Ci si attendeva un successo francese alle Next Gen ATP Finals di Jeddah. Arthur Fils e Luca Van Assche si presentavano come favoriti, considerando la classifica dei partecipanti. Ad avere la meglio, però, è stato il serbo Hamad Medjedovic, nonostante tra l’altro fosse l’ultimo atterrato in quel di Jeddah, dato che era presente nella rosa della Serbia che a Malaga si è arresa all’Italia in semifinale di Coppa Davis.
Ma chi è il nuovo campione delle Next Gen Finals?
Hamad Medjedovic è nato a Novi Pazar il 18 luglio 2003 e proprio in questa cittadina di poco più di 100 mila abitanti ha iniziato a giocare a tennis con il suo coach Edis Fetic. All’età di 10 anni, alla ricerca di strutture più adeguate, Hamad si trasferì a Belgrado.
A livello Junior vanta come best ranking la posizione numero 9 raggiunta ad inizio 2021. Negli Slam junior non sono arrivati grandi risultati. Fece il suo esordio nel main draw allo US Open 2019, uscendo al primo turno contro il bielorusso Zgirovsky. Il miglior risultato arrivo l’anno dopo con gli ottavi raggiunti al Roland Garros 2020. Nella stessa edizione del torneo francese, in coppia con il russo Sharipov raggiunse i quarti del torneo di doppio (vinto dal nostro Cobolli e dallo svizzero Stricker). Tre titoli Junior nel suo palmares, il più importante il J1 di Berlino.
Che fosse un giocatore di talento era noto a tutti. A dare un boost alla sua carriera è arrivato il supporto di Novak Djokovic. Lo stesso Medjedovic ha dichiarato di aver conosciuto Djokovic il suo giorno del suo compleanno. “E’ stata una sorpresa, era il mio nono o decimo compleanno. Ricordo che mi stavo allenando, e mio padre mi disse: ‘Vieni, dobbiamo andare da un’altra parte’. Siamo usciti insieme al mio coach, poi ho capito che stavamo andando al suo circolo. Fino all’ultimo non potevo credere che l’avrei incontrato. Ricordo che lo stavamo aspettando e dal nulla si è palesato. Quando l’ho visto, ero abbastanza scioccato.”
Da quel momento Djokovic ha preso sotto la sua ala il giovane connazionale, offrendo supporto finanziario, a livello di attrezzatura oltre alla possibilità di allenarsi al Novak Tennis Center. Da qualche mese, inoltre, Hamad lavora a tempo pieno con l’ex numero 12 al mondo e capitano di Coppa Davis Viktor Troicki.
Lavorare sotto la sfera di influenza di Novak ha permesso a Medjedovic di fare il suo esordio a livello ATP nell’ATP 250 di Belgrado grazie ad una wild card. Arrivò una sconfitta con il futuro finalista Alex Molcan, ma le sensazioni furono positive.
Nel 2022 arrivarono i primi titoli e un passo in avanti in classifica. Partito dalla posizione 669 a fine 2021 si ritrovò, dodici mesi dopo, alla posizione numero 255. Due M15 ad Antalya, un M25 ad Ulcinj, in Montenegro, e poi il primo trionfo Challenger a Luedenscheid, in Germania. Tutti titoli conquistati sulla terra rossa, superficie preferita dal giovane talento serbo.
Quest’anno sono arrivati altri tre titoli Challenger, due sul rosso a Szekesfehervar e Mauthausen (torneo nel quale ha battuto anche Dominic Thiem) e unao sul cemento di Maiorca. Questa è stata una stagione di consolidamento che gli ha permesso di fare l’esordio Slam da qualificato sia a Parigi sia a Wimbledon. La seconda metà di stagione è stato quella dei passi da gigante verso la top100. Da qualificato si è spinto sino in semifinale nell’ATP 250 Gstaad, medesimo risultato raggiunto nell’ATP 250 di Astana. Ciliegina sulla torta il successo alle Next Gen Finals e il ricco assegno di oltre 500 mila dollari. Medjedovic, inoltre, è diventato il tennista con il ranking più basso a vincere il torneo degli under 21.
Come detto la terra rossa è la superficie preferita dal talento serbo sebbene si siano visti passi da gigante anche sul duro. Prima ad Astana e poi a Jeddah, Medjedovic ha trovato il modo di sorprendere fuori dalla sua comfort zone. In Arabia Saudita il ventenne di Novi Pazar ha stabilito il record di ace nella storia delle Next Gen, ben 69, scavalcando tutti in sole 5 partite. Oltre al dritto, ritenuto dallo stesso Medjedovic il suo colpo migliore, c’è di più. Il serbo ha un ottimo rovescio, quello che manca al momento è la continuità ma il talento non manca.
Per la Serbia è stato un finale di stagione spumeggiante, con Djokovic vincitore delle Nitto ATP Finals e Medjedovic vincitore delle Next Gen. Il giovane serbo potrebbe diventare un’ottima spalla proprio del campione serbo in vista della Davis 2024, sebbene il prossimo passo per Medjedovic sarà entrare in top 100 a cominciare già dall’Australia.
Allo stato attuale la classifica lo vede alla posizione numero 110, un ranking che costringerà il giovane serbo a passare per le qualificazioni del primo Slam stagionale. Di certo lo troveremo ancora ad allenarsi con Novak Djokovic dato che entrambi parteciperanno alla United Cup 2023, ma chissà che nella prossima stagione non si ritrovino come avversari in grandi palcoscenici.