[7] A. Zverev b. [2] C. Alcaraz 6-7(3) 6-3 6-4
Ha decisamente ribaltato i pronostici Alexander Zverev in questo primo match del gruppo rosso che lo vedeva impegnato con il numero 2 al mondo Carlos Alcaraz al debutto in questa competizione. Lo score recita un sorprendente 6-7(3) 6-3 6-4 in favore del tedesco dopo due ore e trentaquattro minuti di tennis. Con questo match Zverev si porta in vantaggio sui confronti diretti con lo spagnolo – ora 4-3 per il teutonico, che aveva vinto l’unico scontro sul cemento indoor contro l’iberico due anni fa a Vienna, ma che allo US Open di quest’anno ha racimolato poco niente a livello di quarti di finale –, in campo per la prima volta alle Nitto ATP Finals dato che l’anno scorso fu costretto a dare forfait per un infortunio. Arrivati a Torino reduci sicuramente non dal loro miglior periodo, i due tennisti hanno dato vita a un incontro non incredibile ma che a tratti ha regalato qualche colpo da incorniciare.
Dopo un primo set in cui ha fatto fatica a decollare ma poi ha risolto nel migliore dei modi al tie-break giocando un tennis sopraffino, Alcaraz dal secondo parziale in poi ha messo a segno una quantità esorbitante di gratuiti che, sommati alla precisione e all’efficacia di Zverev al servizio, hanno concesso un paio di volte il break al tedesco. Per quest’ultimo, poi, è stata una passeggiata tenere i turni di battuta valevoli per la vittoria della seconda e della terza frazione. Infatti, Zverev ha terminato l’incontro con un saldo totale di 16 ace (11 per Alcaraz) e 77% di prime in campo con ben 79% di punti vinti con questo colpo (per il giovane murciano 70% e 73%). Testimoni della scarsa prova di Alcaraz sono i suoi 15 errori gratuiti (Zverev solamente 5) che palesano la volontà dello spagnolo di attaccare il più delle molte, ma anche sotto questo aspetto il tedesco alla fine del match ha avuto la meglio, terminando con 37 vincenti contro i 30 di Alcaraz. Insomma, il numero 2 ATP dovrà cambiare qualcosa in vista del suo secondo match, perché in questo incontro non è sembrato a suo completo agio con i fondamentali. Zverev, invece, può essere più che contento della sua performance odierna e se continuerà con queste percentuali al servizio sarà difficile da contrastare. Rublev, Medvedev tenetevi pronti perché su questi campi il tedesco è una mina vagante.
Primo set: Alcaraz fatica a ingranare ma la spunta con precisione e carattere
Nessun problema per entrambi i tennisti in avvio di match. Sia Alcaraz che Zverev sembrano essersi scaldati bene; tengono quindi il loro primo turno di battuta a 15 sferrando una prima dopo l’altra e svariati uno-due che, grazie alla superficie rapida, risultano difficilmente contrastabili dal giocatore in risposta. Nel terzo gioco il giovane murciano tenta di sorprendere l’avversario aggredendolo, ma un paio di brutti errori concedono al tennista tedesco due palle break consecutive. Con uno scambio risoltosi con l’ennesimo errore di Alcaraz arriva il break in favore del teutonico, maggiormente per demerito dell’avversario che per merito suo. A Zverev, però, questo importa poco e tenendo il servizio a 15 sale poi 3-1. Alcaraz fino ad ora sembra non essere particolarmente centrato con i colpi e subisce spesso il ritmo pressante dell’avversario che, dal canto suo, smista bene le direzioni cercando in primis la profondità. Almeno con il servizio il numero 2 al mondo è abile nel tenere testa allo sfidante e lo segue nel punteggio, sempre, però, restando sotto di un break. Ma ecco che la reazione di Alcaraz non si fa attendere e, tra magie atletico-tecniche che lo contraddistinguono, il vincitore di Wimbledon strappa a 0 la battuta all’avversario. Quest’ultimo risponde all’aggancio dello spagnolo nel punteggio con uno stupendo gioco in risposta nel quale si procura ben tre break point consecutivi, ma Alcaraz glieli annulla tutti uno dopo l’altro grazie a ottime prime piazzate negli ultimi centimetri disponibili del quadrato mirato. Annullata un’altra chance il ventenne iberico mette la freccia e, in seguito, con una battuta attua il sorpasso. Da 3-1 per Zverev a 4-3 in favore di Alcaraz. Nonostante qualche sbavatura con i fondamentali il tennista spagnolo si assicura il 5-4 e il tedesco, al momento di servire per rimanere nel set, sfodera un tennis prudente ma efficace che gli consente di giocarsela ancora per portarsi a casa il parziale. Alcaraz, però, non è d’accordo con le intenzioni dell’avversario e inizia così a pressarlo sin dai primi colpi soprattutto dal lato del dritto. Seguendo questo colpo a rete un paio di volte lo spagnolo si procura due set point consecutivi, ma Zverev rimane freddo e concentrato e grazie a due straordinari servizi cancella entrambe le chance avversarie. Successivamente Alcaraz spreca la sua terza opportunità con una brutta volée di dritto terminata in corridoio e il tedesco lo punisce portandolo al tie-break dopo quasi un’ora di gioco. Qui il primo a giungere a un allungo è l’iberico, che poco prima del cambio di campo guadagna un mini-break e si porta sul 4-2. Alcaraz custodisce gelosamente questo piccolo ma inestimabile vantaggio e, dopo essersi conquistato tre set point consecutivi, chiude il parziale per 7 punti a 3 al tie-break dopo un’ora e sei minuti di gioco.
