[1] N. Djokovic b. A. Popyrin 6-3 4-6 7-6(4) 6-3
Dopo un primo turno da brivido contro Dino Prizmic, Novak Djokovic è costretto nuovamente a una partita durissima da Alexei Popyrin. Servono 3 ore e 11 minuti al numero uno del mondo per disinnescare l’australiano e guadagnarsi il terzo turno contro Thomas Etcheverry che ha avuto la meglio su Gael Monfils. Una partita decisamente sottotono per il serbo che ha anche sofferto qualche fastidio al polso destro e si è ritrovato spesso in difficoltà al servizio, con un lancio di palla troppo in avanti. Sono già due i set persi dal serbo nel suo inizio di cammino nel tabellone dell’Happy Slam. Popyrin conferma comunque la buona forma della fine della stagione scorsa ma ancora troppo incostante dalla parte del diritto, il suo colpo migliore.
Primo set: Popyrin troppo falloso, Djokovic procede senza intoppi
Mentre calano le ombre su Melbourne Park, il dieci volte vincitore dell’Australian Open Novak Djokovic si appresta ad affrontare, da nettamente favorito, l’australiano Alexei Popyrin al secondo turno. La partita inizia bene per il serbo che serve in scioltezza e lascia per strada solamente due punti nei suoi primi quattro turni di servizio (100% di punti vinti con la prima). Ben diversa la partita per l’australiano che già nel corso del quarto gioco, è chiamato a dare il meglio di sé per annullare due palle break. L’ancora di salvezza per il classe 1999 è il servizio – anche se la prima palla break la concede per un doppio fallo commesso sul 30 pari. Si aggrappa a quel fondamentale anche per cancellare la terza palla break nel sesto gioco.
Gli scambi sono per lo più brevi e concentrati su i colpi di inizio gioco. Il primo scambio lungo, durato 28 colpi, è terreno del serbo che si procura così altre due palle break in suo favore. L’allungo di Djokovic è ormai nell’aria e, puntuale arriva, mandandolo a servire per chiudere il primo parziale. Al serbo bastano 40 minuti per mettere la testa avanti.
Secondo set: passaggio a vuoto di Djokovic, Popyrin ci crede
Scuote la testa Djokovic, insoddisfatto del suo servizio che effettivamente, specie con la seconda di servizio, viaggia troppo lenta rispetto ai suoi standard. Per sua fortuna, Popyrin non ne approfitta e sebbene arrivi per la prima volta sul 30 pari in risposta, vanifica tutto con due risposte sbagliate malamente su altrettante seconde di Djokovic. Si intravede qualche crepa nei turni di battuta del numero uno del seeding che pare deconcentrato da una prima di servizio che non funziona: nel quarto gioco si trova per la prima volta nella partita indietro 15-40. Scelta insolita per Djokovic che decide di giocare una palla corta in uscita dal servizio su cui Popyrin si avventa e vince lo scambio ravvicinato a rete. Popyrin e la Rod Laver Arena improvvisamente si accendono e il nativo di Sydney conferma il break volando avanti 4 a 1.
Il 24enne di Sydney trova finalmente il coraggio e la convinzione che gli era mancata nel corso del primo set, diminuisce i gratuiti da fondo campo che al contrario, aumentano sensibilmente per il serbo. Fino a questo momento (5-2), nel set Popyrin è stato praticamente intoccabile al servizio con soli due i punti concessi in battuta in tutto il set. Improvvisamente è di nuovo buio per l’australiano. Al momento di chiudere il set, l’emotivitĂ del nativo di Sydney prende il sopravvento sul tennis e con un doppio fallo e due errori di diritto, Djokovic ha tre possibilitĂ di rientrare e arriva il contro-break. Il 36enne di Belgrado però continua nei suoi alti-bassi che hanno caratterizzato questo set e nel decimo gioco offre a Popyrin due set point: sul secondo, l’australiano chiama a rete Djokovic per poi punirlo con un bel lob di rovescio. Â
Il terzo set lo vince alla distanza Djokovic dopo aver annullato 4 set point
Il diritto di Popyrin che aveva funzionato a corrente alternata, potente e preciso quando il serbo gli offriva una palla più lenta mentre fuori misura quando il ritmo dello scambio era più elevato, in queste fasi di match è l’arma in più dell’australiano. Dall’altra parte però Djokovic in avvio di terzo parziale ha le idee più chiare anche se non al meglio delle sue possibilità . Nel cambio campo sul 3-2 Popyrin ma senza break, l’australiano chiede l’intervento del fisioterapista per farsi massaggiare il polpaccio sinistro. Alla ripresa del gioco, il numero 43 del mondo non sembra risentire fisicamente del leggero fastidio accusato prima e anzi la qualità del gioco da parte di entrambi sale rendendo il match più godibile. Si prosegue senza grandi sussulti fino all’undicesimo gioco. Djokovic si trova in grande difficoltà al servizio, sotto 0-30 a causa di due errori banali commessi nei pressi della rete. Un diritto diagonale in rete è il terzo errore consecutivo del serbo: sono le prime palle break in tutto il parziale che sono anche tre set point per Popyrin. Sale in cattedra Djokovic che annulla i primi tre set point e costretto ai vantaggi, ne annulla un quarto. A pochi secondi dall’inizio del tie-break che decide il terzo set, Djokovic si tocca ripetutamente il polso muovendo l’articolazione. Il tie-break è sostanzialmente dominato dal serbo ma più per demerito di Popyrin che non tiene più un diritto in campo e lascia strada libera all’avversario.
Quarto set: Popyrin esce dal campo, Nole dilaga
Quando a Melbourne manca solo mezz’ora alla mezzanotte, inizia il quarto parziale della partita. Popyrin è sempre il solito e aiuta Djokovic a uscire dalle sabbie mobili del quinto game in cui si era trovato dietro di un quindici (15-30): ancora una volta è il diritto ad essere troppo incostante, alternando vincenti a errori grossolani dettati spesso dalla fretta di uscire dallo scambio. Nel game successivo, il sesto, è Djokovic a rendersi pericoloso in risposta: Popyrin non mette più la prima, è lento in uscita dal servizio e deve affrontare ben tre palle break consecutive. Basta la prima al numero uno del mondo che mette a segno una bella accelerazione lungolinea di diritto che lo manda avanti e segna la fine dell’incontro. Il finale della partita è decisamente sottotono per Popyrin che, completamente in confusione nell’ottavo gioco e arrivano tre match point consecutivi per Djokovic in risposta. Prova a giocarsela fino alla fine il nativo di Sydney che vince i cinque punti successivi e prolunga la partita. Chiamato a mettere fine all’incontro, il serbo non trema e al sesto match point chiude mentre scocca la mezzanotte a Melbourne.