C. Alcaraz b. D. Medvedev 6-4 6-4
“Alea iacta est”: sarà Daniil Medvedev l’avversario in semifinale di Jannik Sinner. Carlos Alcaraz si regala l’incrocio in semifinale con Novak Djokovic dominando il russo con un doppio 6-4. In un’ora e 21′, lo spagnolo chiude la pratica senza mai perdere il servizio e mostrando una crescita notevole rispetto al suo esordio. Il russo ha sofferto tantissimo con la seconda di servizio, e, in generale, ha raccolto pochissimo sotto rete, territorio non suo, ma zona del campo in cui è sempre stato sollecitato da Alcaraz. 22 vincenti contro i 14 del russo hanno fatto la differenza, così come i 20/25 giocati a rete dallo spagnolo. Il meglio che il tennis attuale possa offrire: tutti comodi per due semifinale che si preannunciano ricche di classe. Con questo successo lo spagnolo avanza nei confronti diretti con il russo.
Medvedev parte meglio, ma finisce peggio
Si comincia con il russo al servizio e un doppio fallo per rompere il ghiaccio. Poi scalda il braccio, piazza la prima di servizio e, infine, lucra su un dritto in rete dello spagnolo. Alcaraz si porta 0-30 sul servizio di Medvedev, ma sbaglia un dritto che avrebbe potuto aprire altri scenari.
Va in difficoltà, invece, sul suo di servizio con il russo che risponde indietreggiando di parecchio oltre la linea di fondo. Lo spagnolo offre le prime due palle break della gara: la prima se ne va su errore un risposta del suo avversario, la seconda con un servizio preciso. Prova a sfondare con il dritto, ma Medvedev regge da autentico muro e allora risolve tutto con un tocco a rete morbido e incrociato che vede illuminarsi il PalaAlpitour appena tocca il campo.
Passata la paura, Carlitos sa che dall’altra parte della rete nulla gli verrà regalato. Il russo è solidissimo in battuta e trova il primo ace a scardinare una situazione che sembrava complicata. Alcaraz, invece, per togliersi dai guai decide di accorciare il campo e presentarsi a rete dove riesce a prevalere sul suo avversario: 3-3.
Nel settimo game arriva la prima svolta: Medvedev non fa la differenza con il suo servizio e si ritrova rapidamente 0-40, con lo spagnolo che strappa applausi e si ritrova a condurre nel parziale. Poco da rimproverarsi il russo che commette un solo errore gratuito, stimolato dai colpi dello spagnolo. Una risposta di dritto lo mando sul 4-3.
Medvedev reagisce subito: piedi in campo, dritto importante a 0-30. Alcaraz tira su un bel game con grande coraggio, giocando con grande personalità. Lo mette alle corde si ritrova 5-3. Il russo si tiene in vita, ma cede al primo setpoint: il livello dello spagnolo è sublime e chiude 6-4 in 39’. Sul primo setpoint accenna a seguire il servizio, poi torna sui suoi passi e resiste alla sfuriata di dritto del russo, prima di chiudere con un colpo d’autore che rimane in campo e gli vale il primo parziale.
Alcaraz non sbaglia più e decide l’ordine delle semifinali
Medvedev riesce ad arginare l’istinto dell’avversario e a partire bene nel secondo set.
Un doppio fallo e un dritto vincente equilibrano il primo turno di servizio del set da parte dello spagnolo. Rimane avanti di un punto il russo grazie a un passante di dritto spettacolare che punisce Alcaraz che cercava di avvicinarsi a rete. Tiene duro lo spagnolo che reagisce da grande campione e ha un disegno tattico ben preciso: incollare sulla linea di fondo il suo avversario e prendere il controllo della rete appena possibile. Con la sua mano delicata fa il resto: con una seconda parente stretta di una prima fa mezzo punto, il resto con lo smash a rete.
Con un dritto in corridoio si mette nei guai il russo che sperava in un terzo game più sereno. L’incedere dello spagnolo è imponente e piovono gratuiti dall’altra parte della rete. Il terzo errore di fila arriva dopo un’ottima prima e un dritto scagliato in prossima della rete che finisce sul fondo di parecchio. Ci sono due palle break per Alcaraz: non può nulla sulla prima, sulla seconda cerca di uscire dal forcing del russo e mette in rete un dritto. C’è differenza tra la prima e la seconda palla del russo con cui ottiene pochissimo, 5/12, fino a questo momento. Medvedev potrebbe chiudere il game, ma lo spagnolo non è convinto e lo costringe ancora alla parità, accorciando il campo come da copione. Una rasoiata di rovescio e un’ottima prima valgono il soffertissimo 2-1 in favore del russo.
Alcaraz torna in modalità “non sbaglio mai” e rapidamente si torna a raccontare del servizio del russo che funziona a tal punto da chiudere la pratica quinto game a 0, con due aces che piovono consecutivi. Ci sono undici punti consecutivi per chi va al servizio, con un lob dello spagnolo che finisce fuori di pochissimo e interrompe questo dato statistico. Un drittone di Medvedev, quasi dagli spalti, dimezza lo svantaggio ma è bravo Carlos a chiudere rapidamente i giochi.
Una volee di rovescio finisce in corridoio e costringe lo spagnolo a inseguire. Sempre sotto di un quindici, prende due righe e dopo aver resistito alla sfuriata russa, a rete chiude con una volee di dritto. Poi capovolge rapidamente lo scambio costringe il suo avversario a remare da fondo campo.
La condanna alla sconfitta Medvedev la firma nel nono gioco: comincia ad handicap un game che finirà peggio. Sbaglia di dritto e conclude con un doppio fallo: Alcaraz è pronto a servire per il match. Impressionante lo spagnolo, non trema e anzi regala altri quattro colpi d’autore. Carlos si regala Nole, al russo l’incrocio con Sinner in un sabato da sogno a Torino.
LE PAROLE A CALDO – Le dichiarazioni di Alcaraz nel in campo dopo il match: “Sono contento di poter giocare le semifinali qui per la prima volta. Ho giocato una grande partita contro Medvedev, e così nelle ultime due partite, sono felice che sia andata così. L’allenamento, e tutto ciò che ho fatto ieri prima di questa partita, è stato fatto alla perfezione con il mio team. Sapevo che sarebbe stato difficile giocare contro Daniil su una superficie così veloce. Ho giocato aggressivo, ma questo è il mio gioco. Con Rublev ho fatto lo stesso, oggi l’ho fatto davvero bene. Parliamo ogni giorno con Juan Carlos [Ferrero] e con il mio team lavoriamo in questo senso, mi dicono sempre di andare a rete. Contro un giocatore come Medvedev che risponde molto lontano l’ho fatto spesso“