UBITENNIS – Il 2024 sarà l’ultimo anno nel quale potrete ritoccare il vostro record di presenze per un torneo di una settimana [237.733 spettatori]. Ritoccarlo per l’ultima volta è un obiettivo realistico?
Tetreault – Certamente sarebbe bello chiudere in bellezza con un altro record, ma non sarà semplice: siamo quasi sempre esauriti o quasi, come abbiamo detto sarà un anno olimpico, e per battere il record ci sarebbe bisogno di avere tutti i pianeti allineati, ovvero un meteo favorevole, un bel campo di partecipazione e buone prestazioni da parte dei canadesi. Ma più che altro sarà interessante vedere dove saremo a livello di pubblico a partire dal 2025, perché a quel punto il termine di paragone saranno tornei come Indian Wells o Miami, e allora dovremo davvero confrontarci con l’elite di questo sport.
UBITENNIS – Tornando alla questione dell’impianto, durante la conferenza stampa di fine torneo hai ricordato che lo stadio in uso al momento è stato costruito nel 1996, e 27 inverni canadesi non sono pochi da portare sulle spalle per qualunque struttura. Quali sono i progetti di lungo periodo per questo stadio?
Tetreault – Sì, lo stadio come impianto nella sua configurazione attuale risale al 1996, ma la parte sud dello stadio, quella a forma di semicerchio, è ancora più vecchia, in quanto è stata conservata dal vecchio stadio del baseball che c’era prima del centrale del tennis. Ogni volta che ci sono diversi giorni di pioggia durante il torneo si ricomincia sempre a parlare del tetto, ma prima di spendere una cifra importante per la costruzione del tetto è necessario assicurarsi che la struttura sottostante innanzitutto possa sostenere il peso di un tetto e poi, in secondo luogo, che sia in grado di continuare a svolgere la funzione attuale per i prossimi 15-20 anni. Quindi dobbiamo iniziare ora a trovare esperti per capire se è necessario effettuare lavori di manutenzione straordinaria per mantenere la struttura integra nel medio-lungo periodo: abbiamo firmato un contratto con l’ATP e la WTA per i prossimi 30 anni e dobbiamo impegnarci in una visione con quell’orizzonte temporale.
UBITENNIS – Recentemente ci sono state voci piuttosto insistenti su un progetto che vedrebbe i tornei dello Slam comprare tutti i Masters 1000 e formare un circuito separato dall’ATP. Cosa ci puoi dire in proposito?
Tetreault – Sicuramente ci sono parecchie cose che stanno succedendo dietro le quinte, non solo nel tennis, ma in tutto lo sport in generale, basta guardare quello che è successo con il golf [con la creazione del LIV Tour sostenuto dal fondo d’investimento dell’Arabia Saudita n.d.r.]. Per il momento posso dire che Tennis Canada non è mai stata contattata da nessuno dei tornei dello Slam a proposito di un progetto di questo tipo, per cui non posso dire molto altro in proposito.
UBITENNIS – In qualità di direttore del torneo, ex giocatrice [n. 111 WTA] e anche come donna, cosa pensi dell’ingresso nel tennis di un Paese come l’Arabia Saudita?
Tetreault – Credo fosse solo questione di tempo che il tennis rientrasse nei loro piani, considerando come si sono mossi in diversi altri sport. Le NextGen Finals sono state il loro primo approccio con il circuito tennistico, sarà interessante vedere come vorranno procedere, ma credo che prima di impegnarsi maggiormente in Arabia Saudita sarà necessario ottenere delle risposte precise dall’ATP e dalla WTA per quel che riguarda gli standard che verranno imposti agli eventi tennistici qualora si dovessero disputare laggiù.