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Fra poco più di un mese – e la stagione 2023 si è chiusa soltanto nello scorso weekend – sarà già la volta del primo Slam del 2024: il 14 gennaio, infatti, si alzerà il sipario sulla 112 ^ edizione dell’Australian Open.
In attesa che si delinei con chiarezza il volto del tabellone principale di Melbourne, Tennis Australia si è vista recapitare dall’ATP – quella WTA è stata invece già annunciata – la lista dei tennisti che potranno usufruire del Ranking Protetto (noto anche come Special Ranking).
A spiccare tra i vari nomi c’è quello di Rafael Nadal, che recentemente ha annunciato il suo rientro alle gare dopo praticamente un anno di assenza in occasione dell’ATP 250 di Brisbane, seguito a ruota da altri illustri esponenti della racchetta: Marin Cilic (PR – n.°21), Denis Shapovalov (PR – n.°27) e Milos Raonic (PR – n.°33). Completano infine il lotto: il sudcoreano Soonwoo Kwon (PR – n.°80), il ceco Jiri Vesely (PR – n.°94) e l’ungherese Attila Balazs (PR – n.°101).
Ricordiamo che il “Protected Ranking” consente ai giocatori che ritornano alle competizioni dopo una lunga pausa (dovuta a infortuni o a motivazioni personali), di poter utilizzare in fase di iscrizione ad un torneo, per un periodo di un anno, il ranking precedente alla sosta forzata. Il numero di eventi del circuito nei quali è consentito usufruire del ranking protetto è limitato e dipende dalla durata dell’interruzione forzata: in caso di pausa dal Tour compresa tra i 6 e i 12 mesi il numero di tornei è di otto, mentre nella circostanza in cui lo stop dalla attività professionistica è superiore ai 12 mesi il numero di tornei nei quali si può utilizzare lo special ranking sale a dodici.
Tra le donne, la lista completa è la seguente:
– Jenn Brady SR14
– Angelique Kerber SR31
– Ajla Tomjanovic SR33
– Naomi Osaka SR46
– Shelby Rogers SR51
– Amanda Anisimova SR61
– Caty McNally SR71
– Aleksandra Krunic SR99
– Emma Raducanu SR103
– Hsieh Su-wei SR106
– Ysaline Bonaventure SR109
Non va poi dimenticata la grande importanza di questa lista chiusa in relazione alla possibilità che garantisce agli organizzatori, nel caso specifico dell’Happy Slam, di “risparmiare” alcune delle wild card in loro possesso che altrimenti sarebbero di fatto dovute a pluricampioni Slam come il maiorchino.