Ha vinto più Slam di tutti, più ATP Finals di tutti, più Masters1000 di tutti. È colui che più di tutti è rimasto (e ancora a lungo rimarrà) al n°1 del mondo e, incredibilmente, sembra ancora quello con più fame di tutti. Sono finite le parole per Novak Djokovic, quindi ci limitiamo ai fatti. Per la settima volta in carriera, battendo in finale Jannik Sinner, si laurea Maestro e conclude al meglio un 2023 clamoroso. E a Malaga può aggiungere la ciliegina su una torta già estremamente deliziosa. Queste le sue impressioni in conferenza stampa.
“Forse quelle contro Sinner e Alcaraz, date le circostanze, sono le due migliori partite che ho giocato in stagione. Le qualità di entrambi sono noti a tutti, affrontare Sinner di fronte alla sua gente e il modo in cui ho finito la stagione è incredibile” – ha esordito il n°1 del mondo nell’ultima conferenza di queste ATP Finals, accolto dall’applauso dei giornalisti presenti. “Forse mentalmente non sono stato totalmente presente nel torneo, dopo che ho vinto contro Rune e ho raggiunto il n°1 del mondo diciamo che non ero sempre presente. Devo però ringraziare Jannik per avermi permesso di giocare la semifinale, contro di lui sono stato molto aggressivo e quella è stata la più grande differenza rispetto alla partita precedente”. Di seguito le risposte alle domande poste in conferenza.
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D: Qual è stata la sensazione migliore, il match point o aver abbracciato i bambini?
Novak Djokovic: “Scelgo sempre i bambini. Vincere un match così importante è sempre una sensazione fantastica e un grande sollievo. Stavo giocando un ottimo tennis, poi ho iniziato a mettere qualche prima in meno ed è entrato in gioco il pubblico. Sinner ha sbagliato quel dritto sulla parità del 4-3. Ho sentito fin dall’inizio che sia io che lui avevamo energie diverse rispetto alla partita di mercoledì, forse lui non è stato così libero e in fiducia rispetto alle altre quattro partite precedenti. Mi sono detto che dovevo essere io a comandare e a decidere il mio destino. È stato quello credo il cambiamento più importante, mi dispiace che lui abbia chiuso con il doppio fallo”.
D: Che cosa ti mantiene motivato per il prossimo anno? Come si può fare meglio di così?
Novak Djokovic: “Be’, puoi vincere tutti e 4 gli Slam! La motivazione resta alta, il mio corpo continua a supportarmi e ho un grande team alle mie spalle. Alla fine la gente ti vede giocare, ma non vede quello che fai per arrivare a quel punto ed essere al massimo dove vuoi esserlo. Vedremo se il mio 2024 sarà così fantastico, ma cercherò di mantenermi motivato per mantenere questo livello”.
D: Le Olimpiadi ormai sono l’unico successo importante che ti manca, saranno una priorità nel tuo 2024?
Novak Djokovic: “Per me saranno sicuramente uno degli obiettivi principali oltre agli Slam. Quella della prossima stagione sarà una programmazione molto dura, le Olimpiadi si giocano in una parte dell’anno molto complessa in cui si passa da molte superfici, da quella più lenta a quella più veloce e si torna a quella più lenta. Dovrò parlare bene con il mio team per capire come gestirmi e programmare al meglio il tutto”.
D: È meglio questo Djokovic o quello di dieci anni fa?
Novak Djokovic: “Dieci anni fa era il 2013, quindi direi quello di adesso. Il 2015 è stato l’anno migliore della mia carriera, unito alla prima metà di 2016 direi che è stato il mio miglior momento. Oggi non gioco come giocavo dieci anni fa, in una recente intervista mi hanno chiesto chi vincerebbe tra i due: sicuramente quello di 36 anni! No, scherzo, non lo so, però indubbiamente il Novak odierno darebbe molto filo da torcere al Novak di dieci anni più giovane”.
D: Che cosa ti spinge ad andare ancora avanti?
Novak Djokovic: “Ancora una volta ho confermato che la giusta programmazione mi dà i risultati che voglio. Non ero fiducioso sulla terra fino al Roland Garros, ma negli Slam sono un giocatore diverso e vincere il 23esimo Slam è stato uno dei momenti chiave della stagione. Da quel momento ho perso solo due partite, mentalmente e a livello di gioco sulla terra mi sembra di vivere un po’ sulle montagne russe, ma ho imparato a non mettere troppa negatività su me stesso quando le cose non vanno bene. La cosa più difficile per me è anche capire come rimanere presente nella vita di mia moglie e dei miei bambini. Mi chiedo sempre quanto ancora dovrei continuare, ma mi sento fortunato di avere sempre qualcuno vicino pronto a supportarmi. Però amo ancora la competizione, vincere tornei ed essere il migliore al mondo, voglio continuare a scrivere la storia di questo sport. Poi ci sono un sacco di persone che mi supportano, anche questo è molto motivante”.
D: Oggi hai superato il record di Federer come vittorie alle Finals, battendo tra semifinale e finale i tuoi ultimi due grandi rivali. Come te lo spieghi?
Novak Djokovic: “Voglio che chiunque mi affronti senta la pressione quando scende in campo contro di me e che sappia che avrà bisogno del suo miglior tennis per battermi. Più vinco e più questa aura cresce, per me è un’ottima cosa. Quanto a Sinner, sarei molto sorpreso se Jannik non vincesse Slam e non diventasse n°1, ciò che ho detto in campo sul suo conto lo penso davvero. Lui, Alcaraz e Rune saranno i nuovi big3 se così volete chiamarli, credo che andrò avanti almeno fino a quando riuscirò a batterli. Il tennis italiano è in ottime mani, lui è molto professionale e ama il suo paese. È fantastico che ci sia un torneo così importante in un paese che ama il tennis così tanto. Non c’è solo Sinner, anche Berrettini ha raggiunto grandi risultati, prima di lui Fognini, c’è anche Musetti e molti altri talenti”.