P. Kotov b. [6] L. Musetti 6-4 6-3
Non poteva essere una vittoria su una giovane wild card locale, per giunta fuori dalla top250 ATP, a fornire un giudizio lievemente positivo sull’attuale momento tennistico di Lorenzo Musetti. E infatti non è stato così, a conferma che l’attuale n°27 ATP non vive una fase brillante della propria carriera, mentre l’imminente paternità prenderà momentaneamente il sopravvento sul tennis nel giro di un paio di mesi.
Tuttavia, siccome qui di tennis si parla, non si può non sottolineare l’ennesima partita in cui Lorenzo non riesce a trovare soluzioni importanti con continuità, in cui il suo avversario sembra sempre più bravo di lui e in cui pare manchi sempre qualcosa. Oggi l’altro era Pavel Kotov, giocatore più che discreto e n°67 del ranking, contro cui il vero Musetti avrebbe probabilmente avuto pochi problemi, mentre questo Musetti ne ha avuti parecchi. L’arrivo al 6-4 6-3 finale, con cui l’azzurro saluta il Bank of China Hong Kong Tennis Open, è così conseguenza naturale di una partita, o meglio di diversi mesi a questa parte, che ormai ci lasciano sempre lo stesso interrogativo: che cosa vuol fare Musetti da grande?
Primo set: Kotov trova l’unico break e parte avanti
Lorenzo Musetti e Pavel Kotov sono gli ultimi due giocatori a scendere in campo ad Hong Kong, chiudendo il programma della giornata con un match iniziato alle 22.30 locali. Non è un inizio comodissimo per entrambi, che pur senza concedere palle break nei primi due turni di battuta lasciano comunque per strada qualche punto al servizio. Il russo è subito chiamato a recuperare da 0-30, mentre l’azzurro tiene un po’ più agevolmente. Si scambia parecchio, con il n°67 ATP che cerca spesso la via della rete visto che da fondo i risultati non sono incoraggianti. Sul 2-2, tuttavia, Kotov piazza il primo allungo, sebbene tra i due protagonisti sembrasse quello con un po’ meno fiducia.
Nonostante qualche bella soluzione – e un po’ di sfortuna che, sul 2-3 0-30, lo costringe a ripetere un punto di cui era stato bravo a ribaltarne l’inerzia – Musetti non riesce a trovare l’aggancio, finendo sotto 4-2 senza mai riuscire a raggiungere la palla break per tutto il set. Il livello del russo cresce col passare dei minuti, imbrigliando il suo avversario che non riesce più a gestire lo scambio come ad inizio partita. Dopo tre quarti d’ora Kotov prende il sopravvento: 6-4.
Secondo set: Musetti ha qualche chance, ma è Kotov ad esultare
Dopo oltre 50 minuti le palle break finalmente arrivano, ma il carrarino può fare effettivamente poco. Il suo avversario le annulla entrambe con autorità, ma non è tanto su queste chance che Musetti ha da recriminare, quanto piuttosto sulle troppe offerte al suo rivale. Esattamente come nel primo parziale, anche nel secondo è il quinto gioco a fare da spartiacque: il russo si prende un break che era nell’aria, salva una possibilità dell’immediato contro-break e sale sul 4-2.
In tutti gli ultimi cinque game dell’incontro o si va ai vantaggi o c’è almeno un break point. Quattro di questi li vince Kotov, dimostrando di essere in grado di eseguire il proprio piano tattico alla perfezione e sfruttando la crescente passività di Lorenzo, che quanto più le cose vanno male tanto più si allontana dalla riga di fondo. Esempio perfetto di ciò è la palla break che il n°2 d’Italia si procura nell’ottavo gioco, di gran lunga quella in cui ha avuto più opportunità per salire in cattedra ma allo stesso tempo quella in cui è più rinunciatario. Dopo un’ora e tre quarti il russo strappa ancora la battuta al suo rivale e si impone 6-4 6-3, dedicando la vittoria alla sua fidanzata.
Ruusuvuori elimina Khachanov, avanza Tiafoe
Ad attendere Kotov ai quarti di finale c’era Emil Ruusuvuori, che dopo due ore e mezza di battaglia è riuscito ad avere la meglio su Karen Khachanov, ottenendo la sua quarta vittoria contro top20 nelle ultime sei partite disputate. Il primo parziale è stato l’unico davvero combattuto, con il finlandese bravo a risalire da 0-40 sul 5-5 e a dominare il tie-break, chiuso 7-2. Il russo ha anche rischiato di andare sotto di un break nella seconda frazione, ma sull1-1 ha cancellato due break point consecutivi e, da quel momento, ha vinto cinque degli ultimi sei game del set, pareggiando i conti. L’inizio di terzo non è però stato all’altezza da parte della testa di serie n°2, che è subito finito sotto 1-5 e si è arreso poco più tardi 7-6(2) 2-6 6-2, salutando prematuramente il torneo.
Inizia bene invece il 2024 di Frances Tiafoe, n°3 del seeding e quindi – proprio come Khachanov – esentato dal primo turno. In un incontro che poteva presentare molte più insidie di quanto in realtà è accaduto, lo statunitense riesce a gestire Miomir Kecmanovic, senza mai offrirgli palle break fino a fine secondo set (dopo aver ottenuto il primo 6-3). Il serbo si procura la prima avanti 5-4 e poi altre due sul 6-5 in suo favore: sono tutte anche set point, ma non riesce a convertirne nessuna e, al tie-break, è il n°16 ATP ad imporsi, conquistando cinque degli ultimi sei punti. Tiafoe parte con il piede giusto, vince 6-3 7-6(4) e raggiunge Juncheng Shang ai quarti di finale. Dopo aver eliminato Djere all’esordio, la giovanissima wild card cinese (classe 2005) fa fuori anche Van De Zandschulp, eliminato 6-7(5) 7-6(2) 7-6(2) in oltre tre ore e mezza di lotta.