N. Djokovic b. C. Norrie 6-4 6-4
Nella vita ormai ci sono rimaste 3 certezze: la morte, le tasse e Novak Djokovic. Un Nole in missione dispone in circa 100 minuti di Cameron Norrie. Sabato contro Sinner sarà l’end game di questo 2023. Il vincitore di questo scontro fra titani meriterebbe senz’altro di portarsi a casa l’insalatiera. Tuttavia un match fra Arnaldi, Sonego o Kecmanovic contro Thompson è tutt’altro che deciso in partenza a parere di chi scrive. Nessuno dei 3 secondi violini sopra citati vale lo Shapovalov dello scorso finale di stagione, che in cordata con Auger Aliassime ha regalato la coppa Davis al Canada. Tuttavia se volete un parere discordante potete leggere l’editoriale del direttore.
Le quote davano nella migliore delle ipotesi Norrie vincente con una quota di 8,5; tradotto in percentuale circa un 10% di chance di vittoria; anche i precedenti erano nettamente a favore di Nole, che conduce per 3-0, per un totale di 7 set a 1 per Nole. Quello forse più significativo è datato 2021, alle ATP Finals, quando Nole ha letteralmente distrutto Cameron.
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Primo set – Djokovic sul velluto
Fin dall’avvio si capisce che Djokovic non ha tanta voglia di scherzare e Norrie, che inizia il match al servizio, deve subito fare gli straordinari per non essere messo sotto.
Cameron però gioca a braccio sciolto e psicologicamente è nelle migliori condizioni; se dovesse vincere diventerebbe eroe nazionale, mentre se dovesse perdere nessuno lo trascinerebbe sul banco degli imputati. Inizio di qualità per il britannico: rispetto alle sue ultime apparizioni indoor la palla viaggia decisamente di più; a Vienna ad esempio contro Zverev ricordiamo una sua performance veramente di bassa lega.
Dall’altra parte della rete inizio praticamente perfetto per Nole, che nei primi due game perde per strada un solo 15.
Si arriva così al quinto game con Norrie che lascia intravedere le prime crepe, con un paio di errori che mandano Djokovic sul 15-40. Prima palla break salvata con un servizio vincente, la risposta di Nole si ferma sul nastro. Sulla seconda opportunità però scambio lungo nel quale Djokovic tiene tutto e dopo aver cucinato Norrie a fuoco lento si va a prendere il punto a rete. Una soluzione che 5 anni fa avremmo classificato come estemporanea, ma che ormai non ci stupisce più di tanto.
Il serbo va di fretta stasera, andiamo vicini anche al doppio break ma il britannico salva altre 4 palle break e prova a rimanere in scia; la garra di Nole comunque incendia il tifo serbo, molto presente oggi sugli spalti. Djokovic in conferenza stampa si è lamentato della formula della Davis e del fatto che l’ambiente non sia quello solito della formula storica degli home/away tie, ma stasera Malaga sembra Belgrado.
Per non farci mancare niente e scaldare ancor di più gli animi ci pensa anche Djokovic, che dopo aver conquistato il set con un gran scambio ringrazia con un bacetto ironico il pubblico di fede britannica.
Per dare un’idea della dominanza di Djokovic in questo primo set bastano un paio di numeri:
Punti persi al servizio | Conteggio |
Novak Djokovic | 3 |
Cameron Norrie | 15 |
Secondo set – Norrie ci mette l’orgoglio, ma oggi non basta
Dopo i 50 minuti del primo parziale riprendono le ostilità con Norrie al servizio; com’era prevedibile il serbo non molla la presa e anzi bussa subito alla porta del britannico con alcuni quesiti complicati, che prendono le sembianze di 3 palle break consecutive. Norrie non trova contromisure adeguate ai problemi posti da Djokovic e con un mesto dritto lungolinea affossato a mezza rete regala il break a Djokovic.
Il britannico, come nei precedenti scontri con Nole, non sembra avere gli strumenti adatti per dargli fastidio. Dovrebbe farsi prestare la cassetta degli attrezzi da Sinner, che però a quest’ora sarà già in albergo a recuperare le energie.
Match che prosegue con Norrie che si danna l’anima per allungare la tenzone. Quinto game in cui Norrie tira fuori l’orgoglio e gioca per la bandiera. Game fiume da 20 punti nel quale il britannico si rifiuta di abbassare le armi, evitando così il mortifero doppio break. Nel corso del gioco c’è spazio anche un fallo di piede chiamato dalla panchina serba e confermato dall’arbitro in modo un po’ curioso che poteva far cadere le braccia a Norrie. Nell’occasione Cameron passa da un ace a una seconda di servizio. Non certo il massimo per lui, che però tiene botta.
Visto che siamo già con la testa alla semifinale di sabato ne approfittiamo per segnalarvi una situazione di gioco peculiare: in questo quinto gioco interminabile Nole ha insistito parecchio con dei cross stretti di dritto molto efficaci. Non ci stupirebbe se queste fossero le prove generali per la sfida di sabato e Nole utilizzasse questa soluzione nei momenti caldi del match per destabilizzare il gioco di Sinner.
Ma rimaniamo sul match: nel sesto gioco Norrie ha l’ardire di mettere assieme due punti nello stesso game di servizio del serbo, che sul 30-30 gioca la carta della sorpresa con un serve and volley di pregevole fattura e chiude con il servizio. Non appena serve alzare il livello Novak non ha problemi a farlo, come una fuoriserie che viaggia a velocità di crociera senza inserire le marce alte.
Si arriva così alla stretta finale del set, con Djokovic che va a servire per il match, avendo perso fino a questo punto la miseria di 8 punti sulla propria battuta in tutto il match. Sembra una mission impossible e difatti lo è, visto che Nole chiude il match con un game perfetto, con tanto di 3 ace e rovescio vincente a baciare la linea.
Sarà quindi Serbia Italia sabato pomeriggio: tenetevi liberi, dalle 16 cominceranno le ostilità!