Martina Trevisan (30 anni, numero 43 del mondo) nel primo singolare della sfida del Gruppo D delle Billie Jean King Cup Finals con la Francia ha sconfitto per la prima volta in carriera (dopo tre sconfitte in tre partite) Alize Cornet (33 anni, sprofondata al numero 118 del ranking WTA) con il punteggio di 2-6 6-2 6-2. Nel corso della conferenza stampa post-partita Martina ha affrontato i temi principali della partita.
“Sono troppo felice di aver vinto questa partita perché all’inizio ero molto nervosa: all’interno della squadra nessuno si aspettava schierassero Cornet per il primo singolare, ma io ne ero certa anche se chiaramente fino alle 9 di stamattina non ci sarebbe stata nessuna comunicazione ufficiale. Ho giocato tre volte con lei e ho sempre perso, questo ha inciso molto sulla tensione iniziale del primo set, non riuscivo a trovare il mio ritmo, non trovavo la chiave per vincere i punti”.
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Ma nel secondo set è arrivata la reazione di Martina, che è rimasta mentalmente nel match, in attesa di un calo fisico da parte della sua avversaria, cercando anche di cambiare qualcosa dal punto di vista tattico, anche grazie al contributo del capitano non-giocatore Tathiana Garbin: “Io non mollo mai, lotto a prescindere su tutte le palle, queste sono le mie caratteristiche, cerco sempre di stare nella partita, corro, faccio sentire la mia voce, mi carico. Nel primo set c’erano davvero troppe cose che non funzionavano – ammette la giocatrice mancina con un sorriso sincero – e di conseguenza ho cercato di cambiare qualcosa nel mio gioco, anche grazie ai consigli di Tathiana, ad esempio ho cercato di alzare un po’ di più le traiettorie dei miei colpi, volevo contenere i rischi. Stavo commettendo troppi errori gratuiti e avevo bisogno di colpire più palle possibili”.
Martina ha anche parlato del suo ruolo all’interno del gruppo e dell’orgoglio di rappresentare la propria nazione in un evento del genere: “Quando non c’è Camila sono la più grande del gruppo, mi sento un po’ la veterana, spero di aiutare le altre ragazze, è una fortuna essere qui a giocare per la propria Nazione, indipendentemente dal risultato, mi sento molto fortunata e felice e spero di trasmettere questo messaggio anche alle mie compagne: stamattina ad esempio mi sono svegliata e mi sono sentita davvero fortunata e orgogliosa di poter giocare questa partita”.