[WC] F. Fognini b. [5] A. Bublik 4-6 7-6(7) 7-6(5)
Fabio Fognini (36 anni, numero 146 del ranking ATP) si qualifica ai quarti di finale del Moselle Open di Metz dopo aver battuto il numero 32 del mondo Alexander Bublik in due ore e cinquantacinque minuti di lotta con il punteggio di 4-6 7-6(7) 7-6(5). Una partita incredibile, nel corso della quale Fabio ha annullato tre match point (tutti nel secondo set: doppio fallo di Bublik, volèee assurda di Fabio, servizio da sotto di Bublik) per poi imporsi al tie break decisivo, non prima di aver sprecato l’occasione di servire per la partita sul 5-4 del terzo set (fallo di piede che ha cancellato un ace sul 30 pari, sarebbe stato match point Italia).
Fognini, che grazie a questo risultato guadagna una quindicina di posti in classifica, non raggiungeva i quarti di finale nel circuito ATP dal torneo di Belgrado del 2022 (più di un anno e mezzo fa) e domani sfiderà il vincente del match tra la sorpresa giordana Abdullah Shelbayh e il campione in carica del Moselle Open, ovvero Lorenzo Sonego.
Fabio, 36 anni e mezzo, nel corso del 2023 ha giocato quasi solamente a livello challenger (l’ultima vittoria a livello ATP, prima di quella di ieri con Seyboth Wild, risaliva addirittura al Roland Garros) e il risultato di oggi gli permette di rimanere in qualche modo romanticamente aggrappato alla sua carriera.
Primo set: Bublik scappa rapidamente sul 5 a 1, poi si distrae ma controlla senza problemi
Fabio purtroppo ricomincia da dove aveva lasciato ieri nel match con Seyboth Wild e un doppio fallo gli costa il break in apertura. Il servizio di Fognini è inconsistente: 41% di prime palle in campo, 3 doppi falli in totale, 5/17 con la seconda di servizio (29%). Numeri del genere non consentono di essere competitivi sul cemento indoor e Fabio (condizionato anche da un piccolo problema al braccio destro) viene costantemente travolto dalla potenza dei colpi di Bublik e riesce solo raramente a prendere in mano il gioco: la beffa è rappresentata dalla percentuale di punti vinti con la prima (11/12, 92%), un rendimento praticamente perfetto. “Non ne metto una” urla Fabio nel corso dell’ennesimo turno di battuta complicato e ovviamente si riferisce alla prima di servizio: se riuscisse ad alzare quella maledetta percentuale potrebbe tranquillamente giocarsi la partita, perlomeno rimanendo nella scia dell’avversario. Bublik invece dal canto suo nei primi tre turni di battuta perde solamente tre punti e in scioltezza si porta sul 5-1. A questo punto il kazako si distrae, non approfitta dell’ennesimo turno di servizio complesso per Fabio (2-5) e nel game successivo subisce addirittura il primo break dell’incontro, regalando il game con quattro errori gratuiti (3-5). Fognini nonostante il terzo doppio fallo prova a crederci (4-5) ma Bublik ritrova un pizzico di concentrazione e tiene a 15 l’ultimo turno di battuta del set chiudendo il parziale col punteggio di 6-4 in soli 36 minuti (contrassegnati da tanti errori e pochissimi scambi).
