io il prossimo anno di essere più centrato, più concreto in termini di risultati, di atteggiamento e tutto quanto.”
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D. Anche quest’anno fai parte della squadra di Coppa Davis, quindi la tua stagione finirà piuttosto tardi. Pensi che riuscirai a fare una preparazione migliore rispetto all’anno scorso visto che si prospetta lo stesso intervallo di tempo per riposare e allenarti? E, ultima domanda, quali pensi che siano le vostre chance per la Davis? Visto che mancano gli Usa, la Russia, la Spagna… Il nostro direttore scriveva che l’Italia è favorita insieme alla Serbia di Djokovic.
“Credo anche altre squadre, come l’Australia e il Canada che ha vinto l’anno scorso. La Coppa Davis è un evento a sé, non sempre chi ha il ranking migliore la porta a casa. Va a giornate, il doppio è fondamentale. Avere Jannik a disposizione ci dà una grossa mano. Credo che in questo momento stia giocando il suo miglior tennis. Gli auguro il meglio a Torino e che possa raggiungerci il più tardi possibile. È un bell’asso nella manica che speriamo di sfruttare.
“Riguardo alla preparazione, un po’ tutti i giocatori hanno un mese, dicembre, per preparare l’Australia. Purtroppo, giocando tutti così tanto, ci si deve adeguare. Servirebbero più giorni di stacco e ovviamente più settimane per caricare, lavorare e preparare la stagione. Però bisogna essere bravi a farlo nei tempi che abbiamo. Anche durante l’anno, lavorare per mantenere soprattutto la parte di prevenzione.”