Secondo set: Zverev incamera un break, poi al servizio non concede nulla
A partire al servizio questa volta è Zverev. Il tedesco arranca nel gioco d’apertura, ma nonostante sia spesso vittima della profondità di Alcaraz che lo porta più di una volta a commettere errori forzati, riesce comunque a partire in testa nel secondo parziale. Perdipiù, nel secondo gioco è il teutonico ad alzare il livello degli scambi soprattutto sulla diagonale del dritto e, in questo modo, riesce a strappare il servizio allo spagnolo che nel game seguente non raccoglie neanche un punto e lascia avanzare indisturbato Zverev sul 3-0. Alcaraz in questi minuti sembra non riuscire a sprigionare la sua inconfondibile potenza soprattutto quando si trova in risposta, ma il merito in questo frangente del match va al campione del 500 di Amburgo, che con il servizio risulta essere praticamente ingiocabile. Il parziale continua a procedere con questo leitmotiv e lo score dopo mezz’ora recita 5-2 in favore di Zverev, intenzionato più che mai a giocarsi questa sfida al set decisivo. E che terzo set sia, dopo un’ora e quarantasette minuti di gioco e in seguito a un incredibile parziale messo in tasca dal teutonico a suon di ace (7) con il punteggio di 6-3.
Terzo set: Alcaraz troppo falloso, Zverev lo punisce con la battuta. Il match è del tedesco
Concentrati più che mai, entrambi i tennisti tengono il rispettivo primo turno di battuta senza particolari patemi. Alcaraz però perde per qualche attimo la lucidità e concede palla break a Zverev che, vittima di una repentina discesa a rete dell’avversario, non concretizza la chance e lascia avanzare l’iberico sul 2-1. Continuano gli errori per Alcaraz, uno dopo l’altro e spesso anche in uscita dal servizio; Zverev questa volta non si lascia scappar via l’occasione, con un’ottima risposta-passante di dritto brekka l’avversario e vola sul 3-2. C’è poi lo spavento di una caduta che ha ricordato quella dello scorso anno in semifinale al Roland Garros (ma la caviglia coinvolta era la sinistra, non la destra infortunata in passato).
Superato il momento senza la necessità di un medical time out, il numero 7 ATP conferma con autorevolezza il break appena conquistato e sempre grazie alla sua devastante battuta si costruisce, punto dopo punto, la possibilità quantomeno di andare a servire per il match, non prima di aver contrastato un momento d’orgoglio di Alcaraz che lo aveva costretto ai vantaggi nell’ottavo game. Al momento fatidico il campione delle Finals 2021 è costretto a giocare il suo miglior tennis contro un Alcaraz che non sembra aver neanche lontanamente gettato la spugna. Quando va a servire per il match, deve tirare fuori un passante di rovescio incredibile per arginare la resistenza dello spagnolo.
Annullata una pericolosissima palla break con un’ottima prima, Zverev fa ancora affidamento sul colpo di inizio gioco e proprio grazie a quest’arma chiude l’incontro con il punteggio di 6-7(3) 6-3 6-4 in due ore e trentaquattro minuti di gioco. Semplicemente un Alcaraz troppo falloso e poco pimpante ha lasciato il passo a un cinico Zverev che con il servizio, soprattutto nel secondo e nel terzo parziale, è stato impeccabile. D’altronde non ha vinto due anni fa le Finals di Torino per caso. In quell’occasione il tedesco fu stellare e ora, dopo due stagioni, vorrà ripetersi. Attenti a Zverev.