Da Siviglia, il nostro inviato
Girone A
Repubblica Ceca-USA 2-1
D. Collins b. K. Siniakova 6-3 6-1
M. Vondrousova b. S. Kenin 6-1 6-1
B. Krejcikova/K. Siniakova b. D. Collins/T. Townsend6-3 7-5
Per il secondo anno consecutivo, e per la quindicesima volta nella storia della competizione, si affrontano le due Nazioni più titolate: gli Stati Uniti vantano 18 titoli e la Repubblica Ceca 11 (inclusi quelli della Cecoslovacchia). È stato il Paese est-europeo a portare a casa la sfida – per la terza volta consecutiva contro le americane – con in palio la semifinale contro il Canada (dall’altra parte ci sono Italia e Slovenia). Il girone A di queste Billie Jean King Cup Finals includeva le due squadre favorite per la vittoria finale, e lo scontro non ha tradito le attese seppur i match di singolare non siano stati particolarmente equilibrati. L’atmosfera è stata comunque ravvivata dal vivo coinvolgimento del pubblico, mentre sul Campo Centrale giocava la Spagna il suo match ininfluente contro la Polinia (e la musica a tutto volume raggiungeva anche il Campo 1).
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Il carisma di Collins fa sognare gli USA
Danielle Collins, come ieri contro la 18enne svizzera Naef, ha fatto il suo portando il primo punto al team stelle e strisce, battendo 6-3 6-1 una incostante Katerina Siniakova. Il primo set si decide con un unico break nell’ottavo game concesso dalla ceca con un doppio fallo (il suo secondo del match) che manda Collins a servire per il primo set sul 5-3. L’americana, convinta nel gioco e nel linguaggio del corpo, non delude e chiude senza problemi trovando ottime soluzioni col rovescio. Questo colpo funziona alla grande anche nel secondo parziale, permettendo alla numero 55 del mondo di passare subito avanti. La ceca, molto più esperta anche in doppio, continua a variegare di più i colpi con qualche smorzata e discesa a rete, ma Collins con grande atleticità arriva su tutte le palle e aumenta ancor di pù l’aggressività da fondo. Le crepe nel servizio di Siniakova aumentano e perde nuovamente la battuta. Ormai la strada per il primo punto in questo tie è spianata per il team USA che non si lascia sfuggire la chance. Danielle chiude 6-3 6-2 in un’ora e 26 minuti.
Il jet lag è passato, Vondrousova senza problemi su Kenin
Il secondo singolare di questa super sfida vede affrontarsi le numero 1 delle rispettive squadre ed entrambe sono campionesse Slam: per gli USA c’è Sofia Kenin, vincitrice dell’Australian Open 2020, mentre per la Repubblica Ceca c’è Marketa Vondrousova, campionessa in carica di Wimbledon, unica top 10 presente all’evento. Se nel primo match era stata l’americana a passarsela bene, questo invece è un vero e proprio assolo della mancina ceca, che col potente servizio domina la sua avversaria, spesso mettendosi in posizione di vantaggio nello scambio già col colpo di inizio gioco. Il primo set va rapido in favore di Vondrousova, 6-1 in poco più di mezz’ora; e né il toilet break di Kenin, uscita dal campo assieme al Capitano Kathy Rinaldi né tanto meno l’arrivo sugli spalti di Billie Jean King in persona (presente anche dopo al doppio e accolta da un boato del pubblico) aiuta la numero 33 a scuotersi. Vondrousova, attuale numero 7 del mondo e reduce da 5 sconfitte consecutive inclusi tutti i match alle recenti WTA Finals, domina anche il secondo set chiuso con un altro 6-1.
Krejcikova e Siniakova sono una sentenza in coppia
La Repubblica Ceca in doppio può contare su una coppia a dir poco consolidata formata da Katerina Siniakova e Barbora Krejcikova, ex numero 1 del mondo. Anche dall’altra parte c’era una specialista, Taylor Townsend, attuale numero 7 della specialità, affiancata da Collins, numero 84 di doppio, ma le ceche hanno comunque vinto, 6-3 7-5, raggiungendo la semifinale per il secondo anno consecutivo. Purtroppo a far registrare una prestazione altalenante è proprio Townsend, la quale perde quattro volte il servizio (tre volte nel secondo set) ma si fa perdonare con delle giocate sublimi sotto rete, le migliori di una partita in generale spettacolare. “Il rimpianto più grande sono stati i tanti game persi dal 40 pari. In doppio non ci sono vantaggi e quindi bisogna essere aggressive, forse noi dovevamo esserle di più mentre in quelle occasioni abbiamo commesso troppi errori gratuiti” così in conferenza stampa ha spiegato Taylor.
Le ceche invece salgono di livello quando i set si avvicinano alla conclusione, trovando una complicità e un’intelligenza tattica che spiega i 7 Slam vinti su 8 finali disputate insieme. Krejcikova copre alla grande la rete mentre Siniakova è reattiva da fondo e combinando queste abilità le statunitensi non hanno scampo. A questo punto la Repubblica Ceca è la chiara favorita per il titolo, quello che sarebbe il primo dal 2018.