Sul sito ufficiale dell’ATP Tour appare una presentazione di Abdullah Shelbayh, ventenne tennista giordano inserito com una wild card tra gli otto partecipanti alle prossime ATP Next Gen Finals in scena dal 28 novembre al 2 dicembre 2023 presso il King Abdullah Sports City di Jeddah, in Arabia Saudita. Giovane pioniere del nostro sport nel Medio Oriente, Abdullah è stato il primo giordano a vincere un match di un main draw ATP, a Banja Luka in aprile con Elias Ymer; ha poi vinto il challenger di Charleston a settembre, superando l’americano Crawford in finale.
Il giovane arabo riconosce che “si sente la pressione di rappresentare il paese di origine, ma è una pressione buona e io ne sono felice. Quando ho iniziato a viaggiare e a giocare i tornei più importanti a livello junior mi sono accorto che si cominciava a parlare di me e ho avvertito che non stavo rappresentando solo me stesso e la mia famiglia”.
La famiglia di Albullah ha ricevuto la visita nel 2016 di Toni Nadal, che ha reclutato l’allora tredicenne speranza del tennis nell’Accademia di Rafa. Da allora l’asso maiorchino è diventato l’idolo del teenager arabo, che si è spinto a cambiare mano passando la racchetta dalla destra alla sinistra, proprio come fece il 22 volte campione Slam. “L’ho deciso” – dice Shelbayh – “in brevissimo tempo: adoravo Roger Federer e stavo seguendo un match dello svizzero con un tennista che non conoscevo, appunto Nadal. Il giorno dopo ho cambiato mano!”.
Un altro punto di riferimento per lui è anche Ons Jabeur. “È incredibile cosa sia riuscita a fare Ons, soprattutto in questi ultimi tre anni. È cresciuta tantissimo. Mi sono allenato con lei quando ero molto giovane e l’ho trovata una persona eccezionalmente umile; la strada che ha saputo percorrere è fonte di ispirazione per tutto il mondo arabo. Lei mi ha confidato di essersi informata in merito ai miei progressi, e di essere molto contenta per me”.
Le prossime ATP Next Gen Finals sono secondo Abdullah una grande opportunità per la regione: “E’ bello che la sede cambi ogni tanto, in questo modo si da l’occasione di promuovere il tennis in posti nuovi, dove potranno nascere nei prossimi anni nuovi talenti. Il torneo delle nuove generazioni sicuramente attirerà l’attenzione dei più giovani. Essere giordano mi motiva per essere parte di questo processo di crescita del movimento. Spero presto possano esserci nuovi talenti provenienti dalla mia stessa regione”.