[1] H. Rune b. R. Safiullin 6-4 7-6(0)
Alla Pat Rafter Arena un Holger Rune dinamico e abbastanza ordinato ha ragione del russo Roman Safullin per 6-4 7-6(0) al Brisbane International. Il numero uno del seeding ha confermato le impressioni sulla sua buona condizione fisica, cui ha aggiunto anche una più che discreta gestione dei momenti più delicati del match. Safiullin è partito lentamente ma ha saputo ritrovare i propri colpi e, soprattutto con il rovescio, ha potuto guidare diversi scambi, in particolar modo nel secondo parziale.
Rune ha persin mostrato giudizio nella sua azione di contenimento, a tratti subendo ma mostrando di potersi difendere dall’incisività del russo con il rovescio, meno sicuro sul versante del drive. il danese conferma di saper soffrire, superando avversari ampiamente alla sua portata (nemmeno un top 30 fino a oggi) e cedendo due set a inizio settimana. È possibile che in finale, soprattutto se Dimitrov sarà della gara, ci voglia qualcosa di più per sollevare il trofeo, soprattutto in termini di continuità.
Bravo a Safiullin, che centra il best ranking molto vicino a quota 30 con una prestazione vigorosa e in crescendo, macchiata però da un tie-break pieno di errori e vuoto di personalità. Per lui resta il ricordo di una impresa con Popyrin; la potenza indubbiamente c’è, il dritto ogni tanto si perde ma il russo potrà dare del filo da torcere a molti nella prima settimana dello Slam di Melbourne.
Primo set: Safiullin contratto subisce il break e non riesce più a recuperare
Serve per primo il russo e il danese appare concentrato sin dalla palla d’esordio: Rune mostra una buona misura nella risposta, confortato anche da una pessima percentuale di prime palle del numero 39 del ranking. Safiullin è viceversa chiaramente contratto e il movimento di costruzione della battuta ne risente. La lunghezza dei colpi del favorito numero uno accentua la rigidità del moscovita che si trova a colpire in ritardo e a sbagliare qualche volta di troppo.
Rune conquista il break in apertura rispondendo con precisione e abbreviando i tempi utili di reazione al russo, che trova solo una prima su cinque. Lo scandinavo ha invece miglior aiuto dal servizio, mette tre ace nei primi due turni e raggiunge il 3-1 con agio.
Con il passare dei minuti Safiullin riesce ad acclimatarsi e prende più spesso l’iniziativa; il suo forcing di qualità comincia ad avere in alcune circostanze ragione dell’azione di contenimento di Holger, che prende a commettere qualche sbavatura. Sul punteggio di 1-3 il russo annulla una palla-break dopo uno scambio durissimo e spettacolare, in cui entrambi a turno spingono e decelerano con il rovescio slice, fino all’errore di Rune con un backhand in rete.
Safiullin prende coraggio e sul 3-4 sale 0-30 grazie a un dritto inside-out di pregio; è il momento più delicato per il numero otto del mondo, che si trae d’impaccio con un poker composto da un ace e due servizi vincenti. La battuta è dunque la chiave del primo parziale: quattro ace e un doppio fallo per il favorito, mentre per Safiullin i numeri sono da leggere esattamente al contrario. Settantanove per cento di prime palle il primo, solo il quarantacinque per il secondo, che solo una volta raggiunge i vantaggi alla risposta. In cinquantuno minuti è 6-4 per Rune.
Secondo set: il russo reagisce, recupera il break ma crolla nel tie-break
Il parziale comincia alla stessa stregua del presedente, con Safiullin sorpreso dalla reattività del rivale e costretto in difesa dalla bassa positività della prima palla. Il break è cosa fatta e per il danese la strada sembra in discesa. Il russo non si perde d’animo e riesce a spostare lo scambio più spesso sulla diagonale dei rovesci, dove prova con successo a variare con il lungolinea. Roman toglie tempo e certezze al suo antagonista e raggiunge l’equilibrio con un controbreak al quarto gioco, quando peraltro una sua incerta volée di rovescio viene supportata dal nastro.
Rune subisce e sbaglia qualche colpo di troppo sul lato sinistro. Conquista tre punti di fila nel game successivo e si porta sullo 0-40 ma la controffensiva del russo è di qualità e lo guida al 3-2 dopo aver annullato complessivamente 4 palle-break. Safiullin serve ora con il 60% circa di prime palle, ha diminuito i doppi errori e ruba con un uso sapiente del rovescio il tempo al danese, che sul 3-3 parlotta con il proprio angolo.
Rune gestisce al meglio lo 0-30 nell’ottavo game ritrovando efficacia alla battuta, ma il suo rivale non gli è da meno e la fase finale della frazione è il momento migliore dell’incontro. Rune avvia il soliloquio che si completa con momenti di dialogo e di occhiate rivolte al gruppo amico: il danese sul 4-5 deve fronteggiare un insidioso 30-30, che risolve con due ace inframmezzati da un doppio fallo e con un bellissimo rovescio incrociato. Il tie-break è la soluzione più giusta in un parziale dove il giocatore non favorito ha saputo portarsi per due volte a due punti dal set.
A sorpresa però Safiullin viene tradito dal servizio e soprattutto dal rovescio: per quattro volte il colpo su cui si è appoggiato di più nel corso del match termina la corsa in rete o oltre le righe. Rune tiene il campo con ordine e impiega solo sette punti per chiudere lo shootout e il match: per lui subito la prima finale dell’anno, con occhio all’altra semifinale tra Dimitrov e Thompson.