Dopo una prima giornata a singhiozzo per via della pioggia, nella notte italiana tra lunedì e martedì l’Australian Open 2024 è partito sul serio. Tanti i match di qualificazione che si sono disputati, a livello maschile ci sono stati diversi risultati a sorpresa, alcuni dei quali hanno visto protagonisti anche tennisti italiani. Il bilancio è abbastanza azzurro, con sei italiani su undici al secondo turno.
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Tra questi non ci sarà Stefano Travaglia, sconfitto come da pronostico da David Goffin, n°8 del tabellone di qualificazione. Il belga si è fatto bastare un break in avvio di match – che ha così “annullato” lo scambio di favori tra quarto e quinto gioco – per conquistare il primo set, concluso al quinto set point al termine di un decimo game odisseico, durato 20 punti e in cui Travaglia ha anche avuto tre chance per il contro-break. Anche nella seconda frazione l’andamento è stato piuttosto simile, con uno scambio di break tra terzo e quarto gioco e il dominio dei servizi fino al 5-5, quando il belga ha trovato l’allungo decisivo che gli ha permesso di imporsi 6-4 7-5 dopo poco più di un’ora e mezza. Al secondo turno per lui ci sarà il britannico Billy Harris, che ha rimontato un bagel a Kuzmanov (vincendo 0-6 6-2 6-2). Nella stessa sezione di tabellone ci sono anche Pierre-Hugues Herbert e Gabriel Diallo, che si sfideranno per un posto all’ultimo atto. Il francese ha sconfitto l’argentino Burruchaga 7-6(5) 6-7(5) 6-3 dopo tre ore e un quarto, mentre il canadese ha avuto la meglio sullo spagnolo Llamas Ruiz, battuto 7-6(3) 6-1.
La storia del giorno è però senza dubbio quella di Jules Marie, che anche grazie ai 45 errori non forzati del connazionale Benoit Paire può continuare a sognare una qualificazione Slam che avrebbe del clamoroso. Marie è n°224 ATP, ma più che per motivi tennistici forse è conosciuto per l’incredibile popolarità del suo canale YouTube, che conta 109mila iscritti. Una favola che, come raccontato su X da Bastien Fachan, parte da lontano. È il 2015 quando Jules, 23enne, raggiunge il best ranking di n°228 e partecipa alle qualificazioni del Roland Garros, fino a qualche ora fa suo ultimo Slam. Poi, però, a settembre perde sette partite consecutive, optando per il ritiro dal tennis professionistico. Durante la pandemia, suo fratello gli ha suggerito di aprire un canale YouTube, che ha oggi grande seguito e su cui pubblica contenuti prettamente tennistici.
A dicembre 2021 ha battuto Lucas Pouille, David Goffin, and Ugo Humbert e conquistato il titolo a Caen, a casa sua. Da lì, la pazza idea: tornare a competere. A quasi trent’anni, Marie ha ricominciato praticamente da zero e, dopo qualche difficoltà iniziale, è arrivato a disputare 93 match nel 2023, migliorando il suo best ranking dopo nove anni e riuscendo ad entrare nel tabellone di qualificazione dell’Australian Open 2024. Il resto è storia (e un po’ di sana follia di un fallosissimo Benoit Paire). Due mini-break recuperati nel tie-break del primo parziale, un set point annullato, una rimonta da 1-4 nella seconda frazione. Così, in un’ora e mezza, è maturato l’incredibile 7-6(6) 6-4 con cui Jules Marie – quinto in tendenza su Twitter in Francia dopo la sua impresa – può continuare a sognare. Al secondo turno affronterà lo svizzero Alexander Ritschard: vada come vada, sarà comunque un successo. L’ennesima lezione che non è mai troppo tardi per inseguire i propri sogni.
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Ha invece i tratti dell’incubo il momento vissuto da Diego Schwartzman, che pure sembrava essere in lenta ripresa a fine 2023, con gli ottavi di finale raggiunti a Shanghai. Per un soffio El Peque non era riuscito a qualificarsi per il main draw dell’ATP250 di Brisbane, dov’era stato fermato da Michelsen. Anche a Melbourne a sbarrargli la strada è un altro statunitense, che per la prima volta dopo dieci anni (era il 2014 e anche allora Schwartzman perse al primo turno di quali) gli impedirà di essere presente nel tabellone principale del primo Slam dell’anno.
Servono due ore a Denis Kudla per piegare la resistenza dell’argentino, partito con il freno a mano tirato ma che, pian piano, era riuscito a tornare in partita, agguantando il suo avversario sul 4-4. Schwartzman ha anche mancato un set point nel tie-break del primo set, subendo il break decisivo nel quinto gioco del secondo parziale e consentendo allo statunitense di batterlo 7-6(7) 6-4. Ora per Kudla c’è lo slovacco Klein: chi vince se la vedrà con Molleker o Napolitano.
Sconfitta piuttosto clamorosa anche per Michael Mmoh, che l’anno scorso aveva raggiunto il terzo turno nel tabellone principale, travolto 6-1 6-3 da Meligeni Alves. Il talentuoso croato Dino Prizmic, classe 2005, rimonta l’argentino Navone e si impone 5-7 6-3 6-2. Al prossimo round sarà derby con Duje Ajdukovic.