Rientro in campo vincente per Jannik Sinner: il numero 4 del mondo, impegnato nella notte tra martedì e mercoledì nel suo primo incontro del Kooyong Classic 2024 di Melbourne– la classica esibizione che precede l’Australian Open- ha sconfitto l’australiano Marc Polmans, numero 156 del ranking mondiale, con il punteggio di 6-4 6-0.
Jannik, dopo una fase iniziale di partita piuttosto complicata (sul 3 a 4 ha annullato con autorità un paio di palle break, dritto vincente e ace), nella quale ha dovuto cercare di trovare un pizzico di ritmo all’interno della bufera di vento australiana, è scappato nel punteggio, chiudendo l’incontro con un parziale di 9 game a zero. Sinner, comprensibilmente arrugginito dopo la lunga pausa dell’off season, tornerà in campo nella giornata di giovedì, sfidando intorno alle ore 13 locali (le 3 del mattino in Italia, diretta su Supertennis) il numero 11 del ranking ATP Casper Ruud.
Il programma di Giovedì 11 Gennaio prevede, subito dopo la partita tra Jannik e Ruud, altri due incontri maschili: Murray-Thiem e Wawrinka-Zhang.
Sinner è stato anche involontario protagonista della notizia principale della giornata di martedì dal punto di vista tennistico: ATP e WTA hanno infatti annunciato una serie di misure per cercare di porre un freno ai match che si concludono a notte fonda, mettendo innanzitutto un limite massimo all’inizio di una partita, ovvero le ore 23. Questa ed altre misure, come ad esempio il numero massimo di partite programmate su un determinato campo, che diventa di cinque, arrivano dopo mesi di polemiche da parte dei giocatori, spesso ormai costretti a cominciare gli incontri ad orari assurdi e imposti da esigenze economiche e televisive: la goccia che ha letteralmente fatto traboccare il ricco vaso dei dirigenti del circuito maggiore è stata proprio una partita di Sinner.
Ci riferiamo ovviamente al secondo turno del torneo 1000 di Parigi Bercy dello scorso Novembre con Mackenzie McDonald, un match terminato alle 2.37 del mattino e vinto da Jannik con il punteggio di 6-7(6) 7-5 6-1 ma che costrinse l’altoatesino a ritirarsi dal torneo prima dell’incontro del giorno successivo con Alex De Minaur, piazzato in programma dagli organizzatori appena 12 ore dopo la fine del match con McDonald. Una situazione assurda, pericolosa per la salute e fondamentalmente folle, che infatti aveva scatenato le ire di alcuni colleghi di Sinner, con Wawrinka e Ruud che ad esempio su twitter l’avevano definita come “una barzelletta”.
Jannik si era limitato ad un breve commento nel post-partita: “Non è stato ottimale giocare una partita così tardi, ringrazio il pubblico, anche quelli da casa che sono rimasti svegli. Non so se giocherò domani, vediamo come mi sentirò” ma i fatti valgono più di mille parole (anche se eleganti, come sempre) e la mattina successiva, Jannik, appena sveglio, era scappato da Parigi, dando forfait e abbandonando gli organizzatori al loro destino, privi di uno degli ottavi di finale più attesi.
Sinner e McDonald si sono in qualche modo idealmente sacrificati per il bene comune, mettendo a nudo, tutte insieme, le contraddizioni e le lacune degli organizzatori e dei dirigenti del circuito: Jannik, dall’alto della sua carriera e del suo numero 4, ha avuto la forza e allo stesso tempo la possibilità di rinunciare senza problemi ad un ottavo di finale in un Masters1000, la stessa forza che verosimilmente non avrebbe mai trovato il suo talentuoso (ma molto meno quotato) avversario, che non si trova esattamente in lotta tutte le settimane per i quarti di finale di un torneo così importante. McDonald avrebbe meritato quell’occasione ma allo stesso tempo la vittoria di Sinner- e di conseguenza il suo forfait così pesante e appariscente– è stata a conti fatti una vittoria giusta.