Secondo set: Fognini annulla tre match point e vince un tie break incredibile
Fabio finalmente mette a posto le sue percentuali al servizio (passando dal 41% di prime in campo del primo set al 63% del secondo set e anche sulla seconda la situazione diventa più gestibile e il 29% del primo set diventa un solido 47%) entrando finalmente nella partita dopo aver annullato due pericolosissime palle break nel primo game. Bublik col passare dei minuti diventa il vero Bublik e mette in mostra il suo classico tennis casuale e divertente, caratterizzato dalle seconde improvvisamente più potenti delle prime (nel secondo set metterà a segno 10 ace a fronte di 8 doppi falli) e dalle smorzate a occhi chiusi, che hanno lo scopo di nascondere i limiti di un dritto instabile. Fabio, al netto di un dritto meno fluido del solito, guadagna campo e comincia a mettere pressione in risposta al kazako, che al termine del settimo game distrugge la racchetta dopo aver sprecato un vantaggio di 0-30: è l’inizio della bagarre. Fabio spreca cinque palle break sul 4 a 3 (molto preciso il suo avversario al servizio) e nel game successivo è lui che deve annullarne una (clamoroso dritto lungolinea): altro drittone, stavolta in cross, e 5-4 Italia. Sul 5 pari però Fabio è costretto a cedere, perchè sul 30 pari commette il primo, sanguinoso, doppio fallo del secondo parziale e nel punto successivo il numero 32 del mondo prende l’iniziativa, guadagnandosi l’opportunità di servire per la partita grazie ad uno smash potente e preciso. Titoli di coda? Neanche per idea, perché da un lato Fabio non ha intenzione di mollare mentre Bublik è capace di cacciarsi nei pasticci da solo da un momento all’altro. Sul 30 pari mette a segno un ace di seconda a 218 km/h per poi auto-annullarsi il match point con un doppio fallo e una seconda in rete con la retromarcia a 120 km/h: tutto il contrario di tutto. Il ligure ci crede e si procura una palla break uscendo vincitore da una schermaglia a rete e inevitabile arriva l’ennesimo doppio fallo del kazako (che prosegue la sua personale roulette russa con una seconda di servizio a 190 km/h). Il tie break, se possibile, è ancora più difficile da interpretare rispetto agli ultimi game del set: Fabio prima si porta 2-0 (cinque punti consecutivi) ma poi perde tre punti consecutivi (doppio fallo sul 2 pari). Il kazako sembra più motivato del previsto, Fognini (36 anni, ormai fuori dalla top 145) vuole regalarsi la possibilità di sopravvivere ancora nel circuito ATP, è in poche parole una partita molto più tesa e sentita di quello che ci si aspettasse. Bublik si porta sul 5-3, ma l’italiano non molla e ricuce sul 5 pari (follia di Bublik, una via di mezzo tra un chop e una smorzata che finisce quasi fuori dal corridoio). Sul 5-6 Fognini annulla il secondo match point con la volèe più incredibile della carriera (solo telaio, traiettoria assurda) per poi però regalare un’altra palla della partita all’avversario con un banalissimo errore di dritto. Bublik, lo sappiamo, sa resistere a tutto tranne che alle tentazioni, e sul 7-6 e al terzo match point decide ovviamente di tirare fuori dal cilindro il primo servizio da sotto del match (una seconda di servizio) con Fabio che non si fa sorprendere attaccando rapidamente la rete. Il set finisce qui, perché gli ultimi due punti di Fognini sono tanto solidi (stupendo un rovescio in cross all’incrocio sul 7 pari col quale si procura il primo e decisivo set point) quanto inevitabili e l’italiano chiude il tie break col punteggio di 9 punti a 7 (durata del secondo set: un’ora e tredici minuti).
Terzo set: Fabio arriva a servire per il match ma non riesce a chiudere però poi vince il tie break decisivo
Fognini ormai risponde con continuità e di conseguenza parte nettamente meglio del suo avversario, procurandosi subito una palla break nel primo game del terzo set. Bublik gliela annulla ma l’equilibrio dura solo ancora per pochi minuti, perchè nel settimo game il kazako è costretto a cedere il servizio a 30 (rimontando da 0-40 a 30-40 per poi affossare un’orrenda smorzata di rovescio in rete): 4-3 e servizio Fognini. Fabio a volte perde il controllo del dritto ma in generale domina senza problemi gli scambi da fondocampo con Bublik costretto ad aggrapparsi solo e solamente al servizio (altri 7 ace nel terzo parziale) e a qualche soluzione estemporanea e improvvisata (spesso si tratta di palle corte casuali).
Fabio serve dunque per il match sul 5 a 4 e dopo aver recuperato da 15-30 a 30 pari, mette a segno un ace, che però viene cancellato dalla chiamata del giudice di linea: fallo di piede. L’italiano rivive nuovi e vecchi incubi ma prova a mantenere la concentrazione, non sbaglia la seconda di servizio, però Bublik ci sorprende mettendo in campo tutto quello che gli è rimasto nelle gambe con due punti consecutivi semplicemente perfetti, nei quali il kazako gioca un tennis incredibilmente attento. Controbreak, 5 pari, e tutto ancora in bilico. Si arriva dunque al tie break dove Fabio si porta per tre volte in vantaggio (1-0, 3-1, 5-3) facendosi però recuperare immediatamente i tre mini-break. Sul 5 pari Bublik regala un errore di rovescio che pesa una tonnellata e allora Fabio decide che è il momento di archiviare la pratica e sul 6-5 gioca un punto meraviglioso, con la classica transizione difesa-attacco in controtempo che l’ha reso uno dei tennisti più spettacolari del circuito ATP: Fabio chiude la partita dopo 2 ore e 55 minuti di lotta grazie ad una stop volley elegante e può finalmente esultare per la vittoria sicuramente più significativa del suo 2023.